Archivio mensile:aprile 2017

Secondo me tu vuoi consegnare un partito (forse al 30% ?)nelle mani di formazioni del 2-3% e che ,ad oggi, non hanno una minima linea politica in comune.

Andrea Orlando: “Alleanza con Berlusconi o Pisapia? Chiederò un referendum interno al Pd”

Risultati immagini per Alleanza con Berlusconi o Pisapia? Chiederò un referendum interno al Pd

Orlando, questa te la potevi risparmiare Alleanza con Berlusconi o Pisapia? Chiederò un referendum , e’ una proposta stravagante, la politica e’ l’arte del possibile e sono gli organi elettivi di un partito a definire le alleanze parlamentari e di governo. Il PDR scegliendo Renzi sembra avere gia’ deciso la linea. Perchè non vai a raggiungere Speranza, Bersani e D’Alema ? Ci faresti un grande favore.Possibile che Orlando si debba arrampicare sui vetri di queste polemichette insulse? Ma che senso ha in politica giocare sul se? La politica deve fare proposte concrete e cercare il consenso dei cittadini. Domanda intelligente a Orlando: se, dopo le elezion i risultati dessero come sola maggioranza parlamentare possibile Renzi-Berlusca+Pisapia che famo? Lo famo o non lo famo il referendum? O famo nuove elezioni? Mettere il carro davanti ai buoi è da tontoloni.E Orlando tontola parecchio.

Ok:stupidaggini pre elettorali.Nessuno vuole fare un alleanza preventiva con Berlusconi. Se i numeri però diranno che non si è autosufficienti non è che puoi fare come in spagna che se la son cantata e suonata per 1 anno, fai il realista.
È capitato già nel 2011, segretario Bersani, e nel 2013, segretario Bersani, di dover fare le larghe intese con Berlusconi.Allora nessuno chiese un referendum.
Detto ciò è ridicolo perchè la questione non è con chi ti piacerebbe governare ma con chi puoi avere i numeri per governare.
L’ hanno voluto gli italiani, col no al referendum questo sistema in cui l’oligarchia parlamentare è libera di costruire maggioranze anche in direzione opposta alla “graduatoria” uscita dalle elezioni.

La domanda è semplice :quei signori di “sinistra” che hanno votato No al referendum,non avevano la minima idea di che sarebbe successo dopo?Anzi sì.Il lungimirante Baffino,ritenuto,chissà perchè, navigato ed intelligente politico, ha detto che poi in sei mesi si sarebbe addirittura potuta fare una piccola modifica della Costiyuzione in tre punti contenuti nell’opuscoletto che lui portava in mano ai dibattiti.Altra domandina all’ineffabile Orlando : quanto prenderà Pisapia? Il 2/3%?Spiccioli che non servono nemmeno a prendere il carrello della spesa al supermercato.Infine.Se queste accozzaglia sparsa rossa non è capace nemmeno di essere in un partito unico e men che mai nel PD( criticato peggio di Berlusconi),come potrebbero fare un governo insieme? La storia di Prodi dice nulla? Ma anche quella di Bersani del 2013.Patetico il grigio orlando che schifa le grandi intese col berlusca e smania per allearsi con fratoianni e gli scappati di casa di MDP. Emiliano Zapata ,poverino,non sa che le cose a livello locale sono una cosa,altro a livello di governo centrale.Costui poi si alleerebbe coi grillini,figuriamoci a che livello siamo.Meno male che perderanno,altrimenti,io non voterò più PD.

Share

Caro Procuratore e buon Giggino e se qualcuno dicesse che FORSE siete corrotti,il tutto senza prove,cosa pensereste ??

Migranti, il procuratore Zuccaro: “Ong forse finanziate da trafficanti”. Orlando: “Parli con gli atti” Il capo della Procura catanese, che indaga su una presunta collusione tra operatori umanitari e organizzazioni criminali libiche: “Tra le finalità potrebbe esserci anche l’inquietante corto circuito: destabilizzare la nostra economia”. Minniti: “Evitare giudizi affrettati”. Frontex: mai accusato le ong. Di Maio: “Ipocriti mi attacchino, vado fino in fondo”

Risultati immagini per Ong forse finanziate da trafficanti

I MAGISTRATI CHE USANO IL CONDIZIONALE ED I FORSE E SOPRATTUTTO TROPPO LOQUACI NON MI PACCIONO
Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro,: “A mio avviso – dichiara il magistrato – alcune Ong POTREBBERO essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga. FORSE la cosa POTREBBE essere ancora più inquietante – ha aggiunto Zuccaro”.
I magistrati italiani devono imparare a parlare attraverso le indagini e gli atti. Invece di andare continuamente in televisione a rilasciare interviste piene di “forse” “potrebbe” “chissa”. Zuccaro porti delle prove a sostegno di quello che afferma e poi lo prenderemo sul serio.
La stragrande maggioranza delle Ong svolge un lavoro meritorio nel Mediterrano. Con i sospetti e soprattutto senza neppure indicare con precisione quali Ong sono sospettate di essere colluse con i trafficanti, si rischia di gettare un’ombra su tutte.
Se un magistrato ha dei sospetti sul traffico dei migranti, é suo dovere non metterli in piazza prima ancora di avere delle prove certe, ma comunicarli a chi di dovere: Servizi segreti, Forze dell’ordine, Commissione parlamentare antimafia ecc ed insieme indagare per comprendere se i sospetti sono fondati o meno e per individuare gli eventuali responsabili.I sospetti,senza prove su questioni complesse e delicate come l’immigrazione, buttate in pasto all’opinione pubblica alimentano solo la confusione nell’opinione pubblica che in Italia é già troppa.

Trovo inopportuno che un procuratore capo della Repubblica si metta a parlare d’inchieste su un tema politicamente sensibile, senza che il suo ufficio abbia compiuto atti significativi sul piano giudiziario ( es. richiesta di rinvio a giudizio).Inopportuno è poco.
Questo procuratore ammette che non ha le prove! Non bastava Woodcock? Le indagini “moderne” sono straordinarie. Le prove le troviamo dopo, intanto accusiamo e lanciamo un paio di insinuazioni con dei “forse”.La Prudenza vorrebbe che si facciano accuse solo dopo avere le prove. Ma il Procuratore di Catania è un magistrato, e quindi si ritiene esente da simili vicoli che si applicano ai comuni mortali.

Chissà perchè,a sentire questo procuratore ( diventato l’uccellino che canta in ogni dove) mi è venuto subito in mente il famoso capitano che ha riferito,commentando a modo suo, sulle intercettazioni del caso Consip.Sembra che i Pm vogliano vedere il marcio dappertutto,alzando polveroni ( spacie quelli del Sud, chissà perchè) che poi si sgonfiano paurosamente quasi tutti.La domanda è : c’è qualcosa di pulito in questo Paese? A furia di alzare fango,ci infanghiamo e col prevalere dei “sospetti” ovunque e su chiunque,abbiamo perso la ben più che minima stima di noi stessi.Si chiama : sottosviluppo.

Ci sono due aspetti, che voi sovra citati nel titolo non trattate, e che in questo caso “fanno la differenza” come si suol dire:
1) Lei procuratore di Catania ha il dovere di indagare, ma ha altrettanto il dovere di farlo in silenzio. Non credo affatto che la sua eccessiva loquacità possa in qualche modo agevolare le indagini, per esempio.
2) Di Maio ha compiuto oramai il passo finale (spero) dell’escalation: è passato dall’affibiare con leggerezza colpevolezze in assenza di sentenza di tribunale, alla colpa in assenza di rinvio a giudizio, ed ora anche in assenza di indizi concreti. Spero che la pianti di tentare di sostituirsi all’autorità giudiziaria che, Di Maio dovrebbe saperlo, la Costituzione ha reso indipendente dalla politica; ma spero soprattutto che non varchi la soglia dell’attribuzione di colpe soltanto o a suo insindacabile giudizio …

Finora l’unico fatto certo è che abbiamo un PM decisamente loquace, che continua a fare pesantissime insinuazioni sulle ONG, pur ammettendo che non ci siano prove, ed uno sciacallo politico come Di Maio, che continua a pubblicare messaggi mostrando la faccia cattiva, in nome di un FORSE. Forse gli è dato di volta il cervello?
Lo escluderei, anche perché finora non ha mai dato prova di averlo; più prosaicamente penso che stia solo cercando di portare via un po’ di voti alla lega.

Nessuno chiede di non indagare se ci sono sospetti che qualcosa non quadri; quello che però mi pare giusto chiedere è che un PM parli attraverso i risultati delle sue indagini e non attraverso ripetute dichiarazioni alla stampa basate solo su sospetti ed insinuazioni privi di prove.Ed i politici seri (tra cui non c’è certo Di Maio) evitano di fare sciacallaggio su questi temi, alla ricerca di qualche voto in più.

E’ stupefacente che Di Maio dia dell’ipocrita agli altri quando, pur essendo a conoscenza che NON esistono prove (almeno finora), lui insiste nell’andare avanti. Credere, obbedire, combattere …

PS: Prima di parlare questi irresponsabili devono essere certi di quello che dicono ! Non sono comuni cittadini che possono avere le loro opinioni e fare commenti campati in aria . Gente in politica e giustizia devono limitarsi a parlare di fatti per non creare inutili e pericolose confusioni e allarmismi . Uno puo’ avere differenti idee sulla migrazione e gli effetti positivi o negativi del fenomeno sull’ Italia e l ‘ Europa . Personalmente penso che ci sono  dei vantaggi se solo i politici la smettono di usarli per i loro fini elettorali e cominciano a vedere come integrarli e regolarizzarli Nel’ economia Italiana . Oggi sono solo i criminali e disonesti ne traggono vantaggi sfruttandoli con il consenso delle amministrazioni nazionali e locali . Una cosa e’ certa non si possono chiudere gli occhi e lasciare annegare decine di migliaia di profughi e migranti . Le Ong e la Marina stanno facendo solo il loro dovere umanitario . Non sono politici , il loro lavoro e’ solo da elogiare

Share

Per ora ha cambiato il PD. Magari è un primo passo anche per cambiare l’Italia (in meglio, perché in peggio ne vedo tanti capacissimi)ed è tutta un’altra storia.

Matteo Renzi ce la può ancora fare.A cambiare davvero l’Italia.

Risultati immagini per Matteo Renzi ce la può ancora fare.A cambiare davvero l'Italia?

Sul Corriere della Sera di martedì il saggista e politologo Michele Salvati recensisce il libro dello storico Massimo Salvadori (già deputato del PD, come Salvati nel PdS prima di lui), intitolato Lettera a Matteo Renzi, chiedendosi – come Salvadori – se ci siano prospettive che Renzi rimedi agli errori fatti nella messa in pratica del suo progetto di innovazione della politica e dell’Italia. Primo tra tutti, non essersi saputo dotare di forze e collaborazioni sufficienti, “al di là delle albagie fiorentine di grandezza”.

Quando si giudica l’operato del governo ha guida Renzi, ci si dimentica su che maggioranza mutilata si sia dovuto basare (quindi tanti compromessi…).A conti fatti, il suo errore più grande é stato non andare alla urne e capitalizzare quel 41% delle Europee.

Matteo Renzi ce la può ancora fare.A cambiare davvero l’Italia? Da solo no! La scuadra che ha attualmente assemblato SI.

Per ora ha cambiato il PD. Magari è un primo passo anche per cambiare l’Italia (in meglio, perché in peggio ne vedo tanti capacissimi)ed è tutta un’altra storia.

Comunque:Un singolo essere umano, chiunque esso sia, non è in grado di determinare il proprio stesso destino in tutto e per tutto. Quindi come si fa a pretendere che un singolo essere umano, chiunque esso sia, possa determinare la vita di milioni di persone?

Il classico leader può guidare un gruppo di persone, ma quello stesso gruppo di persone ci mette veramente pochissimo a “rivoltarsi” al leader se questo non fa quello che si aspettano da lui. Prendiamo un leader positivo, come Martin Luther King. Non si è inventato nulla di nuovo, ma si è messo a capo di un movimento che già esisteva e che sarebbe esistito a prescindere da lui. Il leader non crea correnti, ma le cavalca. Ma può essere anche disarcionato.

Inoltre, cosa vuol dire “farcela”? Un leader politico può essere definito bravo se i dati economici sono favorevoli (e viceversa)? Ma come possiamo pensare che un singolo uomo, o un manipolo, possa determinare la (de)crescita economica di un Paese? Sono troppe le variabili in gioco per essere ascrivibili a poche persone.

Tutti si sono lamentati per l’eliminazione dei voucher. Ma chi è che paga in nero? Chi è che ne ha abusato? Chi è che per assumere vuole pagare pochissimo il lavoratore, senza capire che un lavoratore serio e bravo deve essere ben pagato?

Chi è che imbratta i muri della città? Chi è che vuole fare parte di una comunità (il Comune, per l’appunto) senza voler pagare una “quota d’iscrizione” (tassa sulla casa)? Chi butta le cicche della sigaretta per terra? Chi è che se vede o subisce un abuso, non lo segnala alle autorità competenti? Chi è che evade le tasse?

Quindi, personalmente, non credo che esistano politici capaci o politici incapaci (o meglio, sì, esistono, ma da soli -come tutti- sono “impotenti”). Esistono singoli individui (noi) che devono impegnarsi a prescindere da chi ci sia al “potere” per esigere da se stessi e dagli altri un comportamento civile e socialmente utile.

Share

E dopo mesi passati a citare, tutti eccitati, le classifiche di RSF oggi i grillini si scagliano contro. E’ bastato il solito post della Casaleggio Associati per invertire la rotta.

Le classifiche sulla libertà di stampa hanno senso? In quella del 2017 l’Italia ha recuperato 25 posti nonostante gli attacchi contro la stampa del M5S, dice il rapporto: perché?

Risultati immagini per Le classifiche sulla libertà di stampa hanno senso

RSF chiede un parere ai professionisti di mestiere, è un gruppo con una buona partecipazione su base internazionale, ne fanno parte diversi giornalisti autorevoli e, di conseguenza, la sua classifica è la più famosa. Fino a ieri era oro colato, non dimentichiamolo.

Una classifica della libertà di stampa è piuttosto difficile, diversi parametri sono complessi da misurare. Certo, classifica soggettiva ma comunque interessante, secondo me, di come percepiscono il proprio paese alcuni specialisti che lavorano nel campo dell’informazione. Buffo però che tutta questa contestazione di validità emerga proprio in concomitanza con la citazione di Grillo: tra l’altro i 5S erano già stati citati in precedenza da RSF.

Qualche settimana fa RSF era un punto di riferimento, ora no. Quelli ad essere ridicoli siete voi grillini ignoranti e il vostro bispensiero. Non avete una testa per pensare quindi prendete a prestito quella di Peppe. Aldilà dell’affidabilità del metodo di RSF (di cui si discute da anni), c’è una cosa particolarmente divertente: M5S e attivisti hanno spesso usato il 77° posto in classifica come pretesto per poter attaccare giornali, media, politici, presentatori e quant’altro, scaricando loro la totalità delle colpe, salvo oggi ritrovarsi come parte sostanziale del problema con tanto di menzione speciale.Chissà come cambierà il loro atteggiamento, adesso.

“Il rapporto cita esplicitamente Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle tra gli autori di queste minacce” ovvero come trollare il capo dei troll.

Il rapporto parla di “delegittimazione” del giornalismo. Non è che il M5S ha minacciato direttamente i giornalisti; ma che ha usato la sua ENORME influenza sul pubblico (ricordo, primo/secondo partito in Italia con un bacino di milioni di “spettatori”) per smuovere l’opinione pubblica contro i giornalisti in sé, non contro il loro lavoro. Il blog di Beppe Grillo aveva una rubrica che si chiamava “Giornalista del giorno” dove si mettevano alla gogna i giornalisti perché avevano, secondo loro, detto cose sbagliate/esagerate sul M5S: non era un rubrica di fact-checking, ma un vero e proprio pubblico ludibrio che scaldava gli animi ed incitava i lettori contro tali persone.

E! Da una veloce ricerca su Google saltano fuori, a caso, alcuni episodi che, secondo me, corrispondono a minacce nemmeno tanto velate:
– «Faremo i conti con i Floris e i Ballarò e le altre trasmissioni, tipo quelle di La7…» (2013)
– “Questo orrendo trio (giornalisti, politici e industriali) va giudicato attraverso un processo popolare, mediatico che inizierà dopo le elezioni europee. Sarà fatto in Rete dove verrà ricostruito un castello virtuale con le celle individuali, ognuna con la sua targhetta. (…) Ci saranno le liste, le prove e i testimoni di accusa come in processo. Per ogni persona ci sarà un cittadino che articolerà i capi di accusa. Alla fine gli iscritti certificati al M5S potranno votare per la colpevolezza o l’innocenza” (2014)
– “Buttati a mare con una pietra al collo”. (il senatore del M5s Michele Giarrusso dalla sua pagina Facebook rivolto al giornalista della Tgr Sicilia Davide Camarrone” (2016)
– senza dimenticare la rubrica-gogna “il giornalista del giorno” su Beppegrillo.it.

Insomma, a volerle cercare un po’ se ne trovano, di minacce…Chiunque abbia gli occhi aperti riesce a identificarle.Gli esponenti del M5S hanno detto pubblicamente innumerevoli volte che quando saliranno al potere i giornalisti che hanno osato contraddirli la pagheranno cara.

MA ! Vedo molta indulgenza verso le “critiche di Grillo”: Vi ricordo che i parlamentari a 5S vanno in TV solamente se si possono intervistare da soli. Nessun confronto, nessun dibattito. Certo, loro si giustificano dicendo che la stampa è di regime e quindi non ha senso farsi intervistare da qualche giornalista fazioso. Questo però vuol anche dire che, da qui a non si sa quando, finchè loro riterranno la stampa faziosa si sottrarranno al confronto e alla critica. Mi sembra una posizione piuttosto pericolosa.
Il secondo punto sono i modi della critica di Grillo e degli eletti 5S: la minaccia è praticamente sempre presente e allude a scenari futuri in cui “tapperanno la bocca”, “daranno aria”, “si dovranno cercare un lavoro vero”.Dai dai che siete primi nei sondaggi nonostante tutto e finalmente ci cacciate.

Share

Sono contento che, per pubblicizzare le sue iniziative, la sindaca Raggi usi i media “di regime”. Ottimo ridurre le licenze e limitare le slot, come sarebbe avere leggi più stringenti su fumo e alcool, ma in periodi di magra come questa è dura rinunciare a entrate sicure.

Virginia Raggi e le slot machine.In una lettera al Corriere della Sera chiede appoggio per limitarle e opporsi al governo.

Risultati immagini per Virginia Raggi e le slot machine

A furia di gridare al gomblotto, comincio a crederci.

Se fate caso in questi giorni, ogni santo giorno, c’è un tema nuovo lanciato dal grillino di turno: i migranti (i taxi del mediterraneo), le chiusure domenicali (sfascia famiglie), il fine vita, il reddito di cittadinanza, i sindacati, i vaccini, l’esame di maturità (!), le slot machine, i lavoratori dell’Alitalia…..

Comincio a pensare che sia un disegno ben studiato, supportato dalle rilevazioni in tempo reale degli “umori” della pancia del paese fatte dai server della Casaleggio. Slogan semplici, trasversali, che assecondano il pensiero comune e pigro, in modo sistematico.Che attirano inoltre gli utili idioti che popolano molta dlla nostra sinistra suicida. Quasi una forma più subdola e incisiva della campagna di B di qualche anno fa: il presidente operaio, ferroviere ecc ecc in un tripudio di cappellini
Sicuramente un salto di qualità: evidentemente l’indignazione non basta più, altrimenti finisci come la Lega, bisogna conquistare altre fette dell’elettorato per arrivare al governo. Poi  bisognerebbe anche abolire la vendita delle armi e la fame del mondo, se avanza spazio nel blog. Non è difficile fare un figurone quando basta lanciare l’appello nel giusto tono accorato, vero?
Ma possiamo dare un poco più di concretezza al “dibbattito”. Per esempio, Raggi proponga che lo stato lasci gli introiti delle slot ai comuni, ovviamente tagliando altri trasferimenti di fondi in egual misura. A questo punto saranno i comuni a scegliere se tenersi le slot e i soldi, o preferiscono farci la bella figura. E vediamo che cosa sceglie Roma, visto che ha i conti talmente in ordine.

Certo:Parole, condivisibili magari, ma ancora parole, dalle quali tra l’altro non è ragionevole aspettarsi alcun seguito (ce la vedete la popolazione di Roma e d’Italia scendere in piazza e fare le barricate per vietare il gioco d’azzardo?). Aspettiamo qualche provvedimento tangibilmente concreto per cominciare, i miracoli non appartengono a nessuno, dicevo cominciare almeno a restituire decoro a una città ormai indegna di presentarsi come capitale d’Italia.

Le malattie collegate al tabagismo uccidono migliaia di persone ogni anno, l’alcol idem, se le auto andassero a non più di venti chilometri orari ci sarebbero molti meno morti per le strade… se vogliamo vivere in un mondo libero o accettiamo che la gente si ammazzi o si indebiti come vuole o iniziamo a proibire tutto.

Guardate, io considero le persone che buttano monetine nelle slot degli idioti, perchè solo gli idioti non si rendono conto che con quelle macchinette, nel long term, non si vince mai. L’unica possibilità di salvare quella gente è vietarle definitivamente. Ma questo, secondo me, aprirebbe uno scenario potenzialmente devastante per le libertà personali, perchè domani potrebbe arrivare la lettera sul sacro blogghe che propone la messa al bando dell’alcol perchè c’è chi ne abusa, o le sigarette o la cotena di maiale… a quel punto vietiamo tutto, alimentando l’illegalità, o investiamo sulla cultura per far capire agli idioti di cui sopra che alcune cose, se prese in eccesso, fanno male?

Il gioco d’azzardo è un problema per molte persone, ma io sono un po’ allergico ai divieti. Del resto, anche l’alcool è un problema per tante persone, ma non per questo lo stato deve impedire a me di bere vino. Stesso discorso per il fumo e per la marijuana, la quale però si porta addosso uno stigma fortissimo che giustifica agli occhi di molti (non ai miei) un trattamento differenziato. Per salvaguardare i diritti di tutti, anche di coloro i quali vogliono giocare alle slot machine, propongo soluzini più soft, sulla scia del paternalismo liberale (nudge theory) proposto da Richard Thaler e Cass Sunstein. Un buon modo per dissuadere i giocatori d’azzardo, per esempio, può essere quello di
istituire delle “self-ban list”, liste a cui il giocatore può automaticamente iscriversi in un momento di lucidità. Il trucco sta nel rendere l’iscrizione semplicissima, e la disiscrizione complicata ed onerosa.

Questa proposta, che sembra una baggianata, trae fondamento
dalla psicologia cognitiva (Dual process theory), per cui quando siamo messi di fronte ad una decisione, esiste un Sistema 1 che si basa sull’impulso e sull’intuizione, ed un Sistema 2 che si basa sul ragionamento (v. anche “An Economic Theory of Self-Control” Thaler-Shefrin, 1981). Quando al giocatore d’azzardo parte la “ralla”, è vittima del Sistema 1; ciò non toglie che, nei momenti di lucidità, anche il giocatore d’azzardo è in grado di usare il Sistema 2 e sapere che è meglio non andare a buttare lo stipendio nelle slot machine. Di conseguenza, quando il Sistema 2 è attivo, il giocatore potrebbe iscriversi ad una “self-ban list” in maniera facile e veloce, magari aiutato dai familiari; quando gli parte la ralla per effetto del Sistema 1, possiamo rendergli le cose più complicate e fare in modo che il processo di disiscrizione sia lungo ed oneroso. Basta istituire la self-ban list e consentire il gioco alle slot machine attraverso la carta d’identità
elettronica o la tessera sanitaria.

Tutto sommato, mi sembra una soluzione più liberale che contempera gli interessi di chi vuole giocare senza fare del male né a sé stesso, né a terzi, e gli interessi di chi occasionalmente non è in grado di tenere a bada i propri istinti.

Share

PD.Il confronto tv per le primarie.

Che cosa hanno detto Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando durante il dibattito andato in onda ieri sera su Sky TG24: domenica prossima si vota

 Ieri sera i tre candidati alle primarie per la segreteria del Partito Democratico si sono confrontati su Sky TG24, nel corso di un dibattito organizzato a pochi giorni dal voto, che si terrà domenica 30 aprile. Hanno partecipato il segretario uscente ed ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, l’attuale ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e il presidente della Puglia, Michele Emiliano. La trasmissione ha usato lo stesso formato degli incontri organizzati negli scorsi anni: 90 secondi per ogni risposta e tre possibilità di replica da 30 secondi ciascuna, con una parte finale di domande incrociate scelte dai candidati e dai loro sostenitori.

Rispondendo alla domanda sull’affluenza alle primarie, tema molto dibattuto nelle ultime settimane, Renzi ha detto che “tutto ciò che ha la cifra con un milione davanti va bene”. Orlando ha criticato la risposta definendola poco ambiziosa e dicendo di aspettarsi almeno “due milioni di persone, come disse Renzi all’ultimo congresso”. Il numero di votanti potrebbe dare qualche indicazione sull’umore tra gli iscritti e i simpatizzanti del PD, e di conseguenza sul loro giudizio su Renzi, dato per favorito anche a queste primarie.

Emiliano ha criticato gli ultimi governi, compreso quello di Renzi, per come sono state gestite le ricorrenti crisi di Alitalia, che ora rischia la chiusura: “Adesso qualcuno pretenderebbe di far fallire la compagnia, bisogna evitarlo a ogni costo”. Orlando ha detto di essere contrario alla liquidazione e di essere dalla parte dei lavoratori, mentre Renzi è stato più vago dicendo che “è assurdo che un paese come il nostro butti via questa occasione” e che la risposta deve passare attraverso una soluzione che non preveda ulteriori spese pubbliche.

Sulla legge elettorale, su cui si è espresso ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invitando Camera e Senato ad affrontare il tema, Renzi ha detto di volere una legge maggioritaria e di non volere andare al voto con un proporzionale. Emiliano ha detto che la nuova legge elettorale deve essere fatta, ma si è mantenuto più vago, mentre Orlando ha detto che “la legge elettorale è una priorità assoluta” e che gli elettori devono poter scegliere “quale governo vogliono, quali parlamentari vogliono”.

I tre candidati hanno invece dato risposte simili sul tema del biotestamento. Secondo Renzi va bene la legge da poco votata alla Camera, Orlando ha detto di essere dello stesso parere. Anche Emiliano ha detto di essere favorevole al testamento biologico e alla legge che sta discutendo il Parlamento.

Sul bonus degli 80 euro Renzi ha difeso la scelta del suo governo, che lo aveva introdotto, dicendo che per molte persone sono un aiuto concreto. Emiliano lo ha criticato dicendo che “Renzi pensa di risolvere i problemi con i bonus e non con i diritti”. Orlando ha definito il bonus “una scelta giusta”, ma ha criticato altri provvedimenti simili come il bonus cultura da 500 euro ai diciottenni, dato anche a chi non ne aveva economicamente bisogno.

Rispondendo a una domanda sui migranti, Emiliano ha detto che “serve un meccanismo legale che ci permetta di verificare se si tratta di persone pericolose”, ma non è entrato molto nello specifico. Orlando ha parlato della necessità di un limite nelle politiche di accoglienza, mentre Renzi ha detto che il tema deve essere posto e discusso in primo luogo in sede europea: “Non possiamo continuare a dare ai paesi che costruiscono muri i soldi per continuare a costruirli”. Tutti e tre i candidati hanno invece concordato sul fatto che l’uscita dall’Euro non è un’opzione percorribile.

Come negli scorsi confronti, anche questa volta è stato chiesto ai tre candidati di indicare un loro idolo, pensando a quale poster appenderebbero oggi in camera se fossero 15enni. Emiliano ha detto che avrebbe scelto Yuri Chechi perché “si è rotto un tendine come me, io ho saltato solo la campagna elettorale, lui le Olimpiadi”. Renzi ha detto che in camera aveva appeso un poster di Roberto Baggio, uno dei Duran Duran e uno di Bob Kennedy, e che oggi ne aggiungerebbe uno con Barack Obama. Orlando ha detto che aveva un poster di Berlinguer e una foto di Allende, ma che oggi aggiungerebbe Mandela.

Share

Il nulla giornalistico che vorrebbe dare etichette di nullità..ahahahahahah il paradosso

Confronto Pd sul nulla: la vera notizia è il non detto. Rimosse le domande più divisive.

Risultati immagini per Confronto Pd

Caro De Angelis io credo che sia molto facile criticare cosa fanno i politici…se tu hai le idee tanto chiare su come risolvere i problemi dell’italia sono sicuro che ci sia posto anche per te in politica….

Grande prova di democrazia del PD ma topolino deve trovarci la mancanza di pathos a tutti i costi.Lui e gli scissionisti rosicano e quanto rosicano……….Quando poi, vedremo analoghe discussioni pubbliche e pubbliche votazioni per decidere il garante del partito a 5 stelle voi grillini potrete discutere e criticare gli altri. Finché avrete un padrone e arbitro unico inamovibile e, soprattutto, indiscutibile fate silenzio, prego.

Ma loro!Quando Renzi avrà vinto le primarie inizierà la velocissima fine del PD. Sarai allora contento, no? E allora cosa te ne frega, o hai paura? Delle cose e persone che non contano niente e spariranno non vedo cosa possa e debba importartene. A me x esempio di te non frega niente. Ergo, cosa stai a parlare di una nullità come Renzi, del PD, ecc… tanto i pentapirla hanno il 90% dei voti, perciò “passa e non ti curar”. Cosa ti importa di cosa parlano quei 3 bischeri? O forse sarà che hai paura? Tienetevi il vostro (poco) cervello per obbedire al vostro Dux Supremo.

Sono giunto alla conclusione che il fuffington post attiri  psicogrulli o psicosinistrati repressi (forse si identificano con alle) trasformando questo luogo in una specie di casa protetta virtuale in cui ognuno di questi sparando ossessionatamente le stesse cose migliaia di volte alla fine si convince di avere ragione (un metodo un po’ berlusconiano, un po’ grullino). Perchè ogni tanto passo anche da qui? Perchè è estremamente divertente ma anche interessante osservare e studiare la mente (?) di certi esseri respiranti frequentatori del bellissimo (potrebbe esserlo) mondo web. alle è il tipico essere respirante che si realizza scrivendo CAGATE quotidiane, ad ognuno la sua terapia salvifica (forse)

La zia annunziatona e il nipotino alle insieme all’altro zio burbero assai appisolato montanari sono drammaticamente nostalgici del nonno killer di Prodi e di quando questi dominava il partito inciuciando con il nanotruffolo anche se stava portando la “sua” creatura praticamente al collasso finale (la formula utilizzata nell’ultimo periodo era “abbiamo non vinto” espressa dal suo sottoposto bersanetor). Un osservatore un po’ distaccato dalla politica non può rimanere sconcertato dalla VIGLIACCHERIA e dall’IPOCRISIA della vecchia classe dirigente PD (80% proveniente dall’ex PCI, povera anima di Berlinguer) seconde solo (forse) agli psicodiretti slinguazzatori che ruotono intorno al pregiudicato evasore di Genova, loro almeno giustificati dal terrore, scaduto il loro mandato, di ritornare nella loro nullità sociale di nuovo senza lavoro e a reddito 0 da nullafacenti come erano molti di loro prima del miracolo dei pochi click di rete.
Hanno chiamato il fiorentino a interessarsi del partito a livello nazionale perchè pure loro, ‘ste vigliacchi, si erano resi conto che i loro ex simpatizzanti ormai preferiva il nanotruffolo, bossoli poi salvinisauro, oppure l’astensionismo. Il fiorentino ha riportato vita ed energia a un partito fatto di vecchi dirigenti ormai spenti e senza una visione del futuro, in parte la rianimazione è avvenuta, quel tanto però per risvegliare la parte avvoltoia assetata di potere e non ancora sepellita di queste mummie viventi. Probabilmente fossili mentali viventi come alle e zia annunziatona avrebbero preferito morire di questa morte lenta (caso mai passando per mantenere pecunia anche sotto una dittatura psicopentafascia), ma forse indolorore per le loro teste, e sotto la sedazione mortale dalemiana.

Share

Certo è suggestivo leggere tante critiche e giudizi pesantemente negativi sulle Primarie PD, da parte di chi le Primarie… NON LE FA.

Primarie Pd, l’appello di Renzi: “Il 30 aprile si sceglie anche il candidato premier”. Ma Orlando: “Regole cambiate in corsa”

Risultati immagini per Primarie Pd, l'appello di Renzi: "Il 30 aprile si sceglie anche il candidato premier"

L’ex premier invita tutti a recarsi alle urne e polemizza con il fronte del No al referendum costituzionale: “Avevano detto che in sei mesi risolvevano; invece siamo nella palude”. Ma il ministro-avversario lo attacca sulla possibilità del voto on line all’estero.

DOMENICA 30 APRILE ANDREMO a votare Renzi alle Primarie con i soldi meglio spesi ed investiti di sempre: 2 Euro e saremo tanti con un solo rammarico:non avere Luigino-Fico nel PD.ESISTE un Partito in Europa che è il piu grande, aperto, lungimirante, con un occhio a tutte le categorie ed al sociale, con sentimenti che risalgono alle prime organizzazioni che in tempi lontani accomunavano la gente, con i suoi ideali che sono insiti nell’uomo fin dalla nascita e lasciamo perdere che poi qualcuno strada facendo devia e ci troviamo i Berlusca Grilli Salvini DiBattista Di Maio La Russa, e talmente democratico che l’opposizione ce l’ha pure interna: l’unico che perde tempo pure a fare le Primarie e sostituisce i Segretari: La insostituibile SX Democratica Moderata Riformista Europeista PD che nessuno può fermare, anche se a volte inciampiamo con i Bersani D’Alema Speranza Gotor Civati D’Attorre. Questi dopo aver inciampato  dovrebbe chiarire cosa vogliono fare. Dopo 20 anni di continuo declino senza investimenti il vecchio Ulivo e Berlusconi han dovuto sostenere l’austerità e la macelleria sociale di Monti, fatta di tagli e tasse sui redditi più bassi che ha fatto perdere di colpo il 25% di produzione industriale, più di 1 milione di posti di lavoro, il 10% di PIL,  fatto crescere le famiglie sotto soglia di povertà da 2 a 4 Milioni e peggiorato il rapporto deficit/PIL che era al 3% quando il governo Renzi è partito: in più 6-7 milionidi CoCoCo senza diritti, i  giovani disoccupati al 46%, e una corruzione senza uguali.
Cosa vuol dir fare la SX oggi senza fare autocritica sugli errori del ventennio precedente?
I dati mostrano un continuo declino dell”Italia dal’95.L’andamento della produttività, PIL, reddito medio pro-capite (= salari medi) , digitalizzazione…dell’Italia, rispetto agli altri paesi europei dal ’95 al 2014,  mostrano un paese senza crescita, completamente fermo, senza variazioni tra i periodi dell’Ulivo e quelli di Berlusconi, mentre gli altri paesi del G7 con cui prima competeva,crescono costantemente fino ad avere il 30% in più dell’Italia in tutti i parametri citati che determinano la competitività, i redditi e il benessere dei cittadini. Renzi vuol continuare a ammodernare il paese con le  riforme e garantendo giustizia sociale che la DX chiama “mancette”  e che hanno dimezzato le famiglie che non arrivano a fine mese e i giovani disoccupati del 8%… e la SX solo parole?Ora i dati Istat dicono oggettivamente che tutti i fondamentali economici del Paese (pil, occupazione, incassi derivanti dalla lotta all’evasione, rapporto debito/pil) sono migliorati sotto la gestione Renzi. Ma la democrazia italiana ritiene invece che il governo Renzi abbia fatto disastri. Ecco un esempio classico di dissociazione tra percezione… e realtà. E attorno a Renzi ci sono quelli che vogliono impegnarsi per ammodernare il paese in un quadro di giustizia sociale. E’ da ignoranti e faziosi dire che il governo Renzi non ha fatto niente, ignorando il fallimento del ventennio precedente e i dati ISTAT che dicono il contrario

Renzi è stato una delle pochissime novità della politica italiana degli ultimi decenni.
Ed una novità nel PD.
Ha abbandonato una visione “conservatrice” di Sinistra per provare a realizzare obiettivi che la Sinistra del passato ha sempre FALLITO.
Ha commesso anche errori. Ciò ha consentito il 4/12 scorso ad una coalizione trasversale di “vecchia politica”, preoccupata per la propria stabilità, di fermare la spinta al CAMBIAMENTO che si voleva realizzare ed il conseguente avvicinamento dell’Italia alle più avanzate Democrazie europee.
I suoi avversari del 4/12, MENTENDO, hanno promesso in tempi brevi, ciò che sapevano di non poter realizzare: riforme costituzionali e legge elettorale. Con il solo scopo di bloccare il Paese, piegandolo ai propri interessi di “casta”.
Gli italiani non hanno capito. Ora bisogna ripartire. Le Primarie PD ci dicano con CHI.

PS: Questa storia che siccome Renzi aveva detto che se perdeva al referendum si sarebbe ritirato mentre poi non lo ha fatto e quindi è indegno di parlare e partecipare, è diventato un tormentone ridicolo e francamente un po’ stupido. Si può cambiare idea? Si certo, lo hanno fatto e lo fanno tutti i politici, incluso Grillo e Berlusconi. Qualcuno in passato, con un nome che inizia per S, disse che in politica chi non cambia mai idea è un idiota. Quindi suggerirei a tutti di non rompere più con questo argomento trito e ritrito e magari di attaccare Renzi su altri, legittimi, argomenti. Solo i babbei a 5 stelline possono continuare a credere alla idiozie di Grillo (il quale, come le è stato ricordato, aveva giurato di ritirarsi dalla politica in caso di disfatta alle europee… facile dimenticarselo vero?). Grillo è stato appena bacchettato da RSF, ovvero proprio l’organizzazione che a vanvera Grillo e i suoi grilloti citano come evidenza della scarsa qualità del giornalismo in Italia. Era noto a tutte le persone oneste che il rating NON era dovuto ai “giornalai”, ma agli attacchi ai giornalisti, ed ora RSF lo ha scritto nero su bianco. Ma immagino che per voi conti solo il Verbo del Vate.

Share

Bellissimo quando grillo fa i suoi slogan sulla liberta’ di stampa che manca in italia omettendo che lui e’ una delle cause di questa mancanza, per i gonzi che lo votano.

Grillo attacca Reporter Senza Frontiere: “Io sarei il problema? Sistema marcio”

77esimoposto.jpg

Nel rapporto dell’organizzazione il nostro Paese guadagna 25 posizioni. Tuttavia permangono “provocazioni e minacce”, di “responsabili politici”. Su scala internazionale, situazione pesantissima: “Mai così a rischio”. Sotto accusa fake news, repressione e uomini “forti” come Erdogan e Trump.

Della serie “scripta manent”: Blog di Grillo,  20 aprile 2016: “In Italia la stampa non è libera: #77esimoPosto dopo il Burkina Faso”. Fino a ieri la classifica di Reporter Senza Frontiere era fonte di verità assoluta per i pentastellati. Oggi che vengono citate le intimidazioni ai giornalisti da parte di Grillo e del suo staff come causa della posizione dell’Italia in classifica, RSF è diventata di sinistra e renziana. Ma ci rendiamo conto di come i grillini prendano per i fondelli i cittadini? Non è una novità: Grillo è portatore del più evidente messaggio ingannevole degli ultimi anni.Predica onestà e trasparenza per tutti, ma lui non è mai disposto a darne…Lamenta la posizione arretrata della stampa italiana, ed è il primo a farne dileggio e attacco verbale violento…Un comico che non fa più ridere, ma che non sa neanche fare politica.

Qualcuno faccia un disegnino a Grillo ed ai suoi accoliti per spiegare su cosa verte la classifica di libertà di stampa, da loro distorta nel senso e nel significato.Ma volete scommettere che da subito il rapporto annuale diventa un falso? Volete scommettere che da subito non è più la verità assoluta? i 5S sono fatti così : se qualcuno non li attacca allora sono i bravissimi ed esempi e se quel qualcuno gli contesta qualcosa allora apriti cielo : complotti e fake sono tutte di quel qualcuno. La scommessa è 3 a 1 , scegliete voi cosa volete scommettere.

Come la mettiamo ora che il M5s e`chiaramente indicato come corresponsabile della ingloriosa posizione che abbiamo in classifica (sebbene migliorata un po’) ?
Sconfesseranno l’autorevolezza di RSF? Rimangeranno quanto hanno strillato ai quattro venti fino ad ora citando (tra l’altro travisandone il risultato) il nostro inglorioso 77esimo posto? Faranno ammenda? Cosa?

E adesso come faranno i grillini a citare (a sproposito) la classifica di Reporter Senza Frontiere ad ogni pié sospinto? Secondo Beppe e i suoi, sotto il PD e per colpa di Repubblica e TG1 avremmo l’informazione più faziosa del mondo, ma guarda un po’ invece siamo pure balzati avanti di 25 posizioni. Evidentemente le ragioni alla base della posizione dell’Italia in classifica sono altre, ma Grillo e Casaleggio hanno mentito agli italiani per puro interesse politico. Aspettiamo adesso la scomunica di RSF sul sacro blog

Che Grillo e le sue liste di proscrizione dei giornalisti condizionino il giudizio sul grado di libertà dell’informazione italiana non lo dice la stampa nostrana, come Repubblica, bensì RSF (che ha la sede centrale in Francia), al cui rapporto c’è tanto di link nell’articolo che state commentando senza averlo evidentemente neanche letto.La considerazione corretta è un’altra: con Renzi PdC, quello che voi descrivete come il tiranno che ha messo la museruola ai mezzi d’informazione, l’Italia guadagna ben 25 posizioni… e molte altre ne avrebbe recuperate senza un pagliaccio che indica al pubblico ludibrio i giornalisti che, a suo avviso, parlano male dei 5stelle. Questa è la notizia; voi commentala come vuoi, ma resta il fatto!

Speriamo che almeno ora finira il tormentone del mantra “….eh ma siamo al 77 posto etc etc”, dato che si è anche dimostrato che parte della responsabilità e’ proprio da attribuire al sacroblogghe ed alle sue liste di proscrizione

Grillo vorrebbe una informazione libera come in urss ai tempi di stalin, gli zero stelle  sembrano i comunisti dei paesi dell’est degli anni 50, stessa isteria stessa ottusità, arrivati al potere per giustificare una situazione economica disastrosa inventerebbero capri espiatori  in successione con relativi processi spettacolo .confondono democrazia con plebiscitarismo…che tra l’altro vorrebbero fare sul web chiaramente truccandone gli esisti,gli zero stelle hanno una concezione totalitaria su qualunque cosa, sono peggio di Erdogan, nn ammettono dissensi su nulla  sono vicini alle esperienze naziste e dei regimi dell’est, chi non è d’accordo con loro è un nemico non un soggetto con un’altra opinione, questo è il gravissimo problema che molti sottovalutano, basti pensare al caso Pizzarotti, essere contro i vaccini strumentalizzando  una % effimera  di effetti negativi senza contare che il 99,99999%  ha enormi benefici mostra chiaramente la loro concezione totalitaria del mondo

Share

Macron, in breve

Risultati immagini per Macron, in breve

Emmanuel Macron è diventato uno dei due candidati – insieme a Marine Le Pen – che si contenderà la presidenza della Francia nel ballottaggio del 7 maggio, ottenendo al primo turno più voti di tutti gli altri candidati (ha ottenuto il 23,8 per cento dei voti, contro il 21,5 di Le Pen). Macron si dimise da ministro nell’agosto del 2016 e aveva mostrato da subito di voler trovare maggior protagonismo nella politica francese: quando si è candidato da indipendente, però, pochi gli davano delle possibilità, soprattutto per le cose molto europeiste che Macron diceva in tempi in cui sono popolari soprattutto idee di altro tenore.

Macron ha una storia politica breve nel centrosinistra, ma evita le definizioni e dice di non essere «né di destra né di sinistra»: durante la campagna elettorale è stato definito “liberale di centrosinistra”, “centrista” e “moderato”. È giovane – ha 39 anni – ed è un oratore carismatico, suona il pianoforte e, come scrisse Bloomberg a settembre, “mescola apprezzamenti alle riforme di mercato con appelli all’unità sociale”. Si è formato alla École nationale d’administration concludendo gli studi nel 2004, ha lavorato presso Rothschild & Cie Banque, una banca d’affari del gruppo Rothschild, e per questo Le Pen lo ha accusato di essere espressione di una “elite globale” che vuole controllare la Francia. Dal 2006 al 2015 è stato iscritto al Partito Socialista. Durante i suoi comizi dice cose che nessun altro candidato francese dice, per esempio «l’Europa siamo noi. Bruxelles siamo noi. Abbiamo bisogno dell’Europa». Macron si definisce un “progressista liberale” in economia, ma è di sinistra sulle questioni sociali: parla della libertà di praticare ognuno la propria religione in uno stato laico e dice che non bisogna cedere a coloro «che promuovono l’esclusione, l’odio o la chiusura in noi stessi».

Quando era ministro, Macron era stato definito da diversi giornali francesi «il più liberale della squadra di governo» e la sua prima proposta di legge sulle liberalizzazioni aveva da subito fatto molto discutere. Il suo nome è infatti legato alla legge che avrebbe dovuto mettere fine alla settimana lavorativa di 35 ore in Francia, che però poi è stata ammorbidita a tal punto da far scrivere allo storico François Huguenin su Le Figaro che «la sua timidezza ha tradito ogni pretesa di riforma». Macron si era poi dimesso da ministro il 30 agosto 2016. Dopo le dimissioni ha fondato un suo partito di centro che si chiama En Marche! (“In marcia!”).

Macron si è ufficialmente candidato a metà novembre, criticando nel suo discorso quelli che chiama «i blocchi» che, secondo lui, paralizzano la Francia: «Il sistema ha smesso di proteggere coloro che doveva proteggere. (…) La politica vive ormai per se stessa ed è più preoccupata della propria sopravvivenza che non degli interessi del paese». Per giustificare la sua candidatura fuori dai partiti tradizionali, ha evidenziato la «speranza» che intende rappresentare, in particolare tra i giovani: «Il mio obiettivo non è riunire la destra o la sinistra, ma riunire i francesi». Più di recente ha definito le primarie una «querelle de clans» (una disputa interna ai partiti). I suoi comizi in campagna elettorale sono sempre stati affollatissimi, e senza i pullman organizzati di solito per i candidati dei partiti tradizionali.

Lo scorso novembre Macron ha pubblicato un libro che si intitola Révolution, e in cui doveva essere contenuto il programma politico alla base della sua candidatura alle presidenziali. In realtà il libro indica soprattutto la linea politica di Macron senza entrare nei dettagli delle riforme che vorrebbe proporre e sostenere. Macron si rivolge al “campo progressista” degli elettori e delle elettrici che non si identificano in modo monolitico né con la destra né con la sinistra: si rivolge a ecologisti, liberali, centristi, socialdemocratici, ma soprattutto a chi non sente di avere un’affiliazione politica precisa. Macron parla di semplificazione, decentralizzazione, protezione e liberazione: dice di essere «il candidato del lavoro» perché vuole essere «il candidato della giustizia». È a favore di un abbassamento del costo del lavoro attraverso le agevolazioni fiscali per le imprese, vuole «ridurre il divario tra retribuzione lorda e netta» eliminando alcuni contributi pagati da dipendenti e autonomi e vuole una semplificazione della struttura pubblica. Ha poi proposto di «rilanciare lo spirito imprenditoriale» del paese facilitando le decisione di prendersi dei rischi durante le proprie carriere lavorative e difendendo «un diritto universale alla mobilità professionale»: a differenza della destra, non vuole la riduzione progressiva dei sussidi di disoccupazione.

Macron dice che la globalizzazione ha favorito i più ricchi dei paesi già sviluppati e le classi medie dei paesi in via di sviluppo. Le classi medie dei paesi sviluppati, invece, si sono indebolite e per questo è soprattutto su di loro che bisogna intervenire: «Le classi medie si sono costruite socialmente, politicamente, ideologicamente sul concetto di progresso e sulla convinzione che i loro figli avrebbero vissuto meglio dei loro genitori. Questo non è più vero». Dice che il programma di François Fillon non è liberale dal punto di vista economico, ma al contrario profondamente conservatore perché difende le rendite e non favorisce la mobilità sociale: in sostanza «favorisce solo coloro che hanno già avuto successo»: «in Francia si confonde molto spesso il liberalismo con il conservatorismo perché non abbiamo una tradizione liberale. Ho grande rispetto per François Fillon, ma è soprattutto un conservatore».

Macron ha infine proposto un pensionamento differenziato a seconda delle carriere lavorative e parla molto di istruzione: è a favore di una maggiore autonomia delle università e degli istituti scolastici e in materia di sicurezza ha promesso «10 mila posti di lavoro per poliziotti e gendarmi». Vorrebbe creare una «polizia di prossimità» e ricostruire «un’intelligence territoriale». Dice che la Francia non può bastare a se stessa e che l’Europa unita è fondamentale sia nella lotta al terrorismo che per affrontare i flussi migratori. Pensa che la vera sovranità non sia nazionale ma europea, e che chiudere le frontiere per proteggere la Francia dai rischi della globalizzazione (come propone Marine Le Pen) sia un’ingenuità.

Share