Slogan politici che ce l’hanno fatta. Frasi che per qualche motivo sono rimaste nell’immaginario comune, nel bene e nel male: come “Aiutiamoli a casa loro”
Questo:Non era uno slogan, ma ci hanno ahinoi fatto su un video elettorale imbarazzante: “Smacchiare il giaguaro” per come è finita ha fatto storia e ha generato la sua dose di prese per i fondelli. Un po’ come “una gioiosa macchina da guerra”.
Ricordo con una certa tenerezza anche:
“Io centro”
“Roma ladrona”
“L’Italia che non vuole bene”
Ricordo l’incipit numerico 10, 100, 1000 che inizialmente fu associato a Nassirya poi andava bene un po’ per tutto nei cortei.
Slogan talmente entrati nell’immaginario collettivo da aver anche generato un filone di parodie, tipo meno tasse per Totti o più felicità per tutti.
In ogni caso la dimostrazione che alle ideologie si è sostituito il tifo calcistico.
L’unica cosa che lega questi slogan è che sono tutti sostanzialmente falsi.
Uno non vale uno nel m5s. Il milione di posti la lavoro non è mai stato creato, non gli abbiamo mai aiutati (i migranti) a casa loro e i ricchi non hai mai pianto. Anzi.
Il secondo è falso in quanto irrealizzabile, che è anche peggio: equivale a promettere la luna nel pozzo.
Nessun governo al mondo ha influenza sul proprio PIL e sull’aumento dei posti di lavoro, a parte i Paesi a forte economia pianificata che i posti di lavoro li inventano anche quando quel lavoro non serve a nessuno (nella maggior parte dei casi). Se ci si pensa, se esistesse un modo con cui i governi influenzano la crescita interna del Paese e l’aumento dell’occupazione, ognuno sceglierebbe di fissare un 10 % di incremento annuo come obiettivo, e lo raggiungerebbe.
L’economia e il mercato se ne infischiano di chi è al governo.
Gli altri slogan sono rimasti irrealizzati, ma, almeno sulla carta, erano realizzabili. È un bene che non ci abbiano provato seriamente, in ogni caso, perché sottintendono un modello di Stato che non è quello delle democrazie moderne.