Archivio mensile:agosto 2017

Speriamo che il referendum dei radicali a Roma passi e che qualcosa cambi, anche se, finchè a Roma ci sono i grillini (votati in massa dai dipendenti ATAC) credo che non possa accadere nulla in merito.OK:Se non altro questa sacrosanta iniziativa potrà servire a portare in piena luce la relazione di clientela tra ATAC e 5 Stelle. E forse i loro sprovveduti elettori, romani e non, si faranno allora qualche domanda.

A Roma ci sarà un referendum su ATAC.I Radicali sono riusciti a raccogliere abbastanza firme per fare un referendum consultivo sulla liberalizzazione del trasporto pubblico.

Referendum atac

Bravi questa volta i radicali, davvero bravi! C’è chi è capace di criticare la politica solo sbraitando sui social, c’è chi si riempie la bocca di democrazia diretta, ma poi in pratica non fa nulla per darvi e poi ci sono loro perché mettono in atto una iniziativa per dare concretamente in mano ai cittadini la responsabilità di una scelta complessa. Bravi! ma allo stesso tempo sono intrappolato nel dubbio: dare ai cittadini la responsabilità di una scelta complessa in questa epoca storica è cosa buona o no? La mia coscienza politica grida di sì, poi però penso a quanti saranno in grado di capire la complessità della cosa senza cadere vittima di becere propagandistiche semplificazioni (che in questo caso saranno prevedibilmente “si” = “privatizzare” = “male”).

Tra i firmatari del referendum ci sono stati il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e diversi esponenti del PD, come l’ex candidato sindaco di Roma Roberto Giachetti, il sottosegretario Sandro Gozi e il senatore Pietro Ichino, oltre a professori di Economia come Francesco Giavazzi.

Tra i firmatari c’è anche Billy Pilgrim, for what it’s worth.

Da liberista ammetto di avere un bias in favore della gestione privata. Ma il problema, come giustamente sottolineato dai radicali, qui non è nella dicotomia pubblico-privato, dal momento che un privato in un mercato monopolista con insormontabili barriere all’entrata non potrà mai garantire una gestione efficiente. Il problema nel caso di ATAC – e del referendum truffa del 2011 – è l’assenza di concorrenza. Il servizio di trasporto pubblico deve essere messo a bando, in modo da ricreare delle condizioni che si avvicinino il più possibile a quelle della concorrenza perfetta, sebbene tale situazione non potrà mai verificarsi del tutto. Se il comune affidasse il servizio tramite una gara d’appalto, allora la dicotomia pubblico privato cessa di avere senso. Si può avere una gestione efficiente sia con un’azienda pubblica che con un’azienda privata; non è la proprietà ad essere dirimente, ma le regole del gioco.

Sono molto contento che il referendum si terrà, ma non mi faccio false speranze. Se anche il comune dovesse decidere di indire una gara d’appalto, molto probabilmente imporrebbe all’azienda aggiudicataria di mantenere gli attuali livelli occupazionali e di non licenziare alcun dipendente. Questo non porterà a nulla di buono, visto che uno dei mali di ATAC è proprio l’incidenza del costo del personale sul totale dei costi operativi.

Certo, poi, non possiamo aspettarci che sia Raggi a dare inizio alla rivoluzione, visto che ha fatto man bassa di voti proprio corteggiando i dipendenti ATAC.

MA:Basterebbe che il personale in organico lavorasse come avviene in qualsiasi azienda decente per far fare al servizio un salto di qualità epocale. Poi certo, si potrebbe tagliare e riorganizzare, ma non mi faccio inutili illusioni. Per ora mi accontenterei di vedere tassi di assenteismo in linea col settore e un numero di ore veramente lavorate a livelli di minima decenza.

Secondo i Radicali l’unico modo di risolvere la situazione del trasporto pubblico a Roma è cambiare radicalmente il modo in cui funziona“.

L’iniziativa è apprezzabile, tuttavia temo che, stando così le cose, qualsiasi società che legge e approfondisce le condizioni in cui dovrà operare, e le pesantissime ingerenze politiche e sindacali, si ritirerà immediatamente da questa gara, alla quale alla fine parteciperà solo ATAC. Il problema non è solo mettere a gara i servizio, il problema è anche stabilire condizioni europee di servizio: e costa, costa tantissimo in una città come Roma.Milano era nelle stesse condizioni di Roma, poi le cose sono state messe a posto. Ovvio che se il Sindaco è il primo a lisciare il pelo ai mini sindacati, a ridurre le già poche ore di vero lavoro o a ritenere la timbratura un’offesa alla dignità del lavoratore, c’è poco da fare.

Bisognerebbe andare alla radice del problema di ATAC (come delle altre municipalizzate disastrate di Roma e di molti altri comuni): il referendum del 2011.
Quel referendum, lungi dall’essere “un referendum sull’acqua pubblica”, oppure un referendum “contro l’aumento delle bollette dell’acqua”, fu invece (il primo quesito) un referendum per impedire la messa a gara della gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, lasciando quindi ogni potere in merito a tali servizi ai Sindaci.
Questa scelta scellerata (e disinformata) ha consentito alla politica di continuare a usare queste aziende per scopi politici (prendere voti) in maniera poco efficiente e spesso anche poco efficace. Speriamo che il referendum dei radicali a Roma passi e che qualcosa cambi, anche se, finchè a Roma ci sono i grillini (votati in massa dai dipendenti ATAC) credo che non possa accadere nulla in merito.

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L’attività diplomatica non si imbastisce ne dá frutti dall’oggi al domani.dei proclami,E delle urla sguaiate e delle strampalate idee di Salvini/Grillo non risolvi un cazzo.

Perché gli sbarchi sono diminuiti? Perché sì, sono diminuiti: secondo il governo c’entrano il codice delle ong e gli accordi con la Libia, ma per molti le vere cause sono più incerte e complesse.Migranti diminuiti

«Il codice delle ong è un pezzo fondamentale della strategia del governo sull’immigrazione», ha detto pochi giorni fa il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, riferendosi al codice di comportamento firmato da cinque delle dieci ong che operano nel Mediterraneo centrale: «Questa strategia sta producendo piano piano dei risultati: vediamo ad esempio i flussi migratori che si stanno gradualmente riducendo».

Come spesso capita, difficilmente si vede la questione migranti nella sua interezza. Tutti abbiamo negli occhi immagini giornaliere di disperati con giubbottino rosso stipati in gommoni o prossimi ad annegare. Pochissimo invece si sa (e pochissimo viene raccontato), di come questi disperati arrivino nelle coste libiche. Sembra quasi che ci arrivino con la bacchetta magica, mentre solitamente ci mettono settimane, in ambienti ostili e certamente non trasportati da persone spinte da motivi umanitari.
Dietro il traffico di esseri umani c’è un’economia sommersa enorme, che certo non viene reinvestita in opere umanitarie. Serve a ingrassare organizzazioni criminali e molto probabilmente ad acquistare armamenti e finanziare chissà cosa. Sarebbe MOLTO interessante che qualcuno facesse luce su quanto frutta annualmente ai trafficanti questo mercato umano, e come questi soldi vengono usati.
Spero che la tattica usata sia finalmente quella giusta, ossia utilizzare le giuste leve sui paesi africani di partenza e di transito e sui loro governi/regimi.

 

E’ evidente che servono interventi integrati: incentivi ai paesi di partenza per controllare le frontiere, incentivi ai sindaci del Fezzan perchè controllino il loro confine, incentivi alla Guardia Costiera libica perchè agisca contro i trafficanti. Tutte cose che il governo in questi ultimi due anni ha fatto e sta facendo:- accordo con il Niger: aiuti in cambio di controllo delle frontiere: http://www.lastampa.it/2017…

“Oltre al Sudan, anche il Niger negli ultimi mesi avrebbe iniziato a collaborare di più.”

Andrebbe spiegato meglio, a mio avviso, che questa più attenta collaborazione del Niger non avviene per caso, ma è frutto di un accordo firmato a Palazzo Chigi da Gentiloni e dal presidente del Niger, Mahamadou Issoufou, alla presenza di Alfano e Minniti lo scorso primo aprile. Un accordo sensato e serio che sta evidentemente dando i suoi frutti.

– il bilaterale con la Nigeria, sempre contro l’immigrazione http://www.ilmessaggero.it/…

– i vari accordi dell’UE sullo stesso tema https://euobserver.com/migr…

– la visita di Minniti ai sindaci del Fezzan e più in generale la continua spola di Minniti in Libia (tant’è che è lui e non – Dio ce ne scampi – Alfano a gestire il dossier Libia). Ancor più in generale, il rapporto con Al Serraj e l’aver costruito un governo ragionevole a Tripoli.

– gli accordi con la guarda costiera libica,

– e naturalmente il codice ONG e tutto il lavoro della Procura di Trapani

Tutte azioni concrete, fatte in massima parte con poca copertura stampa, ma che stanno dando ora i loro frutti. Tutte cose molto più utili, per riportare a livelli accettabili l’immigrazione clandestina, dei proclami, delle urla sguaiate e delle strampalate idee di Salvini/Grillo.

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Una realtà voluta dagli uomini e non imposta da una calamità naturale. Gaza si spegne. Nel silenzio del mondo.

Nel buio e nel silenzio, Gaza sta morendo

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Nel disinteresse generale è un’immensa prigione a cielo aperto, isolata dal mondo e messa in ginocchio da 12 anni di embargo

“La crisi energetica a Gaza costringe centinaia di migliaia di persone al limite della sopravvivenza, dovute alle tensioni tra le autorità israeliane e palestinesi – rimarca Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia –. Questa emergenza deve essere risolta al più presto, perché a farne le spese è la popolazione “intrappolata” all’interno della Striscia, che adesso è seriamente minacciata dalla diffusione di malattie causate dalla quasi totale carenza di servizi igienici e sanitari. Dopo la guerra nel 2014, il 50% dei centri di trattamento delle acque reflue non funzionava più. Oggi non funziona più nessun impianto. Ad agosto del 2014, 900 mila persone necessitavano di acqua e servizi igienici, oggi questo numero è salito a 2 milioni. Dopo l’ultima guerra, l’80 % della popolazione viveva solo con 4 ore di elettricità al giorno, oggi la maggioranza della popolazione solo con 2″.

“Non c’è progetto, tra i tanti realizzati da Oxfam a Gaza per portare alla popolazione acqua, servizi sanitari e sostenere i piccoli agricoltori e lo sviluppo economico, che non sia stato condizionato dalla mancanza di energia elettrica – continua Pezzati – Senza elettricità impossibile qualunque tentativo di ripresa: non si possono riattivare le centrali di desalinizzazione, i pescatori non possono conservare la propria merce e gli agricoltori non possono irrigare. Chi è impegnato in progetti informatici non può lavorare e le aziende sono costrette a operare tagli del personale. I costi economici e umanitari di questa crisi sono altissimi”.

“Anche senza la guerra, i palestinesi a Gaza subiscono un’emergenza umanitaria che non dà tregua. – conclude Pezzati – È vergognoso non aver agito e aver consentito che si arrivasse a questo punto, mettendo ancora di più alla prova 2 milioni di persone, che già soffrono gli effetti di un blocco illegale. Una crisi che si inserisce in quella – pure gravissima a cinquant’anni dall’inizio dell’occupazione israeliana – che colpisce tutto il Territorio Occupato Palestinese: qui 2,3 milioni di uomini, donne e bambini dipendono ormai dagli aiuti umanitari per sopravvivere e 1,6 milioni non hanno cibo a sufficienza”.

Racconta padre Raed Abushalia, già direttore della Caritas di Gerusalemme che opera nella Striscia di Gaza:

“Dal 2006 la gente di Gaza è chiusa all’interno della Striscia di 360 km quadrati, la più grande prigione del mondo a cielo aperto! Da allora non hanno che quattro o sei ore di elettricità al giorno. Durante l’estate fa caldissimo! Immaginate due milioni di persone senza elettricità; a Gaza c’è una sola stazione elettrica che non è sufficiente al fornimento di elettricità per tutta la Striscia. Dunque ricevono tre linee da parte dell’Egitto e sei linee di elettricità da parte di Israele. Adesso questa nuova misura di “punizione collettiva” ha ridotto la quantità di elettricità fornita da parte israeliana con la scusa che le autorità palestinesi non pagano la fattura. Ma a soffrire sono i civili che sono già poveri e devono vivere in questa situazione che potrebbe veramente distruggere, mettere in ginocchio, tutto il sistema sanitario. Voi dovete sapere – prosegue il responsabile della Caritas – che non c’è cibo; dovete sapere che a Gaza secondo l’ultimo rapporto dell’Onu, l’80% delle famiglie vive sotto la soglia di povertà. Il 46% della popolazione di Gaza è disoccupata e malgrado tutta questa situazione drammatica continuano a mettere al mondo bambini. Quasi cinquemila bambini nascono ogni mese! Questo vuol dire più di 55 mila bambini all’anno. Una resistenza che io chiamo “demografica”. Allora immaginate tutta questa popolazione che deve vivere in questa situazione, chiusa nella più grande prigione del mondo. La situazione è drammatica e a pagarne il prezzo è questa povera gente.

Se le ONG operano per salvare vite in mare, sono sospettate di essere in malafede, se non criminali.Quando si interessano dei palestinesi, ecco che sono fonte certa, la pura verità.
Ma venendo alla disperazione di Gaza, la domanda sorge spontanea: ma i milioni e milioni di dollari versati da un po’ tutto il mondo alle autorità palestinesi, che fine fanno?
Per esempio, si narra di conti miliardari di Suha Arafat: come li ha messi su la vedova del defunto Presidente di una delle regioni più povere al mondo, come narra l’articolo?
Mistero.

Ora a Gaza la propaganda di Hamas spinge la popolazione alla crescita demografica come strumento di pressione politica. E’ chi governa gaza, ovvero hamas , ad essere disinteressata alla sofferenza degli abitanti che usa come veri e propri ostaggi e darma di pressione. 6 linee di approvvigionamento elettrico da Israele e 3 dall’Egitto , già questo la dice lunga sulla solidarietà pan-araba. Questo articolo trasuda livore antiebraico ma rimane un fatto…Israele rimane la sola fievole luce nel buio della tirannia, della sopraffazione e dell’odio che lo circonda.

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La Corea del Nord nella sua storia quanti paesi ha invaso ? o meglio, quanta democrazia ha esportato come gli usa nel mondo ? di nuovo guerra preventiva, come l’iraq, afghanistan, libia….OH NO !

Kim Jong Un non si ferma, vuole colpire la base Usa di Guam. Trump: “Non mi fate usare l’atomica”

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Criticata la veemenza del presidente Usa. Ma dall’isola il governatore sminuisce l’allarme, mentre Tillerson dice agli americani: “Dormite sereni”

Kim non vuole colpire, ma vuole far capire che è in grado di colpire, e sfruttare a scopo difensivo la reale fifa, contrapposta alla sicurezza dell’impunità, che di solito caratterizza le guerre d’aggressione degli USA…

Questi due insieme ! unendo i loro cervelli ,potremmo ottenere l’equivalente di un cervello di un pulcino di 3 giorni …. sempre portando il dovuto rispetto per i polli !! Non hanno alcuna intenzione di fare alcunché. Sono tutte, completamente provocazioni senza alcuna conseguenza e continueranno a farne mentre, al contempo, continuano a sviluppare (questo sí) armamenti nucleari e di supporto. Il vero punto da verificare é chi commetta il primo, vero errore per primo.Questi dittatori quando iniziano a dare fuori di testa, vanno abbattuti per non permettere loro di provocare disastri inauditi.
Basterebbe dare una semplice occhiata a quanto è accaduto nel secolo scorso in Germania come in Italia. Il tutto per voltarsi dalla parte opposta e non prendere quelle decisioni necessarie che sarebbero state la salvezza dell’Europa e del mondo intero quando il conflitto si è allargato coinvolgendo la totalità della popolazione mondiale. E qualche bomba nucleare ecc. ecc. ecc. Tanto per fare un minimo di chiarezza in modo razionale.

Per fortuna a portare la guerra nella penisola della Corea non conviene certo agli USA. Gran parte della produzione tecnologica mondiale è concentrata nella Corea del Sud, che sarebbe ad essere la prima ad essere attaccata dal pallone gonifato Kim in caso di conflitto.Quello che continuo a non capire e’ perche’ mai i cinesi non diano un bello scrollone al loro burattino nordcoreano visto che l’interesse primario della cina dovrebbe essere di non perdere il controllo dello stato cuscinetto. Un sia pur sgangherato missile nordcoreano che malauguratamente dovesse rompere un’unghia a un cittadino americano scatenerebbe una reazione usa il cui effetto finale non dovrebbe piacere troppo ai cinesi.Ritengo sia tempo che sostituiscano kim con qualcuno di un pelo meno irritante.Non si capisce se il ciccione è così stupido da non capire che sta dichiarando guerra sul serio, o è così stupido da credere alla sua stessa propaganda e pensare di vincere una guerra.Peccato per i cinesi, stanno per perdere un “amico”

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Perchè il popolo non impara mai dai propri errori ?

Esiste un motivo per cui i movimenti populistici come M5s, Lega e Forza Italia non scompariranno mai e questo è la totale mancanza di memoria e cultura storica. Chi ha votato per anni Lega Lombarda, gridando Roma Ladrona e W l’indipendenza della Padania, come può oggi continuare a crederci dopo aver visto come si è stati usati e come i loro leader, uno dopo l’altro, si sono arricchiti alle loro spalle senza portargli nessun beneficio evidente?

Come si può ancora credere al partito di Silvio Berlusconi che ha divertito e fatto divertire, ma che non è riuscito a mantenere quella fantomatica promessa di portare il paese a un livello fiscale più basso, che fosse più giusto ed equo. Chiunque l’ha votato sa che anche lui si è fatto beatamente i fatti suoi e ha riempito il parlamento di abili succhiatrici e ballerine.

Chi può credere ancora alla medicina alternativa, dopo aver gridato allo scandalo per difendere di Bella o aver sostenuto che il metodo Stamina in realtà funzionasse?

Se la storia realmente fosse capace di insegnare qualcosa al popolo, oggi probabilmente avremmo già avuto 3/4 rivoluzioni, sommosse e si… decisamente uno stato sociale più equo.

Se il popolo imparasse dai propri errori non avremmo avuto la seconda guerra mondiale, non ci saremmo fatti fregare con i mutui in ECU, non avremmo le pensioni d’oro e un’età pensionabile accettabile.

La cosa divertente è che chi ha votato Lega, invece di imparare dai propri errori ora è la stessa persona che vota Salvini o M5s. Gli stessi che hanno votato Berlusconi inneggiandolo ora votano Salvini e Grillo. Gli stessi che hanno creduto a Di Bella e a Vannoni ora sono tutti AntiVax. Come ve lo spiegate?

L’inetto ha bisogno di un leader

Il punto è che il popolo è stupido. Ma non lo dico io mettendomi su un piedistallo a dire agli altri quanto siano stupidi perchè io stesso faccio parte del popolo e stupido lo sono anch’io.  Lo dicevano i sovrani, i dittatori, le democrazie assolute e quella tipicamente italiana associativa. La politica non è per il popolo e da sempre gli si racconta la favoletta di fare qualcosa per loro quando invece ci si mette d’accordo per spartire potenziali guadagni da un’operazione. Che sia una nuova autostrada, un accordo commerciale, forniture militari o gestione della produzione alimentare.

Il popolo è inetto e l’inetto ha la pretesa che qualcuno gli risolva i problemi, che lo prenda in considerazione, che lo imbocchi con un ideale per farlo sentire parte attiva di qualcosa e non solo un unità generica immersa in un calderone con tutti gli altri di cui nessuno sa nemmeno come si chiami.

L’inetto parla e quando sbaglia ti risponde “si vabbe, ma che ne sai te2… L’inetto davanti all’evidenza annuisce e dice di aver capito, ma non cambierà idea. Ha bisogno di quell’idea, di quel leader, perchè senza di esso, pur non essendo nessuno, tornerebbe a sentirsi nessuno e vi assicuro che non sarebbe facile per chiunque.

L’M5s ha colto al volo questa occasione e si è rivolto alla parte meno produttiva del paese dicendogli “voi siete il futuro, voi cambierete il paese, vi ascolteremo tutti”. E’ ovvio che sia una cavolata esattamente come pretendere che Babbo Natale si metta veramente a leggere tutte le letterine che gli arrivano da ogni dove.

Vogliamo parlare di quelli che ancora riescono a dare credito a Rutelli e D’Alema? o di gente, che esiste davvero, che è capace di dire che Prodi è stato uno dei migliori politici degli ultimi decenni.

Credere è più facile che capire

L’italiano medio è quello che rappresentava Berlusconi davanti alle telecamere… un buffone che davanti a un problema non trova una soluzione, ma ne sa uscire con una battuta, lasciando il problema esattamente dov’era… il Popolo è quello che in Italia è stato rappresentato con genialità da Fantozzi Ugo e negli Stati Uniti da Homer Simpsons, due mediocri che i guai se li creano da soli ma sono totalmente incapaci da imparare da essi.

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Quel patto non troppo segreto tra i gruppi nazi-fascisti italiani

La destra in Italia e tutti i suoi facinorosi non se la passano decisamente bene da un bel pò. Per trovare un partito di destra puro che sia stato al governo bisogna tornare indietro al 1994 anche in considerazione che l’aver confluito nel partito di Berlusconi non fece altro che creare un partito sostitutivo a quello democristiano, contrapponendosi alla sinistra storica e lasciando appiedati tutti i “destrorsi” della politica paesana.

Mettetevi nei panni di chi, non avendo capito molto delle dinamiche storiche che portarono all’ascesa e al crollo del fascismo, senza aver ben capito cosa una dittatura fosse e cosa comportasse, vedersi esclusi da una politica democratica in cui il massimo rappresentante è Alessandra Mussolini, per cui di vergognarsi ne hanno un bel pò.

Dopo le figuracce e gli scandali di Fini che non solo ha mangiato come un democristiano, lui che era il delfino di Rauti, il suo suicidio politico fu quello di sciogliere tutto ciò che rimaneva della destra per regalarlo a Forza Italia. Manco fosse stato un comunista infiltrato che una volta presi i comandi della nave per eliminare i nemici la portò a largo e la fece affondare con tutto il suo equipaggio.

Ma la situazione politica sta cambiando molto velocemente, perchè la situazione storica sta tornando esattamente quella che socialmente il paese subì poco prima del ventennio fascista.

Crisi economica, mancanza di lavoro, forti squilibri sociali, una politica che chiacchiera e non fa, cittadini che sono oggettivamente non più rappresentati e incapaci di identificarsi in uno schema politico in cui vi assicuro non ci si capisce più nulla, ne quale sia più la sinistra o la destra (Renzi paradossalmente è più di destra di Fini per le scelte sociali che compie) o quale sia un’idea politica definita visto che siamo soliti vedere personaggi che oggi dicono una cosa e il giorno dopo smentirla.

L’onda nera che avanza verso il Parlamento.

I movimenti di destra estrema si stanno riorganizzando e dopo aver fatto incetta di consiglieri comunali in diverse cittadine d’Italia, ora puntano ad entrare al Senato e alla Camera per far volare sedie e schiaffoni (Di Stefano dixit).

Sanno benissimo che da soli, anche proponendo Nina Moric (leggi articolo) come candidata, non riusciranno mai ad avere un peso politico sufficiente per mettere pressioni a un qualsiasi governo ed è per questo che gli accordi con l’M5s sotto banco sono già davanti agli occhi di tutti (alba dorata e casapound in prima fila). Appoggiano qualsiasi attività populistica del partito personale di Grillo come ad esempio di recente per gli anti-vax dove Simone Carabella (Noi per Salvini, ex fascio e pro-duce) ha aggredito giornalisti e deputati in pieno stile squadristico.

Dove per giustificare la chiusura di uno stabilimento balneare solo per “fascisti” l’M5s si è affrettato a dire che era una goliardata.. insomma… sono molto amici..

Gli accordi

Come emerge da una inchiesta di Repubblica, alcune sere fa i capi di CasaPound e Lealtà ed Azione si sono visti a cena a Milano per porre le basi per una futura alleanza politica che permetta ai neofascisti di superare la soglia di sbarramento. Intorno al tavolo erano seduti Gianluca Iannone, presidente ci CPI; Stefano Del Miglio e Giacomo Pedrazzoli, capo e vice di Lealtà ed Azione. Repubblica non riferisce l’oggetto della riunione, ma si tratterebbe di una sorta di patto politico in vista delle elezioni dell’anno prossimo.

La galassia delle destre è variegata e per lungo tempo pure divisa da interpretazioni diversificate del fascismo del terzo millennio. Ci sono CasaPound, che dopo la conquista di Bolzano ha eletto diversi consiglieri. Poi ci sono Forza Nuova, guidata da Roberto Fiore, a capo di Alliance for peace and freedom al Parlamento europeo.

 

E ancora Lealtà ed Azione, i neonazisti Do.Ra di Varese comandati da Alessandro Limido, Avanguardia Nazionale di Stefano Delle Chiaie, il Manipolo d’Avanguardia Bergamo, la Militia di Maurizio Bonacci e via dicendo. A Mura, nel bresciano, Fascismo e Libertà ha eletto 3 consiglieri e raccolto l’11%. A Sirmide e (Mantova), i Fasci Italiani del Lavoro hanno mandato in consigliio Fiamma Negrini, raccogliendo il 10%.

Oggi tra le più attive e visibili risulta Generazione Identitaria, il movimento che – come raccontato da Giuseppe De Lorenzo su ilGiornale – ha noleggiato una nave per combattere il lavoro delle Ong al largo della Libia.A fare da esempio per tutti è Alba Dorata, il partito greco che sull’onda della crisi economica è riuscita a sbarcare in Parlamento. Ma ci sono anche il battaglio ucraino Azov, il Jobbik ungherese, l’Npd tedesco e i francesi del Blocco Identitario.

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Perchè è pieno di ignoranti che si sentono in diritto di esprimere il loro stupido parere?

Apri Facebook e trovi post condivisi in cui si parla di terrapiattismo, scie chimiche, guarigioni miracolose, popoli sterminati per via dei vaccini, complotti internazionali, sistemi di controllo climatico, per causare terremoti e vari “quello che nessuno vi dice” a riguardo di improbabili scoperte che rivoluzioneranno il mondo ma che le Lobby fanno di tutto perchè la notizia non si diffonda.

 Ma questi analfabeti funzionali prima non esistevano ?

Per capire come si è evoluto il mondo della comunicazione e su come si sono formate le cosidette “Nuove Forze Politiche 2.0” bisogna andare indietro di circa 20 anni, quando Facebook non aveva ancora invaso le nostre vite e quando internet al massimo offriva qualche chat per rimorchiare e poco altro.

Ci si vedeva in un pub, al bar o un ristorante e si chiacchierava, scherzava e in fondo ci si confrontava su qualsiasi argomento che fosse una bella ragazza o ragazzo, sport, politica e società. Se all’interno del gruppo fosse comparso uno (lo chiameremo MARIO) che, alzando la manina per intervenire avesse detto :

“Siete tutti degli imbecilli e non volete capire che la terra e piatta e che l’uomo sulla luna in realtà non ci è mai stato ed era solo una finzione cinematografica”

….nella migliore delle ipotesi sarebbe stato deriso, allontanato e non più invitato ad uscire con loro, a meno che non servisse uno con cui sfogarsi per prenderlo in giro.

Ora immaginatevi quella persona… Sola, isolata, non compresa che si sente diversa e emarginata (la stupidità causa tutto questo…) che si sente irrealizzata e non riesce ad emergere. Una persona che fallisce con gli amici, in amore e persino sul lavoro. Ma essendo stupido non si prende le responsabilità, non cerca un’autocritica per migliorarsi e quindi inveisce contro fantomatiche forze oscure che lo odiano e sono la causa della sua emarginazione.

La svolta dei social

A questo punto Mario apre facebook e legge di una persona che abita a 600km da casa sua che sostiene alcune delle sue tesi. EUREKA!!!! Non si sente più solo, qualcuno potrebbe capirlo e può finalmente parlare con una persona senza che questa la prenda per il sedere o gli faccia notare quanto scarso sia di capacità sinaptiche.

Si scrivono, si abbracciano virtualmente come due persone che scoprono improvvisamente di non essere stati l’ultimo essere umano sul pianeta dopo un disatro planetario e decidono di creare un gruppo. A questo gruppo iniziano ad aderire tutti gli emarginati e falliti e non sono mica pochi. Iniziano a essere migliaia di migliaia e per loro inizia il senso di rivalsa.

“Se non sono più solo io a pensare queste cose, allora ci deve essere del vero (senza nessun fondamento scientifico ovviamente…ma tanto non lo capisce) e quindi adesso farò vedere a tutti  che si sbagliavano e dimostrerò che i Vaccini causano autismo”

I motori di ricerca bisogna saperli usare….. Se io cerco (provateci) qualsiasi cosa che possa confermare una mia personale teoria la troverò sempre, per esempio provate a cercare “Cicciolina è vergine” oppure “Il cavalo che parla” o persino un “Di Maio non sbaglia un congiuntivo”. Riuscirete a trovare qualsiasi cosa, ma una persona che ha un quoziente intellettivo superiore a quello di un Platelminto sa che per verificare la validità di una notizia o di una teoria, bisogna anche leggere i pareri opposti per poter trarre una conclusione.

E invece Mario inizia a condividere articoli e post di siti come “ve lo dico io” o “No Censura” al solo scopo di creare caos come forma di autogiustificazione per la propria stupidità. Sono diventati tanti e si sono trovati e si fanno forza.

Fidatevi che se si creasse un gruppo “Uomini con il pisello più piccolo di 8cm” inizierebbero anche loro a condividere articolo in cui “Lo dicono le Porno Star!!! Più piccolo è meglio” o che avere il pisello piccolo allunga la vita e che i sottodotati sono le persone più intelligenti e di successo del mondo.

Mario fa parte di quella categoria di sottodotati intellettuali. Quelli che sono sotto gli 8, ma contando il numero di neuroni che a malapena servono a mantenere attive le funzioni vitali basilari.

Inutile spiegargli la verità

Non ci perdete tempo. L’ho fatto io per tantissimi anni e spiegare al pirla di turno antivaccinista che tutto ciò che afferma è sbagliato e che le notizia che riporta sono tutte bufale (citandogli le fonti) non serve a nulla. Mario ha bisogno di credere in se stesso e si è creato una nicchia da cui non vuole uscire perchè sa che è inadeguato ad affrontare il mondo reale. Credere che ci sia un complotto contro di lui, lo aiuta ad accettarsi e neghera fino allo stremo un qualsiasi confronto logico, pur di non dover guardarsi allo specchio e scoprire che non ha nemmeno la capacità di riconoscersi.

E adesso…KONDIVIDI SE SEI INDIGNATOOOOoOHHHH !!!!11!!1!!!

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Standing ovation!

Sul terrorismo meteorologico. L’esperto di previsioni del tempo Paolo Sottocorona se la prende con la “gente stupida” che scrive del caldo sui giornali.

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Sul sito Sapiens – creato dalla società di contenuti editoriali e fotografici Luz – è stata pubblicata un’intervista di Gabriele Ferraresi al meteorologo Paolo Sottocorona, noto a molta parte del pubblico televisivo per occuparsi delle previsioni del tempo sulla rete La7 da molti anni. L’intervista è dedicata al caldo particolare di queste settimane in Italia e a come è stato raccontato dai media.

Dare dello stupido a persone di cui non si conosce nulla non è indice d’intelligenza aperta e visione ampia di problemi complessi. E non mi riferisco ai dati meteo.
L’obiettivo principale del medium, qualunque esso sia e a prescindere dagli strumenti di comunicazione usati, è richiamare l’attenzione del maggior numero di persone possibili. Ed è un concetto vecchio come l’uomo quello per cui urlando ottieni maggior ascolto che sussurrando.Quindi il problema non è certo la stupidità di questo o quel giornalista.Perciò Sottocorona è fin troppo buono: non sono stupidi ma in assoluta malafede. Sono intelligenti, senza etica professionale e pronti a fare qualsiasi cosa per due click/un po’ di share in più.Chiamare un nubifragio “bomba d’acqua” è dannoso: c’è quel senso di ineluttabile tragedia della natura che ci tormenta e che ci offre una bella opportunità per chiedere soldi allo Stato.E non posso che concordare pienamente. Anzi, finalmente qualcuno l’ha detta come doveva essere detta.Sono stufo di sentir parlare di “bombe d’acqua” per descrivere piogge intense e acquazzoni. Sembra che si stia descrivendo chissà cosa, e la gente vai a sapere cosa finisce per immaginarsi pensando a una “bomba d’acqua”. Non parliamo poi dei nomi che i siti meteorologici si inventando per descrivere i vari fenomeni atmosferici. Sembra una corsa a chi è più cretino (il caldo “Lucifero”….ma per favore).

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Al di là dei (presunti?) progressi del paese in campo militare, la corea del nord resta un territorio poverissimo, ma di una povertà terribile, dove manca praticamente ogni cosa.

Le nuove sanzioni contro la Corea del Nord.Sono particolarmente dure e le ha approvate il Consiglio di Sicurezza dell’ONU anche grazie all’appoggio della Cina, il più importante alleato del regime

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Sarò strambo e pazzo io, ma credo che la via opposta, ovvero togliere le sanzioni, possa essere la via giusta. Cioè, periodicamente arrivano nuove sanzioni, e periodicamente la nord corea lancia test missilistici sorprendendo tutti sulle sue capacità di avanzamento bellico.
Inoltre in nord corea la gente ritiene gli americani e il mondo brutto e cattivo come da propaganda, dando altre sanzioni non si arriverà che a rafforzare quest idea e a rendere la nord corea ancora più chiusa.
Ma se invece si facessimo affari con la nord corea, le cose potrebbero cambiare in meglio, dato che imparerebbero che noi non siamo tanto male e non tutto ciò che sentono dalla propaganda è vero.
(dubito che dentro alla nord corea tutti credano alla propaganda, ma una larghissima parte della popolazione sicuramente sì, altrimenti non avremmo problemi con la nord corea).

E quanta gente crede alla propaganda occidentale ? O la propaganda la fanno solo nazioni come la nord Corea, l’Iran e la Russia per citarne tre a caso.

Comunque sono d’accordo che sarebbe sicuramente meglio per tutti se le sanzioni venissero allentate o tolte del tutto, ma conoscendo gente come Nikki Haley la vedo dura.

Un recente  articoli dei media seri facevano presente come, in effetti, sebbene ‘non abbiano ancora quella determinata tecnologia’, ottenerla non fosse per nulla complicato.

Resta il fatto che i Nord Coreani stiano sviluppando date tecnologie per eliminare ogni possibilità di intervento preventivo o di ‘regime-change’.

In sintesi, quella che ci guadagna di più di tutti è la Cina: cementifica lo status quo e mette paura a Giappone e Corea del Sud (e anche all’America, se per questo).

Poi vorrei capire come hanno fatto e soprattutto chi è che gli ha fornito materiali e tecnologia per arrivare a questo punto.
Chi glia ha fornito l’uranio, chi le centrifughe per arricchirlo, chi tutti i componenti necessari per l’assemblaggio sia della ombra che dei missili.
Da dove viene tutta l’elettronica che usano? Da dove vengono tutti i computer?

Poi la cosa bella della Corea del Nord è il come, piano piano, stia spostando l’asticella della tecnologia che crediamo in suo possesso:

-I giornali dicono che non ha la tecnologia per lanciare un missile a lungo raggio? Lanciano un missile a lungo raggio.
-I giornali dicono che questi missili a lungo raggio non sono in grado di raggiungere tutto il territorio degli USA? Lanciano un nuovo missile capace (a detta loro) di raggnungere ogni territorio USA.

I giornali dicono che non ha le capacità di lanciare ordigni nucleari su ICBM? Beh, spero che questo giorno non arrivi mai, ma il trend è quello, e potrei sbagliarmi, ma stanno facendo progressi su progressi.

La banalizzazione, semmai, consiste proprio nel pensare che la guerra cominci con il “superamento del 38° parallelo”. Gli storici hanno ormai messo in luce come la guerra fosse già in corso grosso modo dal ’47 (con più di metà delle schermaglie su iniziativa del Sud); la responsabilità (tutt’altro che marginale) di Kim, nel ’50, è consistita nel trasformare quella guerra di attrito in una guerra convenzionale (ma la responsabilità degli anticomunisti consisterà nel trasfrormarla in un massacro indiscriminato su larga scala, ossia, sono fiducioso che prima o poi lo si riconoscerà, in un genocidio). Per fare un esempio, Cumings cita spesso come un anno prima dello scoppio ufficiale della guerra, agosto 1949, truppe nordcoreane cacciavano truppe sudcoreane dalla cima di una montagna al di sopra del 38° parallelo, per poi continuare a marciare verso la penisola di Ongjin, al di sotto di esso (ed oggi parte della Corea del Nord): lì fu solo l’impreparazione militare del regime di Rhee che, unitamente alle pressioni diplomatiche statunitensi, permise di evitare lo scoppio di un conflitto convenzionale, che il Sud aveva già pianificato.
Il problema, semmai, è proprio il 38° parallelo: una linea di demarcazione tra occupanti che ha tagliato in due un’unica nazione. Tant’è che tuttora la stragrande maggioranza della popolazione del Sud (61.4%, secondo un sondaggio dell’Asan Institute for Policy Studies del 2015) ritiene che gli USA siano responsabili di aver spaccato in due il paese — e fu così, il colpo di grazia essendo proprio la proclamazione unilaterale della ROK del ’48; stiamo parlando di uno stato fantoccio, retto da quadri collaborazionisti dell’occupazione giapponese, e che rivendicava la sovranità su tutta la penisola (non solo sulla parte al di sotto del 38° parallelo).

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Non sono l’unico ad aver pensato che questi sono due mitomani in cerca di telecamere?

L’assurda storia della modella rapita a Milano.Si parla di traffici internazionali da milioni di euro, di ragazze date in pasto alle tigri, un sequestratore che «forse è un cretino» e altri dettagli pazzeschi: non è chiaro quanto ci sia di vero.

Miniatura

Domenica sera Chloe Ayling, la modella britannica di 20 anni che ha denunciato di essere stata rapita a Milano, ha dato un’intervista dal TG1 dalla sua casa nel sud di Londra, dove è da poco tornata. «Ho subito un’esperienza terribile. Ho temuto per la mia vita minuto per minuto. Sono infinitamente grata alla polizia italiana e a quella britannica per avermi salvato», ha detto Ayling. Ma nella sua storia e in quella raccontata dal suo rapitore, il cittadino polacco Lukasz Pawel Herba, ci sono ancora moltissime cose che non tornano, benché i giornali e i siti di news soprattutto inizialmente l’abbiano raccontata con toni molto allarmistici e con pochissimi dubbi sulla sua veridicità.

Cosa sappiamo
Il 10 luglio Ayling è arrivata a Milano per partecipare a un servizio fotografico. Il giorno successivo è andata all’indirizzo che le era stato indicato, un locale vicino in via Luigi Bianconi, nella zona sud di MIlano, e da allora è scomparsa. La sera avrebbe dovuto prendere un aereo per tornare a Londra, ma non si è presentata in aeroporto. Il suo manager ha denunciato la sua scomparsa e in poco tempo la polizia ha individuato il locale dove sarebbe avvenuto il rapimento. Sul posto gli agenti hanno trovato gli effetti personali della ragazza, tra cui il suo telefono cellulare. Nei giorni successivi il suo manager ha ricevuto alcune mail in cui gli veniva chiesto un riscatto di 300 mila euro (o 50 mila euro, circolano ricostruzioni diverse).

Dopo Igor il russo che non si chiama Igor e non è russo ecco il rapimento della modella inglese nel deep web che scopriremo non essere un rapimento e in cui l’unica organizzazione criminale internazionale che uscirà fuori sarà Victoria Secret.Sembra una grande scenata per fare diventare famosa una modella e la sua agenzia. L’unico crimine sembra essere che hanno palesemente copiato lo stile e la storia da Woody Allen.

Eh sì, l’impressione è che gli inquirenti abbiano fornito alla stampa troppi dettagli e troppe notizie date come acquisite, quando in realtà non lo sono affatto e quando buona parte del racconto non sta in piedi. Tutto è ancora da verificare.
Ricorda un po’ la versione iniziale del delitto di Novi Ligure, con misteriosi immigrati albanesi accusati del delitto che però avevano un alibi, l’assenza di segni di scasso, il cane che non ha abbaiato… ecco cosa dicevano all’inizio i giornali:È noto come è andata a finire, svelata la bugia.Intervento mio personale, che può essere smentito da dettagli che verranno dati in seguito: nessun giornale ha ancora puntato il dito sulla singolare circostanza che a denunciare la scomparsa sia stato il suo agente. Quando scompare una giovane, i primi a preoccuparsi sono i parenti stretti, gli amici, il fidanzato (se ne ha uno). L’agente di modelle casomai si occupa di fare la denuncia su loro richiesta, visto che par di capire che già si trovava in Italia.
Un agente che spontaneamente denuncia la scomparsa di una sua modella assomiglia ad un padrone che denuncia la scomparsa di un suo operaio perché non si è presentato in fabbrica.

Tuttavia una precisazione: chi riceve una e-mail con la notizia del sequestro,
alla polizia denuncia il sequestro e mostra la e-mail. Non denuncia la
scomparsa, che è una cosa ben diversa, può essere volontaria e non presentare alcun profilo di reato.Solo alcuni quotidiani hanno scritto che la richiesta di riscatto era stata inviata anche a lui. La maggior parte ha parlato “delle persone più vicine alla modella” e più facoltose, che sotto minaccia la modella aveva indicato ai sequestratori come potenziali pagatori.

PERCIÒ È EVIDENTEMENTE una panzana colossale. In effetti meriti achi che ne delinea incongruenze e lati oscuri, al contrario di pressoché tutte le testate generaliste che ne parlano in toni allarmistici…Modella di terzordine con figlio a carico (e il padre?) rapita per essere venduta a ricchi sultani con le tigri per eliminare i resti come i maiali di The Snatch e lasciata libera dai pericolosi corsari della rete perché madre e allora non si fa ? In quale colonna finiscono queste storie?

 

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