Prodi, Renzi, Pisapia e una certa idea di sinistra. Quasi certamente sarà il segretario Pd ad andare al voto, ma con quale legge elettorale? E con quali alleati per avere una solida rappresentanza nelle due Camere che hanno pari sovranità politica?
Ma figuriamoci se non sarebbe un grande passo in avanti unire le due sinistre: la quadratura del cerchio. Ma se non è mai esistito, non esiste, nè mai esisterà chi riuscirà a compiere simile impresa, sarebbe meglio non parlarne. Prodi ? ma se è caduto due volte a causa della sinistra minoritaria….Pisapia ? cosa può dare? garanzie notarili ? Il problema di fondo è nella disparità di rappresentanza democratica delle due componenti, una al 30%, l’altra al 10 (ma molto più probabilmente 5) con la storica tendenza di quest’ultima a pretendere di esprimere ed imporre la linea politica pur essendo minoritaria, il che è antidemocratico e quindi inaccettabile. Ne ho viste di tutti i colori da questa combinazione, e non ci credo neppure se a guidarla ritornassero dall’oltretomba i migliori leaders politici degli ultimi secoli. Ognuno per la sua strada, meglio perdere con le proprie mani.Pase dove per anni hanno prevalso le Primedonne, individualisti ed esibizionisti legati solo al potere per il potere; che non vogliono rassegnarsi a parti di comprimario. Con questa sinistra dove tutti, anche i microbi (come voti) vogliono comandare, come possibile unirsi su programmi condivisi solo a parole ma poi avversati se li portano avanti altri?
Renzi è, nei fatti, più affidabile di quella sinistra-sinistra che ha aiutato la destra a vincere il referendum. Se si fa una battaglia a fianco di qualcuno ben puù forte e prepotente, come ha fatto la sinistra-sinistra, si deve sapere che sarà proprio il più forte a ricavarne tutti i vantaggi: in pratica, quindi, si combatte per lui.
La fine del bicameralismo paritario era l’obiettivo strategico del referendum, come era facile capire; invece la sinistra-sinistra voleva usare il referendum per liberarsi di Renzi, proprio come le destre, per una miserabile questione di potere. Non potendo dirlo apertamente, ha finto di preoccuparsi delle funzioni del Senato depotenziato, con la complicità di alcuni intellettuali in cerca di notorietà e di avventure.
Il compito di Prodi, di federatore del centro-sinistra, è ora difficilissimo; ma lui è l’unico che può forse riuscirci.