Per ora ha cambiato il PD. Magari è un primo passo anche per cambiare l’Italia (in meglio, perché in peggio ne vedo tanti capacissimi)ed è tutta un’altra storia.

Matteo Renzi ce la può ancora fare.A cambiare davvero l’Italia.

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Sul Corriere della Sera di martedì il saggista e politologo Michele Salvati recensisce il libro dello storico Massimo Salvadori (già deputato del PD, come Salvati nel PdS prima di lui), intitolato Lettera a Matteo Renzi, chiedendosi – come Salvadori – se ci siano prospettive che Renzi rimedi agli errori fatti nella messa in pratica del suo progetto di innovazione della politica e dell’Italia. Primo tra tutti, non essersi saputo dotare di forze e collaborazioni sufficienti, “al di là delle albagie fiorentine di grandezza”.

Quando si giudica l’operato del governo ha guida Renzi, ci si dimentica su che maggioranza mutilata si sia dovuto basare (quindi tanti compromessi…).A conti fatti, il suo errore più grande é stato non andare alla urne e capitalizzare quel 41% delle Europee.

Matteo Renzi ce la può ancora fare.A cambiare davvero l’Italia? Da solo no! La scuadra che ha attualmente assemblato SI.

Per ora ha cambiato il PD. Magari è un primo passo anche per cambiare l’Italia (in meglio, perché in peggio ne vedo tanti capacissimi)ed è tutta un’altra storia.

Comunque:Un singolo essere umano, chiunque esso sia, non è in grado di determinare il proprio stesso destino in tutto e per tutto. Quindi come si fa a pretendere che un singolo essere umano, chiunque esso sia, possa determinare la vita di milioni di persone?

Il classico leader può guidare un gruppo di persone, ma quello stesso gruppo di persone ci mette veramente pochissimo a “rivoltarsi” al leader se questo non fa quello che si aspettano da lui. Prendiamo un leader positivo, come Martin Luther King. Non si è inventato nulla di nuovo, ma si è messo a capo di un movimento che già esisteva e che sarebbe esistito a prescindere da lui. Il leader non crea correnti, ma le cavalca. Ma può essere anche disarcionato.

Inoltre, cosa vuol dire “farcela”? Un leader politico può essere definito bravo se i dati economici sono favorevoli (e viceversa)? Ma come possiamo pensare che un singolo uomo, o un manipolo, possa determinare la (de)crescita economica di un Paese? Sono troppe le variabili in gioco per essere ascrivibili a poche persone.

Tutti si sono lamentati per l’eliminazione dei voucher. Ma chi è che paga in nero? Chi è che ne ha abusato? Chi è che per assumere vuole pagare pochissimo il lavoratore, senza capire che un lavoratore serio e bravo deve essere ben pagato?

Chi è che imbratta i muri della città? Chi è che vuole fare parte di una comunità (il Comune, per l’appunto) senza voler pagare una “quota d’iscrizione” (tassa sulla casa)? Chi butta le cicche della sigaretta per terra? Chi è che se vede o subisce un abuso, non lo segnala alle autorità competenti? Chi è che evade le tasse?

Quindi, personalmente, non credo che esistano politici capaci o politici incapaci (o meglio, sì, esistono, ma da soli -come tutti- sono “impotenti”). Esistono singoli individui (noi) che devono impegnarsi a prescindere da chi ci sia al “potere” per esigere da se stessi e dagli altri un comportamento civile e socialmente utile.

Per ora ha cambiato il PD. Magari è un primo passo anche per cambiare l’Italia (in meglio, perché in peggio ne vedo tanti capacissimi)ed è tutta un’altra storia.ultima modifica: 2017-04-27T11:46:34+02:00da bezzifer
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