Archivio mensile:febbraio 2017

Bella la foto. Un quadro di boiardi irresponsabili, che per non perdere visibilità e prebende ha distrutto il PD.CERCANO UN NOME! il nome corretto del partitino dovrebbe essere: “fuoriusciti di mestiere” e per interesse.

Scissionisti a quota 50: bersaniani, dalemiani ed ex Sel: domani l’annuncio dei gruppi. Guerra capogruppo al senato.

BERSANI DALEMA

De angelis sia corretto , scissionisti forse a quota 33, ma credo anche di meno di 20 alla camera. gli altri sono di scotto ex sel. Insomma una tempesta in un bicchiere di acqua, e con quelle facce della foto questi si chiamino come vogliono, dovranno lottare per superare lo sbarramento del 3% , sono pronto a scommettere. Ma si rende conto di quello che scrive lei la deve smettere di trasferire falsita’ faccia il suo mestiere con correttezza, lo so che lei ‘l’Annunziata vi aspettavate molto di piu’ ma e’ la democrazia…bellezza

Nel frattempo è arrivata una rilevazione di Piepoli. Dà il 7 per cento, con un diciotto potenziale. L’esperto di numeri Nico Stumpo ha avuto la stessa reazione di ieri sera al secondo goal della Juve col Porto: “Significa che il 10 è possibile. Per essere all’inizio è buono”. Ma scusate ma a me non tornano i conti. allora Piepoli dice che questi valgono il 7%. Bene con l’affluenza al 75% stiamo parlando di 35 milioni di votanti cioe il 7% vale 2,5 milioni di voti. Il che significa che il pdr (r sta per Renzi) vale circa 8 milioni di elettori in questo momento? cioe il 23? A meno che con un Berlusconi sempre più bollito e senza la zavorra degli ex PCI, Renzi non riesca nel suo proposito di sfondare definitivamente al centro.La realizzazione  del sogno di una vita.Grazie alla sinistra per averlo traghettato.Certo quando c’erano loro si viaggiava al 40 – 45% ma per piacere, nel 2013 Bersani è riuscito a far crollare il Pd al 26 %…e non aveva avversari interni che gli giocavano contro.

Si tratta della scissione di seconde file troppo compromesse con l’antirenzismo più becero che non sarebbero state ricandidate.tutto qua.Il padre nobile…… oggi si dice così.I primi tre da sinistra non hanno ancora realizzato che nella nuova casa, comunque vada e qualsiasi cosa vogliano fare, a decidere sarà il primo da destra.Solo Bersani mi sembra che lo sospetti e stia meditando. Baffino ha già assicurato che non si impegnerà in prima persona, ma tutti gli incarichi ufficiali andranno ad altri. Forze nuove, giovani e, poco male se inesperte. Infatti, da anni lui va ripetendo……ormai sono lontano dalla politica nazionale …. mi occupo solo di politica a livello europeo e di enologia…E, quindi potrà fare solo il padre nobile. Si, insomma, ….come Berlusconi dentro Forza Italia.

Share

I soliti ipocriti “ultracattolici” che vogliono garantire solo i diritti che piacciono a loro.

Aborto, Ordine dei medici di Roma: “San Camillo ritiri atto, è discriminatorio”Il presidente dell’Ordine del medici di Roma e provincia  Giuseppe Lavra chiede al presidente della Regione Lazio di revocare l'”atto iniquo” della assunzione di due medici sulla base di un concorso per non obiettori all’aborto. Lavra chiede anche che il Comitato Centrale della Federazione nazionale, la FNOMCEO, di pronunciarsi su questa vicenda. “Prevedere un concorso soltanto per non obiettori di coscienza – spiega – ha il significato di discriminazione di chi esercita un diritto sancito dalla bioetica e dalla deontologia medica”.

Non capisco, quando uno ha deciso di obiettare al servizio di leva si dovono accettare una serie di conseguenze, tra cui il fatto che non mi è possibile fare richiesta di porto d’armi, partecipare a concorsi da carabinieri etc. Non capisco perché per i medici debba essere diverso. L’obiezione di coscienza è un atto personale, di certo non un modo democratico per contrastare una legge.Ma ma il diritto alla vita loro mi chiedono.Qui non si parla del diritto alla vita ma di una legge che viene sistematicamente aggirata a causa dell’immensa influenza della chiesa.Cerchiamo di essere realisti e di indignarci maggiormente per la morte causata dalle tante guerre in giro per il mondo, piuttosto che per l’affermazione della libertà della donna nell’attuazione di una legge sacrosanta.La questione non ha niente a che vedere con le nostre visioni sull’aborto. Il punto è che nella nostra democrazia non spetta ai singoli medici decidere la legittimità di una legge. Ovviamente hanno il diritto di protestare o di obiettare, ma devono essere disposti a pagarne le conseguenze. Declini il problema ad altri campi: pediatri anti-vaccino, professori creazionisti etc.

Ma, anche senza riaprire l’ annosissima questione “è vita, non è vita”, abbiamo una legge e la si deve rispettare (oppure fare altro che non sia il ginecologo).Poi Ruini, che si permette di dichiarare l’aborto un “presunto diritto”, lo incriminerei in prima persona per le morti di quelle povere donne che, essendo state costrette (dagli obiettori!) ad abortire di nascosto ed in condizioni sanitarie spesso inesistenti, ci hanno rimesso la vita: questo alla Chiesa, preoccupata di avere più fedeli e raccattare più danaro, ovviamente non interessa.Aggiungo come poi sia scandaloso che questa arroganza e la pretesa di berciare presunte ragioni  (queste sì) sul corpo delle donne venga da un uomo, e oltretutto da un uomo di chiesa, cioè per me già un mezzo-uomo, uno che se tutto va bene non sa nemmeno cos’è una donna, da tutti i punti di vista: emotivo, psicologico, sessuale, fisico! E questo si permette di aprire bocca? Semplicemente osceno.Viviamo in uno stato laico, non confessionale, sacrosanta la selezione del personale sulla base dell’incarico che deve ricoprire; si può mai assumere una persona che dovrà praticare un’aborto per poi scoprire che non ha intenzione di praticarlo?In uno stato laico degno di questo nome gli obiettori dovrebbero semplicemente essere licenziati in tronco. Obiettino a casa loro, o nei loro studi privati. L’aborto è un diritto, rifiutarsi di praticarlo è come rifiutare una trasfusione perché si è testimoni di Geova. È un reato.Si trovo assurdo che in Italia ci siano professionisti che svolgono la professione a metà. Ti sei specializzato in ginecologia e fai quello che richiede la disciplina in cui ti sei specializzato e che liberamente hai deciso di esercitare, se no cambi! Questa situazione è assurda.

Una polemica montata ad arte,inesistente,basata sui ragli di alcuni asini che normalmente,come dice il proverbio,non dovrebbero arrivare in cielo.Il diritto all’aborto,pratica estremamente sofferta nella quasi totalità dei casi,è sancito e regolato da apposita LEGGE DELLO STATO,poi però succede che gli ospedali romani sono stracolmi di ginecologi cattolicissimi all’inverosimile e obiettori di coscienza,in ospedale.Quindi è sacrosanto e lodevole che si assumano operatori non  così ” Pii” che applichino la legge a chi ne faccia richiesta.Il resto sono chiacchiere da baretto rionale.

PS: E’ da questa mattina che leggo e ascolto critiche feroci nei confronti della regione lazio e del presidente Zingaretti.Critiche fatte da giornalisti di destra,da vescovi,cardinali,preti e presidenti di ordini dei medici.Io leggo molti giornali e guardo i tg,e non ho mai sentito questi fasulli paladini della vita dire una sola parola sui medici delinquenti che fanno gli obiettori negli ospedali pubblici e in privato fanno gli aborti clandestini. Ho sentito poco fa al tg1 un pezzo grosso del Vaticano,di cui non ricordo il nome,dire che l’obiezione è un diritto garantito dalla Costituzione.Vorrei però ricordare che anche il diritto alla salute è scritto nella Costituzione e che il diritto all’aborto è una legge dello stato.Concludo dicendo che il Vaticano invece di interferire nelle leggi di uno stato sovrano,pensi,piuttosto,alla vita di tanti bambini rovinata dai preti pedofili.

Share

Vabbe’ e’ risaputo che alla destra il candidato piace il piu’ corrotto possibile, si e’ visto con Berlusconi in Italia.

François Fillon e Marine Le Pen: due guai, due pesi e due misure.

Le prossime presidenziali francesi rischiano di passare alla storia come le elezioni più controverse della V Repubblica. Mentre la sinistra si ritrova a dover raccogliere i cocci seminati negli ultimi cinque anni durante il mandato di Hollande, la destra deve fare i conti con una serie di scandali legati a presunti impieghi fittizi, in cui sarebbero coinvolti familiari e assistenti dei candidati.

In seguito alle rivelazioni pubblicate dal settimanale satirico Le Canard Enchainé, il candidato dei Républicains, François Fillon, si è ritrovato al centro di un’inchiesta preliminare riguardante dei compensi ricevuti dalla moglie Penelope per un lavoro da assistente parlamentare mai svolto. A questo si aggiungono poi le collaborazioni di due dei suoi figli, che avrebbero lavorato con il padre in veste di avvocati senza però averne il titolo.

Un caso analogo si è verificato anche nel Front National. Oltre a essere sotto inchiesta per finanziamenti illeciti, il partito guidato da Marine Le Pen è finito sotto accusa per aver stipendiato alcuni assistenti con i soldi di Strasburgo, facendoli però lavorare a Parigi con incarichi che nulla avevano a che fare con l’Europarlamento.

IO DIREI il fatto che più si va a destra e meno sensibile è l’elettorato per i problemi di onestà personale, perché il loro voto è basato su un’adesione ideologica a posizioni politiche estreme, che non chiedono ai propri candidati coerenza e rettitudine morale.
Basta ricordarsi, per guardare a casa nostra, come i problemi di corruzione impattassero pochissimo sulla FI di Berlusconi, mentre creavano fortissimi imbarazzi nel PD.Oppure agli elettori della lega, che hanno subito dimenticato gli scandali dell’era Bossi, scordandosi che Salvini era già allora un dirigente del partito, corresponsabile delle loro malefatte.Stesse motivazioni per cui il M5s passa indenne attraverso tutte le bestialità dette e fatte dai suoi più importanti rappresentanti: i sostenitori vivono questi movimenti come una clava da abbattere sull’odiato “sistema”. E una clava non è né buona né cattiva, né bella né brutta: serve allo scopo e basta. La colpa di tutto ciò non è, sostanzialmente, da ricercare tra i sostenitori di questi movimenti.

Share

I nodi irrisolti dei rimpatri

L’obiettivo finale è l’integrazione perché solo così “in futuro l’Italia sarà più sicura”. Un obiettivo molto arduo da raggiungere e che ha bisogno di tempi lunghi: Marco Minniti, ministro dell’Interno, pur non nascondendo le oggettive difficoltà sul tema dell’immigrazione, ha annunciato la presentazione entro giugno di un Piano nazionale per l’integrazione per regolare tutti coloro che hanno già ottenuto il diritto di asilo: un piano che prevede un intervento socio-lavorativo, assistenza sanitaria, formazione linguistica, ricongiunzione familiare, istruzione e riconoscimento dei titoli di studio. Il ministro ne ha parlato il 22 febbraio nell’audizione alla commissione d’inchiesta della Camera sul sistema di accoglienza e di identificazione ed espulsione, nella quale ha fatto nuovamente il punto come il giorno precedente nell’audizione davanti alla commissione Diritti umani del Senato.

La fotografia del fenomeno sta nei numeri: al 22 febbraio sono arrivati 10.700 migranti, il 35,53 per cento in più dello stesso periodo dell’anno scorso, con un momentaneo lieve calo visto che nei giorni scorsi la percentuale superava il 50; a questo si aggiunge il drammatico dato dei minori non accompagnati che nel 2016 sono stati 25.846, più del doppio del 2015 quando furono 12.360: per i minori sono stati stanziati 170 milioni di euro l’anno per il triennio 2017-2019. A fronte di questo, i ricollocamenti in Europa sono minimi: Minniti ha citato 3.623 persone effettivamente ricollocate e altre 1.022 “definite” rispetto alle 40mila previste. “Cifre piccole – ha commentato –, ma raddoppiate negli ultimi due mesi”, così come ha ricordato il recente accordo con la Germania che ne accoglierà 500 al mese, “non risolutivo, ma un segnale”.

Il problema dei rimpatri, com’è noto, non è rappresentato solo dalla necessità di stipulare un maggior numero di accordi con altri Paesi di provenienza, ma anche dalla necessità che quelle nazioni identifichino l’immigrato che l’Italia vuole rimpatriare e non sempre ciò accade, o comunque non in tempi rapidi. La linea del governo, dunque, resta quella annunciata nei giorni scorsi e compresa nei due decreti legge recentemente approvati: maggiore rapidità nell’esame delle richieste di asilo e istituzione dei Cpr, centri di permanenza per i rimpatri, uno per regione, fuori dai centri urbani e vicino a infrastrutture dei trasporti (stazioni ferroviarie o aeroporti). “In questi giorni c’è un tavolo tecnico tra Viminale e Conferenza delle Regioni” ha spiegato Minniti, proprio per l’identificazione delle aree. Si sa che i Cpr conterranno in tutto 1.600 posti, pochissimi rispetto alle decine di migliaia di immigrati ospitati. La spiegazione sta nella potenziale pericolosità di soggetti che, dopo una lunga permanenza in Italia, possono essersi radicalizzati e dunque vanno tenuti d’occhio prima del rimpatrio.

“Il rischio terrorismo può derivare da una mancata integrazione, come hanno dimostrato i recenti attentati in Europa” ha detto il ministro: ecco, dunque, l’annuncio del Piano nazionale e, dall’altro lato, la conferma dell’enorme problema rappresentato dalla Libia. “Il punto cruciale è il controllo della frontiera sud del Paese, dove passa tutto il traffico di uomini e anche parte del flusso di terroristi”, aveva detto in Senato aggiungendo alla commissione d’inchiesta della Camera che “in Libia in questo momento il traffico di uomini è l’unica industria armata che funziona a pieno regime, senza scrupoli e con disprezzo assoluto della vita umana. Se mi chiedessero Chi è più vicino al male: un terrorista Isis o un trafficante di uomini?, rispondere mi metterebbe in imbarazzo, li considero allo stesso livello. L’azione di contrasto dev’essere un impegno assoluto per la comunità internazionale”.

L’anno scorso l’Italia ha ospitato 176mila immigrati, il 70 per cento in più del 2015, e la gestione del fenomeno deve passare attraverso i Comuni. L’accordo con l’Anci, ha detto Minniti, “è di partecipazione volontaria. Nessuno può obbligare un Comune a partecipare” e oggi sono 2.700 quelli che hanno aderito. Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha spiegato in audizione al Comitato Schengen che la base dell’accordo col Viminale è una distribuzione equa, per evitare casi-limite come quelli dei comuni veneti di Cona e di Bagnoli dove i prefetti avevano sistemato mille migranti in comunità di tremila abitanti. Decaro condivide la possibilità per i migranti del lavoro volontario in attività di utilità sociale, norma compresa nel recente decreto legge, che invece resta un punto da rivedere: i cittadini italiani accetterebbero molto di più la presenza degli immigrati se li vedessero lavorare proprio perché, come ha detto Minniti alla Camera, “l’immigrazione ha un impatto con gli equilibri della democrazia in Italia”. Ma se quel lavoro, che è solo un tassello del grande mosaico, sarà su base volontaria, il risultato resterà quello di oggi.

Share

I 10 attacchi hacker più virulenti nel 2016.

Ministeri, banche, società di trasporto pubblico, gruppi ospedalieri, campagne elettorali. Sono alcuni degli obiettivi dei maggiori attacchi hacker andati a segno lo scorso anno in tutto il mondo. È quanto si legge nell’edizione 2017 del Rapporto Clusit sulla sicurezza Ict, illustrato oggi a Milano in anteprima.

LE TENDENZE

Sono in deciso aumento i crimini informatici a livello globale: nel 2016 sono stati 1.050 gli incidenti noti classificati come gravi, quindi con impatto significativo per le vittime in termini di danno economico, alla reputazione e diffusione di dati sensibili. Contestualmente, è sempre più elevato l’impatto sulla vita delle istituzioni, delle imprese e dei privati cittadini che tali crimini subiscono.

IL RAPPORTO

Sono questi alcuni dei dati – contenuti nell’edizione 2017 del Rapporto Clusit sulla sicurezza Ict – illustrati oggi a Milano in anteprima. L’edizione integrale dello studio sarà invece presentata al pubblico il 14 marzo in apertura di Security Summit.

LA MAPPA

A livello geografico, aggiunge il nuovo Rapporto Clusit, crescono nel secondo semestre 2016 gli attacchi verso realtà basate in Europa (dal 13% al 16%) e in Asia (dal 15% al 16%), mentre sembrano diminuire leggermente le vittime negli Stati Uniti. La categoria di organizzazioni target identificata come “Multinational” rimane tuttavia sostanzialmente stabile (11%), confermando la tendenza a colpire bersagli sempre più importanti, di natura transnazionale.

Sono dieci gli attacchi informatici rappresentativi del 2016, selezionati “non tanto per la loro gravità in termini assoluti (per quanto alcuni siano stati particolarmente gravi), quanto piuttosto per rappresentare la varietà di situazioni che si stanno verificando”.

I DATI

A raccoglierli è il Rapporto Clusit 2017 sulla sicurezza Ict in Italia realizzato dall’Associazione italiana per la sicurezza informatica. Alcuni dei dati del nuovo studio sono stati illustrati oggi a Milano in anteprima. L’edizione integrale del report sarà invece presentata al pubblico il 14 marzo in apertura di Security Summit.

LA CLASSIFICA

Per la prima volta in questa “classifica” rientra anche un incidente avvenuto nel nostro Paese: l’attacco di matrice state-sponsored (forse originato dalla Russia), subìto dalla Farnesina nella primavera 2016, che avrebbe provocato la compromissione di alcuni sistemi non classificati.

L’ELENCO DEI 10 MAGGIORI ATTACCHI

Il primo, si legge nel report, ha riguardato l’Hollywood Presbyterian Medical Center. “L’offensiva basata su ransomware ha costretto l’ospedale, a fronte del blocco del sistema informativo e quindi delle attività cliniche, causato dalla cifratura dei propri dati (strutturati e non strutturati), a pagare un riscatto di 17mila dollari per ottenere dai criminali la chiave di decifratura. Attacchi simili contro infrastrutture ospedaliere si sono verificati frequentemente nel 2016, sia in Usa sia altrove, considerato che dal punto di vista degli attaccanti si tratta di strutture poco protette, facili da colpire ed allo stesso tempo critiche, propense a pagare cifre anche relativamente ingenti per ripristinare velocemente la propria operatività”.

Al secondo posto c’è un’azione condotta ai danni di FriendFinder Networks. “La popolare piattaforma di dating online e pornografia FriendFinder ha subito il furto di oltre 412 milioni di account di suoi clienti, inclusi 15 milioni di account formalmente cancellati dai proprietari.
L’attacco è stato realizzato tramite una vulnerabilità piuttosto banale di tipo Local File Inclusion, ed è risultato aggravato dal fatto che la maggior parte delle password fosse conservata in chiaro oppure sotto forma di semplice hash SHA-1, il che ne ha reso agevole il cracking. La piattaforma era già stata hackerata nel 2015, con la compromissione in quel caso di 3,9 milioni di account”.

In terza posizione c’è quella che viene definita come “una delle più grandi cyber-rapine di tutti i tempi, e probabilmente la più grande del 2016″, quella compiuta ai danni della Banca del Bangladesh, con un danno stimato in 81 milioni di dollari.
“Gli attaccanti, dopo aver compromesso alcuni sistemi della banca, hanno introdotto nel sistema Swift transazioni fraudolente ordinando il trasferimento di fondi per un totale di 1 miliardo di dollari, delle quali fortunatamente (per un banale errore da parte dei criminali) solo la prima tranche da 81 milioni è andata a buon fine”.

Nella speciale classifica degli attacchi informatici del 2016 elaborata dal Clusit, al quarto posto c’è una violazione ai sistemi della società cinese Adups Technology. Gli hacker “hanno modificato il firmware per device Android prodotto dall’azienda, installato su 700 milioni di macchine commercializzate da numerosi vendor in diversi Paesi del mondo, introducendovi una backdoor. Il firmware così infettato raccoglieva informazioni relative a Imei, Imsi, Mac address, version number, operatore telefonico, Sms ed elenco delle chiamate, ed ogni 72 ore le inviava in background ad un server remoto in Cina. L’attività di data collection è durata oltre 6 mesi prima di essere scoperta”.

Quinta posizione poi per un attacco al sistema di trasporto pubblico di San Francisco, colpito da un ransomware “che ha infettato circa 2mila sistemi tra server, client e macchine deputate a funzioni di biglietteria. La richiesta di riscatto iniziale da parte dei criminali è stata di 73mila dollari, ma il danno principale è scaturito dalla necessità di aprire i tornelli e far circolare gli utenti gratuitamente, nell`impossibilità di emettere titoli di viaggio fino alla risoluzione dell’incidente”.

In sesta posizione nel Rapporto Clusit 2017 c’è invece quanto accaduto durante la campagna presidenziale americana. “Wikileaks ha pubblicato 19.252 email relative al Comitato Nazionale del Partito Democratico, ai suoi vertici e ai suoi collaboratori, alcune delle quali piuttosto compromettenti, in quanto sembrerebbero indicare che il partito abbia favorito la candidatura di Hillary Clinton sfavorendo il candidato Bernie Sanders. Le email sono state sottratte (ufficialmente) – si legge – da un hacker dal nickname Guccifer 2.0, anche se tutte le principali agenzie di intelligence americane hanno dichiarato di avere prove dell`intervento russo dietro le quinte della vicenda.
La questione ha creato scandalo ed occupato i media per mesi, e probabilmente influito in qualche misura sull`esito elettorale, prefigurando così scenari inediti di Psychological Operations (PsyOps), e dimostrando la possibilità di interferire pesantemente con mezzi “cyber” nella vita democratica delle nazioni”.

Settimo in classifica “il data breach più importante della storia (oltre un miliardo di account sarebbero stati violati), avvenuto ai danni di Yahoo e dei suoi utenti. Gli attaccanti avrebbero sottratto nomi, indirizzi email, numeri di telefono, date di nascita, password criptate e in qualche caso anche domande di sicurezza cifrate o in chiaro, con le relative risposte, che poi sarebbero stati messi in vendita in alcuni marketplace del dark web, per circa 300mila dollari. Anche a causa di questo data breach (e di altri data breach precedenti, non comunicati tempestivamente dall`azienda), alcuni analisti finanziari sostengono che la quotazione di Yahoo nell`ambito dell`acquisizione in corso da parte di Verizon sia stata ribassata di circa 350 milioni di dollari”.

Procedendo nel ranking Clusit degli attacchi cyber del 2016, ottava posizione per l’offensiva contro Dyn, un importante provider di servizi Dns. “Gli utenti della costa est degli Stati Uniti si sono trovati nell`impossibilità di raggiungere la maggior parte dei più popolari siti e piattaforme internet per un giorno. Twitter, Spotify, Reddit, PayPal, eBay e Yelp sono solo alcuni dei servizi resi di fatto accessibili da un gigantesco attacco DDoS. Ancora più inquietante il meccanismo utilizzato per realizzare l’attacco DDoS, messo a segno tramite centinaia di migliaia di device IoT (in particolare telecamere di sicurezza made in China), compromessi da remoto e usati come (potentissimo) vettore di attacco”.

Al nono posto c’è invece la violazione ai danni di “circa 20mila clienti della britannica Tesco Bank che sono stati derubati del loro denaro da una gang di cyber criminali nell`arco di un weekend. L’azione ha portato la banca a bloccare i conti correnti online e le carte di credito/debito delle vittime. Ciò, unito a una comunicazione di crisi non brillante, ha creato agli utenti ulteriori disagi per diversi giorni, soprattutto per chi non disponeva di contanti sufficienti per affrontare le proprie attività quotidiane”.

Infine il decimo e ultimo attacco è, per gli esperti del Clusit, quello realizzato ai danni del ministero degli Esteri italiano. Ad inizio 2017 “tutti i media nazionali e mondiali hanno ripreso la notizia lanciata dal quotidiano inglese Guardian […], in merito a un attacco di matrice state-sponsored (forse originato dalla Russia), subito dalla Farnesina nella primavera 2016, che avrebbe provocato la compromissione di alcuni sistemi non classificati. Il ministero ha confermato l`attacco, peraltro già noto tra gli addetti ai lavori, e ribadito che i propri sistemi classificati non sono stati impattati dall’incidente”.

Share

In attesa che Roberto Speranza e Miguel Gotor finiscano di contare, rispettivamente, i deputati e i senatori dei nuovi gruppi parlamentari per farci capire finalmente la consistenza “onorevole” della scissione consumatasi nel Pd con la convocazione del congresso “cotto e mangiato”, come dice Pier Luigi Bersani, o “col rito abbreviato”, come lamenta Michele Emiliano, che è tuttavia rimasto nel condominio politico di Matteo Renzi per rompergli meglio le scatole, cerco di distrarmi con le imprese di Beppe Grillo a Roma.

Il “garante” – si dice così? – del movimento 5 Stelle ha annunciato urbi et orbi, non dalla basilica di San Pietro, perché Papa Bergoglio non ancora gliene ha dato il permesso, che sul nuovo stadio giallorosso, a Tor di Valle o dove diavolo sarà mai costruito, “decideranno Virginia e il Consiglio comunale”.

Virginia naturalmente è l’avvocatessa Raggi, arrivata in Campidoglio quasi a furor di popolo meno di un anno fa. Che però appare politicamente sempre più un’ombra di sindaco che una sindaca, specie quando la sovrasta fisicamente, e non solo politicamente, Grillo in persona poggiandole la mano protettiva sulla spalla. E fa bene, Beppe, perché la signora appare francamente minacciata più dai suoi collaboratori, uno dei quali è finito in galera a metà dicembre, e dal furente “popolo” grillino che naviga di giorno e di notte in internet, che dagli avversari di destra o di sinistra, palazzinari o muratori che siano, di cui blaterano i suoi tifosi.

Queste naturalmente – avverto Grillo, a scanso di equivoci – sono critiche politiche, non personali. Le persone lasciamole fuori dalle polemiche. Le cose spesso sono più forti degli uomini e delle donne che le gestiscono. In politica, come si sforzava sempre di far capire a chiunque gli venisse a tiro il mai abbastanza rimpianto Sandro Pertini, è importante più ciò che appare che ciò che è. E ciò che appare è che Grillo, pur non essendo sindaco, e neppure consigliere comunale, ha una certa capacità di influenza su ciò che si deve fare o non fare a Roma.

La situazione della Capitale, d’altronde, evolve così tanto, e così confusamente, che lo stesso Grillo deve cercare disperatamente di adeguarvisi. O di adeguare quella che anche lui, come Silvio Berlusconi prima di cadere col suo ultimo governo, sei anni fa, chiama “percezione”. Che è liricamente mobile per il suo genere femminile.

Dopo avere percepito Roma, uscendo di buon umore la mattina dall’albergo con vista sui fori imperiali, diventato per lui un po’ quello che l’hotel Raphael fu per Bettino Craxi, come una città che “non va così male”, a parte un po’ troppi topi invadenti, cassonetti inutilizzabili, buche e marciapiedi spezzagambe, autobus più da riparare che da usare, gli è venuto il sospetto che sia anche “una bomba atomica”. Un assessore al nucleare, a questo punto, non ci starebbe male nella giunta grillina.

Percezione per percezione, Grillo non si dispiacerà di sapere che cominciano ad essere in tanti a percepire, appunto, la sensazione che l’esperienza della incolpevole Raggi non sia adeguata alla pur cronica emergenza di Roma. Dove, come ha recentemente scritto il buon Antonio Padellaro sull’insospettabile Fatto Quotidiano, c’è da preoccuparsi quando il pubblico parlando della Raggi passa dalla “tanto carina” alla “pora stella”.

Roma dev’essere in qualche modo galeotta se fa avvertire a chi vi approda per qualsiasi motivo una percezione distorta anche del resto d’Italia. Come temo che sia capitato al governatore della Liguria Giovanni Toti quando, prendendo l’aperitivo – credo – con un collega del Foglio in un confortevole e lussuoso albergo di via del Babuino, ha detto che neppure il centrodestra è così male. Anzi, è nelle condizioni migliori per sfruttare la crisi del Pd, le stecche canore della vecchia sinistra, dove riesce a scindersi anche una formica, e i tormenti grillini. Basterebbe estendere in tutto il paese il modello realizzato da lui in Liguria, da Roberto Maroni in Lombardia e da Luca Zaia in Veneto. Di più, basterebbe unire in un solo partito, facendo magari saltare su un altro predellino il pur vecchio Berlusconi, Forza Italia, la Lega di Matteo Salvini, i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e magari anche i “sovranisti” di Gianni Alemanno e di Francesco Storace, per non parlare delle solite schegge centriste.

In fondo – ha osservato Toti – il centrodestra da lui immaginato, anzi realizzato, già ha “in mano” 17 milioni d’italiani, quelli appunto delle tre regioni a guida forzista o leghista, e il 40 per cento del pil. E del rimanente 60 per cento, sempre del pil, chi se ne frega, deve essere rimasto in gola al governatore della Liguria.

Share

Sarà l’Europa cattiva, o l’Italia che è governata da decenni da ladri di professione con gli italiani anestetizzati da cellulari e tv?

Ue: ‘Prescrizione ostacola lotta a corruzione, mancano risorse adeguate’. Ma Tesoro cita solo la sharing economy.La comunicazione della Commissione sul progresso delle riforme rileva che “le sfide dell’Italia legate alla corruzione ad alto livello, ai conflitti di interesse, ai collegamenti con la criminalità organizzata e la corruzione nel settore privato sono ancora confermate da diversi indicatori”. Sul sito di via XX settembre però si legge che Bruxelles ha rilevato solo due problemi: “Il livello di crediti bancari in sofferenza e le divergenze tra le regioni sulla regolazione della economia collaborativa”

La UE non richiama solo “anche Vienna”. Ma secondo altri media italiani ed esteri fa anche altre cose tipo : “nel mirino della Ue debito francese e scarsi investimenti tedeschi”.Quando date le notizie in merito a qualcosa date, per favore, tutte le notizie.
Altrimenti anche voi del FQ rischiate di ammalarvi di “fake news” secondo il modello trumpista.Ok che:Il FQ è interessato a parlare male dell’Italia a prescindere.Si tiene ben lontano di parlar male di Germania ed altri “virtuosi” Paesi del Nord.In pratica, come dicevo  qualche tempo fa, un Istituto Luce al contrario.

Corruzione, evasione,prescrizione, (solo x i politici) questi sono i veri problemi che affossano l’ITALIA, altro che art.18, jobs act, vaucher, ecc……..L’Italia non è mai stato nè un paese virtuoso e nemmeno un Paese che si è limitato a rispettare le regole. Il problema non è nè l’Europa, nè la Germania. Il problema è l’Italia stessa.

Il problema è l’UE ma non perchè ci critica. Tutti i Paesi UE hanno problemi simili ai nostri ma sono più o meno sotto controllo da parte dei Governi in quanto la loro entità è fisiologica. L’Italia invece è un caso patologico e fuori controllo, dove il Governo è parte stessa dell’illegalità e quindi tiene in ostaggio tutta la parte non corrotta dei Cittadini. Ecco perchè la UE è un problema per l’Italia, perchè così com’è non può incidere positivamente sulla nostra patologia in quanto l’unica salvezza verrebbe quella di avere un Governo Europeo e non Italiano che ci imponesse materialmente la drastica correzione necessaria per una patologia così grave. Delle “procedure di infrazione” non ce ne facciamo nulla, anzi, ingiustizia su ingiustizia, le pagano sempre i non corrotti con le tasse gia esorbitanti! Quando finirà? Se rispettassimo le regole europee la nostra corruzione sarebbe molto più bassa. Gli appalti non costerebbero il triplo rispetto alla media UE e magari ci sarebbero più soldi per fare manutenzione alle nostre scuole cadenti, investimenti nelle zone sismiche ecc.Invece di fare i soliti italiani che non rispettano le regole dovremmo essere più europei e imparare che le regole se ci sono le si rispettano. Penso sia scritto anche questo nella nostra costituzione.L’Europa sottolinea le negatività che tutti conosciamo e che viviamo quotidianamente. Il cittadino italiano, invece, è innamorato della corruzione, della delinquenza, dei soprusi, dei privilegi dei politici e non e delle angherie che subisce. Eppure votiamo sempre gli stessi. Ergo se le cose non migliorano non è colpa dei delinquenti a vario titolo ma nostra! non vi dice niente l’accozzaglia del 4 dicembre!

L’importante e’ perdere Tempo!.Lo “dicevo” giusto ieri in merito alle faide interne del pd non e’ il partito che si disintegra, sono i famosi dirigenti detta classe dirigente, che si scannano a vicenda.Il gioco e il classico già sperimentato e funzionante: si devono lasciare macerie Immense al prossimo Ministro ,chiunque egli sia!! in modo che lavori con il fiato della troika sul collo , se non addirittura a braccetto.Le banche vanno Lasciate fallire!!! sono il Portone di entrata della troika!.Le banche sono la loro industria se li pagassero loro i FALLIMENTI al Monopoli Mondialista,e’ preferibile 2.milioni di morti di “fame”

Tranquilli, massimo un anno e ci saranno i grillini, e con fenomeni come i Dima e i Dibba in poco più di un secolo, alla velocità della Raggi sistemeranno tutto. Sento già i miei spermatozoi friggere all’interno per uscire a vedere e godere dell’alba di una nuova vita.

Share

Obiezione è un diritto, ma diritto è anche avere la 194. La Cei non esprima giudizi scellerati.

Aborto, Cei sul caso San Camillo: “Obiezione è un diritto”. Presidente Consulta: concorso di dubbia legittimità.La scelta dell’ospedale di Roma criticata dai vescovi. Lorenzin: “Selezione non prevista”.  Zingaretti: “Obiezione garantita, applichiamo legge”. Lega, in Lombardia non seguiremo via pericolosa della Regione Lazio.

“La decisione di assumere al San Camillo di Roma medici dedicati all’interruzione di gravidanza, impedendo loro dunque l’obiezione di coscienza, snatura l’impianto della legge 194 che non aveva l’obiettivo di indurre all’aborto ma prevenirlo. Predisporre medici appositamente a questo ruolo è una indicazione chiara”. A parlare è Don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, che sottolinea: “Non si rispetta un diritto di natura costituzionale quale è l’obiezione di coscienza”.

Ogni tanto qualche traccia di laicità e soprattutto di CIVILTÀ.
Se un medico intende obiettare, secondo i dettami di uno stato confessionale (e NON Italiano), si accomodi pure ad esercitare lontano dalle strutture pubbliche.Lo Stato deve semplicemente garantire il diritto all’aborto per cui se tutti i medici di un ospedale sono obiettori se ne devono assumere altri non obiettori. La Lorenzin ponga rimedio.Da molto tempo un ospedale avrebbe dovuto farlo. La prevalenza dei medici obiettori in ginecologia è drammatica. Pensate se al “reparto trasfusioni” fossero tutti Testimoni di Geova!

Come al solito i preti giocano sulle parole per imporre – in questo caso contra legem – il loro modo di vedere la vita, l’etica, la società. Che non praticare l’aborto sia un diritto non lo ha mai messo in dubbio nessuno, non è di questo che si discute. Si discute del contrario: che le donne che desiderano abortire devono poterlo fare, anche questo è un diritto; acquisito dopo una lunga battaglia sociale, politica e parlamentare. E quindi le istituzioni sanitarie del Paese sono tenute a organizzarsi per assicurare questo diritto, potenziando le strutture laddove si mostrino insufficienti. Ma questo la Cei lo sa benissimo, solo che non intende starci. Al contrario, la Cei aveva incominciato una politica di “infiltrazione” di medici obiettori nelle strutture sanitarie per vanificare nei fatti questo diritto acquisito. Chi semina vento e raccoglie tempesta.

Miei cari bigotti,il problema è che voi superstiziosi (che credete nel soprannaturale) volete imporre il vostro modo di vedere. Se tu sei contrario all’aborto, droghe ed eutanasia, non fare queste cose ma perché vuoi imporre a me le tue idee? Per il mio bene? Vuoi salvare la mia anima? Siccome io non credo di avere un anima lasciami vivere e morire come meglio credo, così come io faccio con te. L’aborto non è “obbligatorio”, se le droghe fossero legalizzate, non sarebbero “obbligatorie”, se l’eutanasia fosse legalizzata, non sarebbe “obbligatoria”, quindi tu puoi continuare a vivere e morire come meglio credi e così potrei io, non credete?

Poi quella che gli embrioni sono nascituri, non importa se la natura li farà morire spontaneamente e le donne non hanno diritti. Ho visto e sentito storie aghiaccianti per le quali gli antiabortisti dovrebbero solo filare a nascondersi. Obbligare madri indigenti a gravidanze a rischio, portarle al limite della setticemia per feti già morti, cose successe vicinissimo a me e molte volte. Preoccupatevi, piuttosto, della diffusione della contraccezione.La coerenza dei cattolici: impedire la contraccezione e poi incolpare le donne, che non sono fornetti sforna-bimbi. Per non dimenticare quanto poco vi frega dei bambini 15 minuti dopo che sono nati e quando subiscono abusi sessuali in famiglia e in ambienti religiosi! per non parlare dello stato di indigenza in cui vengono lasciati dal governo di turno.In Italia ci sono un milione e seicentomila minori in stato di indigenza,con genitori separati, disoccupati ,lasciati a se stessi da un welfare inesistente.No…..e’ vero non e’ un diritto….ma salvare le madri si…..allora cattolico intransigente  devi rispondermi onestamente a questa domanda che voi Ipocriti della chiesa vi nascondete sempre :  PERCHE’ QUANDO IN BOSNIA ED IN MONTENEGRO NELLA FAMOSA GUERRA hanno violentato delle suore cristiane VEDI BENE CRISTIANE ed il Vaticano Ipocrita ha permesso loro di abortire allora rispondi onestamente e seriemente a questa domanda e poi ti do’ tutte le ragioni che vuoi caro…..non fate i finti tonti.

Basta con questi cattolici oltranzisti, NON ne possiamo più. La Chiesa la smetta di intervenire sempre nelle leggi di uno Stato SOVRANO LAICO.La VERGOGNA è una categoria ( ginecologi) che pratica all’ 80% l’obiezione di coscienza BOICOTTANDO la legge. Quanti di loro poi la praticano in nero o in qualche struttura privata a PAGAMENTO ??? anche la legge italiana non considera , a precise condizioni,omicidio l’interruzione della gravidanza: puó non condividere il trattamento giuridico,ma ,come cittadino,deve rispettare la legge. Visto che la CEI, come troppo spesso fa, si occupa di diritto e non di religione, per diritto ,in Italia e non nello Stato Cittá del Vaticano, le donne hanno questo diritto e lo Stato deve metterle in condizione di poterlo concretamente esercitare. Come i molestati da preti pedofili,hanno diritto a un risarcimento civile. Sul punto non ho presenti prese di posizione della Conferenza. Sul piano etico religioso puó  dire,giustamente, quello che pensa ,ma non é materia di diritto ecclesiastco italiano. La 194 é snaturata,come legge dell Stato, se é resa non applicabile e non il contrario. Sono cattolico( forse non buono) ,ma penso che lo Stato debba essere laico e non confessionale. Cordialitá.

Share

Avete lottato per affossare ogni possibile riforma? Lei in primis? Questo è il risultato? Amen!

Crisi Pd, piovono pietre sull’Italia. E manca l’ombrello.Quello di Gentiloni, allo stato attuale, è quasi un governo senza padri: non possiamo permettercelo. Non è più tempo di una politica cieca e sorda che spreca giorni preziosi

di MASSIMO GIANNINI

L’unica cosa che non capisco è ” perchè il Dr. Giannini gode tanto”.

Una vergogna. Ma c’è ancora spazio per l’indignazione, la consapevolezza morale di aver sbagliato, il sentire di dover chiedere scusa, in Italia ? Siamo noi, come singoli, capaci di riconoscere un errore e di assumercene le responsabilità ? O siamo divenuti solo dei critici con gli altri e non con noi stessi ?

Non voglio essere il “castigatore di costumi”, ma trovo delle brutte analogie con bui periodi in cui il non riconoscere i propri errori ha portato tragedie sia morali che materiali.
Ci resta una bella Costituzione con un forte sentimento marxista e fascistoide tale da accontentare tutti gli Italiani: poi forse avremo un lucano, cosa volete di più.
Giannini si è dimenticato il riscaldamento globale, gli uliveti colpiti dalla micidiale peste, il terreno che crolla in centritalia, la ricerca e la lotta contro la SLA, i problemi legati all’ora legale, i raccolti devastati dal gelo di quest’inverno, la fibrosi cistica delle gatte persiane e, non ultimo, le conseguenze della scoperta di 7 sorelle della Terra.
Ma non è stato il Belgio che è vissuto due anni senza governo e con un PIL che è schizzato alle stelle? E noi siamo peggio dei belgi?
Come diceva mia mamma: è passato Napoleone, passerà anche questo.
Comunque:Saranno i bersaniani a fare cadere il governo.

Perche il fai come dico io oppure ti sono contro si è trasferito dall’interno del pd al governo.
Costoro dimenticano che le cose che vorrebbero eliminare spesso le hanno votate con convinzione e per i voucher il problema è ante Renzi ed è semplicemente esploso in ritardo.
E comunque è un falso problema visto che rappresentano l’1% del totale lavorato. Torneremo al nero ben noto.
Legge elettorale: i noisti (bugiardi anche nelle argomentazioni utilizzate e ci metto anche Giannini) hanno sostenuto che il 15 giorni si faceva la legge elettorale. Non certo i fautori del SÌ.
Renzi ha sempre detto che l’accozzaglia non avrebbe partorito un bel nulla.
Share

NO, a voi basta il Verbo del grillo (s)parlante, ovvero circa 234 caratteri delle Tavole della Legge del MoViMento. E’ la piattaforma volante del web in procinto di esplodere, come la giunta capitolina. Che spettacolo, e questo è il partito che domani dovrebbe guidare il Paese? Che gli italiani si facciano un buon esame di coscienza, perchè rischiamo seriamente di essere cacciati dall’Europa e dall’euro.

“M5s, la farsa sullo stadio e l’improvvisazione al potere” Il tira e molla sullo stadio della Roma è indicativo delle difficoltà che il Movimento 5 Stelle ha quando si trova al potere. In caso di vittoria alle prossime elezioni politiche, come gestiranno gli uomini di Grillo temi come quelli dei migranti, dei rapporti con la Ue o la riforma fiscale?

Gli italiani sono impazziti e faranno suicido collettivo affidando la nazione a Grillo e i suoi adepti, confesso che sono seriamente preoccupato. Sicuramente qualcuno risponderà a questo mio commento con la solita musica che prima c’era il Pd , Forza Italia, La DC, il fascismo, Vittorio Emanuele che hanno fatto tanti danni , ma non si risolvono i problemi scegliendo ancora una volta il peggio che è disponibile sullo scenario politico nazionale.

HAI GIORNALISTI ALLA Giannini? Ma l’hai scoperto ora che sono dei buoni a nulla. Gli hai tirato, insieme agli amici del Fatto Quotidiano la volata ..per far che? C’era bisogno del ridicolo dello stadio, delle polizze  per capirlo? E poi, quale possibilità hanno di andare al Governo..che con tutti i casini del centro-destra e del centro-sinistra sono sempre fermi attorno al 30%..quello è il loro elettorato ( percentuale già stratosferica comunque ma non sufficiente per governare). E qualora si alleassero con la Lega di Salvini( che non è sprovveduto in fatto di politica anche se ha idee folli) se li mangerebbe in un boccone..Giannini ma l’ha capito solo adesso a che razza di movimento ci troviamo davanti, Scalfari è da anni che glielo dice,gli avete lisciato il pelo per anni, ma è normale un sindaco che ieri scende in piazza e dice siamo con voi , è normale che Grillo scenda a Roma e dica al sindaco cosa fare.Caro Giannini, un pò di autocritica: tutti voi dei media avete una grossa responsabilità nel trovarci questi cialtroni in mezzo, quando li avete seguiti, supplicati per 5 minuti di “ospitata” in studio, per 10 righe di articolo, non fosse per voi, che avete fatto sembrare questa gente da poco una valida alternativa, la gente qualunque avrebbe trovato naturale pensare che Grillo era un matto e i vari Dibba, Di Maio ed altri solo dei presuntuosi ignoranti alla corrida. Siete voi che li avete fatti sembrare migliori, e adesso ce li teniamo, anche perchè non aspettano altro che togliervi dei rimborsi statali…..che non prendete da anni, ma la gente ci crede..qui di bombaroli ci sono solo grillo e casaleggio che, in dileggio di tutti gli eletti, continuano da soli a dettar legge, a imbucare parole controllate e a decidere cosa è buono e cosa è giusto. La vera democrazia è rappresentata …. sul palco da un ex comico e l’avete consacrato voi cari giornalai.E bravo il il Giannini che reputavo,ottimo giornalista,mi sa tanto che ha cambiato opinione nei confronti di Renzi.Ci dice quel che  sempre ho pensato,e di certo milioni di italiani.se per ipotesi.quella marmaglia,definita 5 stelle,con a capo il comico grillo dovesse governare il paese,sarebbe un disatro. l’incapacità a governare lo hanno dimostrato ampiamente, e lo stanno dimostrando vergognosamente nella capitale.Grande giannini ora non va bene nemmeno grillo, dopo che lo hai sostenuto a spada tratta ora ti accorgi della pochezza del movimento?

Share