A livello umano per questi giornalai che strisciano e slinguazzano (ormai la lingua si è quasi dissolta) lungo il tragico percorso del killer di Prodi, Veltroni, Occhetto.

Lo ius soli si imbuca alla festa del Pd: Veltroni lancia l’appello, Gentiloni ne fa un impegno di governo, Renzi non coglie

Sulla cittadinanza si gioca il finale di legislatura: guerra di posizionamenti Dem. Il segretario: “Le urne, corpo a corpo con la destra ovunque”

Che bello Mauro,Renzi non coglie ,che giornalista più che altro neutrale.L’huffington è sfinito,sono 2 giorni che è ossessionato da renzi e il pd riposatevi ,deangelissssssssssssssss,mauroooooooooooooooooo,annunziatona dormiteci sopra e rassegnatevi.L’unico IMBUCATO mi pare certo ‘giornalismo’ da tre lire.

Sono le magnificenze dell’ALTERNANZA, una volta sclera De Angelis, a ruota sbrocca la Mauro…. e poi si danno il cambio… appunto in perfetta alternanza. Quello che non alterna mai è il leit motif anti-renziano; su questo punto sono solidi e compatti.
Più che compagni di merende li chiamerei compagni di str.on.za.te.
E poi i titoli… mi.n.chia che titoli (direbbe Coliandro).
Bisognerebbe dargli a tutti e 2 il nobel per la fisica: come piegano e distorcono loro le particelle della realtà neanche al Cern di Ginevra ci riescono così bene.

A livello umano per questi giornalai che strisciano e slinguazzano (ormai la lingua si è quasi dissolta) lungo il tragitto percorso dal killer di Prodi, Veltroni, Occhetto, forse di Renzi ma sicuramente di tutto ciò che profuma di riformismo progressista di una sinistra moderata e moderna, più che indignazione e schifo provo solo pena e pietà. Il fuffington dalemiano in mancanza di un minimo di etica e di dignità dovrebbe essere già chiuso da tempo. Chi lo sta finanziando (probabilmente con soldi originariamente di fonte pubblica)?

Non e che Renzi non coglie. Renzi dice da tempo che lo ius soli si può approvare al prossimo giro «Farne l’unica battaglia di principio paradossalmente non fa l’interesse dei soggetti a cui è rivolta. È un problema tattico, direi»

Premesso che sono convintamente per lo ius soli, bisogna rendersi conto che in politica non basta fare cose buone ma bisogna fare in modo che queste cose “sopravvivano” (pensate all’azione di smantellamento delle riforme di Obama da parte di Trump) e che non siano controproducenti. Mi passatemi l’estremizzazione: meglio uno ius soli e un futuro governo di estrema destra ora o cercare di accompagnare e contenere questa marea di intolleranza xenofoba prima che faccia danni ancora più gravi?

Prima di tutto il ius soli in realtà non è un problema vitale penso,visto che la cittadinanza la si può prendere a 18 anni.
Poi penso che sia sbagliato chiamare la legge ius soli,è più corretto chiamarla ius culturae,e questo ”equivoco” ha dato tanti allarmismi inutili a mio parere.
Quindi dopotutto non penso ci sia l’urgenza di votare per questa legge anche se le leggi attuali hanno bisogno di aggiustamenti.

A me sembra che Renzi abbia espresso un concetto interessante, e cioè che più si batte la grancassa su un certo tema, più se ne dà rilievo esasperato rilanciando parole di singoli, allora più le differenze di opinione si radicalizzano, diventano bandiere, ed è più difficile far approvare misure in proposito.
Tenendo invece un profilo basso, si hanno meno contrasti e si addiviene più facilmente.

E’ rimasto un solo argine, forte nella decisione di ostacolarlo, ma ancora non altrettanto nei numeri. Quell’argine non si chiama Partito Democratico, ma porta nome e cognome di una sola persona, Matteo Renzi. Sta facendo di tutto, per accrescere le quote di consenso al suo partito, ma come già accadde il 4 dicembre, è costretto a combattere solo contro tutti. Gran parte di questi improvvidi “tutti” sono accecati da rancori personali e da pesante malafede, e non si accorgono del rischio che fanno correre al Paese. Non valutano l’inutilità delle loro funeste azioni, e dei sacrifici ai quali esporranno sessanta milioni di cittadini. Di nuovo costretti a sopravvivere in una atmosfera politica che registra stanchezze diffuse e rassegnate rinunce. “Non si esercita così il diritto-dovere di fare politica”, sono i richiami allarmati dei pochi onesti uomini politici, sopravvissuti all’avanzare dell’età, e alle conseguenze del trascorso ventennio berlusconiano. Ma in pochi tengono conto di queste voci allarmanti. Oggi gli italiani, con il loro voto prossimo-futuro, rischiano di farci ricadere, con pesantissime conseguenze per tutti, nell’infausto clima di quel ventennio, fatto di tolleranze, condoni, e fasulle prescrizioni. Tornano i brividi, pensando a un futuro dominio dei Brunetta, dei Toti, delle Meloni, e dei Salvini. E non basta. A parte il Caimano, c’è Grillo, che quando allenta le redini del movimento ottiene per qualche attimo l’effetto di vederlo crescere, e quando ci si rituffa perde di nuovo consenso. Ormai è acclarato che in Italia il prossimo anno la nostra democratica scelta elettorale di primavera partorirà tre formazioni, quasi equivalenti, obbligando il sistema dei partiti più che alle coalizioni, o agli inciuci, a inventare inediti modelli di compromesso politico. Poi c’è il contorno, internazionale e interno. Non vale la pena allarmarci oggi per il voto populista austriaco: dovevamo aspettarcelo. Ben poco influirà il risultato regionale siciliano, ormai alle porte, laddove oltre ai cittadini voteranno anche i residui mafiosi, che contano ancora qualcosa. E non ci interessa quanto sta accadendo a Barcellona, forse utile a qualche leghista ma non al nostro Paese. Noi dovremo preoccuparci di tenere ben lontano un solo pericolo concreto: che dopo le elezioni ci troveremo obbligati ad augurare “lunga vita” a Silvio Berlusconi, mentre si accingerà a varcare il Tevere, scambiandolo per il Rubicone. Ripetendo la frase di Giulio Cesare, quell’ “alea iacta est”, che è rimasta nella storia, e che di nuovo lo incoronerà dominatore di Roma. Grazie a D’Alema, a Bersani, a Pisapia, e agli altri disfattisti di estrema sinistra, che ancora popolano, sia pure con quote insignificanti, il nostro panorama. Grazie agli “aiutini” offerti graziosamente a un Silvio che afferra tutto al volo, anche se di anni ne ha già troppi, per pilotare il Bel Paese.

Si capisce perché Renzi abbia sbancato alle primarie del PD, per assenza di avversari col sale in zucca, anni di sconfitte elettorali non hanno insegnato nulla, chi nasce tondo non morirà mai quadro, solo la morte ci libererà da questi personaggi inconcludenti. Ci sono mille problemi degli italiani e questi continuano in una battaglia inopportuna ben sapendo che la maggioranza degli italiani sia contraria. Quando si fanno battaglie ideologiche perdono tutti, gli italiani come cittadini pensanti ed elettori devono essere presi in considerazione, non trattati come deficienti da educare, sono loro che dovrebbero subire una sorte di rieducazione verso le tematiche che stanno realmente a cuore agli italiani.

A livello umano per questi giornalai che strisciano e slinguazzano (ormai la lingua si è quasi dissolta) lungo il tragico percorso del killer di Prodi, Veltroni, Occhetto.ultima modifica: 2017-10-16T10:01:28+02:00da bezzifer
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