In Havana c’e’ una targa che ricorda Garibaldi il Che del secolo precedente… Ma agli Italiani piace sempre il mito straniero…

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A 50 ANNI DALLA MORTE DEL Ernesto Guevara de la Serna, detto “El Che”..

Da giovane non mi occupavo di politica, ho cominciato a informarmi comprando i primi giornali.Consideravo i comunisti dei pezzenti invidiosi, che si aspettavano che il sociale desse loro ciò che non erano capaci di procurarsi da soli. Poi mi sono interessato alla sociologia, studiando le forme del potere e la sua arroganza, per me inaccettabile. Ho cominciato a provare simpatia per la sinistra, per la Rivoluzione di Ottobre, per il Che, facendomi ” barbudo “. Ricordo che a quel tempo chi era ricco evitava di ostentare la ricchezza, giocava a fare il modesto.
Ho mantenuto queste convinzioni fino a pochi anni fa, anche se l’ esperienza e la conoscenza dell’ uomo le demolivano sistematicamente.
Ora posso dire che è tutto finito, sono un uomo addolorato e deluso, ma non per la fine degli ideali di sinistra, ma dall’ uomo stesso.
Definitivamente affossata la speranza di una società giusta. E’ l’ uomo a non essere in grado di dare garanzie.
” Cos’ è che è andato storto? “, si chiede Udda. La risposta è da ricercarsi nella psiche dell’ uomo.
Abbiamo ucciso Cristo, abbiamo ucciso Gandhi, abbiamo ucciso Luther King. Il bene continuerà ad essere ucciso, sempre.
Oggi vivo con il disprezzo di me stesso, sapendo che sono, come tutti, il portatore dell’ ignobile natura umana.

ORA:Capisco che la nostalgia del “tempo che fu”, anche nel suo risvolto puramente anagrafico o sentimentale, possa giocare un ruolo determinante in questa rievocazione sorprendentemente acritica e fiacca, come ho potuto notare nelle lettere testé pubblicate, che vertono entrambe sul cinquantenario della morte del rivoluzionario e guerrigliero argentino Ernesto Guevara de la Serna, detto “El Che”..

Concordo anche come sia assolutamente indubitabile e perfino lapalissiana la differenza, forse anche sostanziale, tra un “barbudo” autocrate, qual era Fidel Castro (e cricca familiare al seguito), che grazie al suo (comodo) mestiere di dittatore riesce a diventare uno degli uomini più ricchi del mondo, secondo la rivista americana “Forbes”, rivaleggiando nell’entità del patrimonio personale vantato (e il comunismo, che fine ha fatto?) con la regina Elisabetta della vetustissima Casata dei Windsor o con lo Sceicco del Brunei, e un medico-guerrigliero che, abbandonando la soffice poltrona di ministro dell’industria o la presidenza della Banco Nacional de Cuba (forse imbeccato in questo proposito dal suo infido e cinico mentore Fidel), torna alla cartuccera e al mitra sporcandosi le mani nelle pericolosissime giungle boliviane infestate dalla CIA (quando fu catturato dalle truppe boliviane per conto di quest’ultima, sporco, puzzolente ed emaciato, si portava appresso una padella e un involucro con dentro una manciata di uova rubacchiate a qualche “campesino” del posto!..)..

Mettiamoci pure il fatto (e figuriamoci se il sottoscritto, realista com’è e che come tale non disdegna certo l’esercizio del potere anche duro, quando necessario, non possa essere d’accordo!) che le rivoluzioni, le insurrezioni, le prese del potere o semplicemente i colpi di stato non possono che essere fenomeni politici universalmente e inevitabilmente violenti e talvolta sanguinosissimi (come insegnava Mao Zedong a proposito di rivoluzioni e di pranzi di gala..)..

E diamo pure per scontato che il regime di Fulgencio Batista fosse assolutamente impresentabile e che, come tale, andasse rimosso senza indugio, anche con la forza..

Aggiungendo a quanto detto sopra – mi voglio rovinare! – anche la forza emblematica e astratta di una figura che ha finito, suo malgrado, per trascendere la realtà feroce e le vicende cruenti ma contingenti dell’America Latina a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta per acquisire valore allegorico e universale di figura simbolica che favorisce aneliti di riscatto e di emancipazione sempiterni..

Epperò, signori miei e signore mie, c’è un limite a tutto, abbiate un attimino di pazienza!..

Questo vostro eroe è uno che fucilava a tutto spiano senza alcun processo chiunque facesse resistenza (ma supplicava clemenza con tono vile e piagnucoloso quando, catturato, si rese conto che sarebbe stato di lì a breve a sua volta fucilato!), torturava a più non posso, odiava gli omosessuali, organizzava campi di concentramento in cui la gente moriva come mosche di stenti e di violenze.. Nessuna eco per questo? Non è mica più un segreto di stato questo, sapete? Non c’è più bisogno di occultare o di tacere nulla, state tranquilli, e il nemico ormai da tempo non ascolta più! Non ne avete la minima autorità morale.

Per fortuna che Marx diceva che la religione e’ l’oppio dei popoli…Anche il comunismo ha avuto i suoi santi e il popolo in processione con le icone e il profumo di incenso…
Come i capitalisti con la loro di religione…Ma va bene tutto cio’ che aiuta a vivere…
In Havana c’e’ una targa che ricorda Garibaldi il Che del secolo precedente…
Ma agli Italiani piace sempre il mito straniero…

In Havana c’e’ una targa che ricorda Garibaldi il Che del secolo precedente… Ma agli Italiani piace sempre il mito straniero…ultima modifica: 2017-10-16T11:33:31+02:00da bezzifer
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