Ma non dovevano essere almeno in 100 mila a votare.

Ma non è stato un nuovo tsunami. Nell’incoronazione di Di Maio manca il pathos del nuovo inizio. Grillo resta il mattatore nello sforzo di nascondere che il Movimento è cambiato.

Risultati immagini per tsunami a m5s

Sabato mattina 23 settembre alle ore 10 avevo scritto questo post su Facebook
Oggi daranno i risultati della consultazione on line del M5stelle. Quanti avranno votato ? Più o meno di 30-35.000 ? Lo sapremo stasera e vi spiegherò il perché di questo post.
Sabato sera 23 settembre alle ore 23 ho scritto questo post, sempre su Facebook:
Eccomi all’appuntamento che avevo dato stamane.
Di Maio ha ottenuto 30.000 voti ed i votanti sono stati circa 37.000. Come vedete stime molto vicine a quelle che avevo dato stamane. Come ci ero arrivato ? Semplicemente riguardando le consultazioni nazionali on line del M5Stelle degli ultimi 3 anni, tutte con votanti compresi fra 30 e 35.000 !!! E’ un vero e proprio panel selezionato e gestito con grande malizia dalla Casaleggio&Associati. In sostanza sanno già prima quanti e come voteranno……altro che democrazia on line!!Aggiungerei, ma esisteva un rale spazio per votare uno diverso dall’ubbidiente fuori corso?

Lo tsunami per ora è stato servito a Livorno e a Roma con le prime piogge, dove già governano le grandi competenze che ora promettono al governo, ovviamente, ma che sanno non ci saranno mai, e se mai ci fossero dopo due settimane scapperebbero, come a Roma, con le chiacchiere sono arrivati fino a qui. Ne sarete orgogliosi, lo disse anche per Roma. Lo dice sempre, dice sempre le stesse cose, con il programma votato da un gruppo di fanatici disoccupati, che messo insieme ogni progetto leva risorse all’altro. Incapaci, seminatori d’odio.

– Se questo è il primo passo, cari grillini, siete già alla frutta.
Un tempo, molti anni addietro, le famiglie tentavano un recupero di distensione con le “feste”. Servivano ai grandi, e ai piccini. E anche, selezionando con rigore gli invitati, a mettere pace negli affollati condomini del dopoguerra. La scusa era una promozione a capufficio, una licenza elementare per il bimbo primogenito, o l’acquisto della prima vetturetta, la “Topolino”, strumento fondamentale per aggredire il traffico pedonale, trasformandolo in “motorizzato”. Ogni riunione di quel genere aveva comunque un’aria mesta. I dolci fatti in casa, di solito immangiabili, il residuo tanfo di frittura, cui si ricorreva all’ultimo momento per integrare l’offerta con le “chiacchiere”, non riuscivano a ridestare gli animi, e alla fine alla spicciolata, la magione ospitante si vuotava. Ieri, con un balzo indietro di sessant’anni, ieri siamo tornati a quelle atmosfere. Solo che i tempi sono cambiati, e di molto, e quindi la penosa esibizione di un comico che un tempo faceva ridere è risultata compassionevole. Il divorzio di Grillo dal movimento è ormai acclarato. Stanco lui, stanchi noi tutti ieri, ammirando, nei resoconti televisivi, quel replay di un penoso avanspettacolo da dopoguerra che solo gli anziani possono aver conosciuto. Persino i colori in Tv sembravano smorti, come quelli di un fiore appassito. Poi la rapida, incredibile elevazione a un immaginario soglio pontificio di un povero ragazzo trentenne, che in questi anni è stato bersagliato per le ripetute insufficienze scolastiche e per le sue smodate ambizioni. Ovviamente ha raggiunto il risultato, perché l’ordine di servizio del fondatore non si contesta, anche se appare contrario alle istanze di molti notabili della compagnia. Infine, per offrire, al colto pubblico e al incallita guarnigione lo spettacolo osceno di una tecnologia fallimentare, ci ha poi pensato il povero Rousseau, che da grande filosofo del settecento si è trasformato in un birillo informatico, oggetto degli scherni di destra, di sinistra. E ha dovuto, con il suo prestigioso nomignolo, giustificare i ritardi, prima di ore poi di un intero giorno, nello svelare l’oracolo. Alla fine del rito, tutti, ieri a Rimini, favorevoli, e contrari, presenti e assenti, si sono accommiatati l’un l’altro, dicendosi come allora: “ ma che bella festa, che bella festa.”

LA STORIA SI RIPETE – La nascita dei partiti-azienda, da Fininvest a Casaleggio & Co.: sono sostenuti dal fattore B(ossi), B(ertinotti), B(ersani) che impediscono di governare.E per un semplice fine personale del pregiudicato genovese. La grande vendetta sulla politica che lo esiliò dal grande schermo. Di Maio incarna il candidato perfetto, ubbidiente, come li vuole l’autonominato capo politico del movimento, li vuole tutti ubbidienti, chi non ubbidisce, o paga la multa del contratto capestro, un obrobio giuridico e democratico, o viene espulso. Ha messo il limite del doppio mandato perchè, una volta che uno ha fatto esperienza è meno gestibile, meglio rimettere dentro altri allocchi freschi. Il dissenso non esiste. Il m5supercazzole, con il suo sistema informatico, è una macchina in mano ad una persona sola, con l’aiuto dell’erede. Votazioni che si sa gia come andranno a finire, un programma votato come sopra. Vi siete autonominati onesti e trasparenti ma tutto ormai viene deciso nelle segrete stanze. Sempre il pregiudicato sposta assessori come fossero suoi, non votati dai cittadini. E come scusa vi dice…fidatemi di me, e lì, come allocchi, a fare si con la testa. Un movimento carismatico, una setta, dove è ben identificato il nemico, da distruggere. Soldatini. POI:Ognuno guardi le proprie primarie false in casa propria, sono sei mesi che si dice che Di Maio sarebbe stato il candidato premier del m5supercazzole, e quando i giornali lo dicevano, voi giù a dare dei bugiardi, pennivendoli, venduti, ecc. ecc., insomma tutto il vostro armamentario da seminatori d’odio. Ma non poteva essere il contrario, questa volta si sono organizzati prima, mica come a genova, in sicilia si sono fatte le prove generali, ma siete finiti in tribunale. Qua uno dei padroni ha imposto a chi scalpitava l’ubbidiente fuori corso. La grande democrazia dal basso…. ventre. Leggevo gli stessi suoi commenti di oggi, identici a quelli degli altri affezionati al m5supercazzole, quando più di sei mesi fa i giornali scrivevano di Di Maio candidato premier, era tutta una fantasia, bugiardi, pennivendoli. Invece era già tutto scritto, certo, non hanno fatto la figuraccia di genova, dove la democrazia è stata affossata, forse era quella la democrazia dal basso, e il padrone ha chiesto di fidarsi di lui, ma in fondo è francescano. Hanno assemblato alla bene meglio una piattaforma on line, hanno fatto le prove generali in Sicilia, e anche li le previsioni sono state rispettate, ma siete finiti in tribunale. Finalmente Rimini, ma il risultato era gia conosciuto. C’è da esserne fieri. Un uomo solo al comando. Uno mai eletto e votato. Il pregiudicato di genova e il suo burattino. Ora ci rode perchè avete scippato agli avversari la prima scelta della politica italiana? La punta di diamante? Che per tenerlo in piedi il pregiudicato di genova ha subito detto, come fece per le elezioni di Roma, che al governo verranno aggiunte grandi competenze, e ci credo, il fuoricorso decennale non ne ha neanche una di competenza, e che ne saremo orgogliosi. A Roma non si sono viste ne le grandi competenze, e soprattutto nessuno è orgoglioso di come vanno male le cose. Se la vetrina del governo nazionale doveva essere Roma, siamo tutti avvertiti. Incompetenza e approssimazione. Ma soprattutto, un gruppo politico sempre in lite tra di loro, saltano i municipi, perchè litigano tra di loro, hanno dovuto promettere la candidatura alla regione Lazio per tener calma la Lombardi, che non sopporta la sindaca piagnona, oggi, figuriamoci se dovesse diventare governatrice del Lazio, come andranno d’accordo. Ecco, per le condizioni di Roma ci rode, Roma ha votato per il cambiamento ed ha ottenuto il peggioramento, in questo caso ci rode.

Ma non dovevano essere almeno in 100 mila a votare.ultima modifica: 2017-09-24T10:45:11+02:00da bezzifer
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