Il segretario del Pd ospite del videoforum: “Ogni voto a D’Alema avvicina Salvini al governo”

Renzi sempre a RepTv: “Migranti bomba sociale? Berlusconi l’ha causata con accordi Ue e guerra in Libia”

“Berlusconi dice che i migranti in Italia sono una bomba sociale? Ma l’immigrazione dipende da due fattori: coi trattati di Dublino ogni Paese gestisce l’immigrazione da solo, ma quegli accordi che ora il capo di Forza Italia contesta li ha firmati lui nel 2003. E se in Italia arrivano i migranti è perché qualcuno ha fatto la guerra in Libia e il presidente del Consiglio era Berlusconi”. Matteo Renzi, ospite del videoforum di Repubblica Tv condotto da Massimo Giannini e Laura Pertici, risponde al leader azzurro sul tema dei migranti dopo il raid razzista di Macerata di sabato scorso.

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• DOPO MACERATA ABBASSARE I TONI
E in merito alla strage nella città marchigiana, invita ad abbassare i toni: “Chi si rende conto della gravità del momento deve usare tutto il buonsenso, l’equilibrio e la responsabilità che altri non hanno. Quando un ex candidato della Lega in consiglio comunale prende la pistola e spara su quelli di colore, la prima cosa da fare è abbassare i toni, tutti. Il mio appello è recuperare la calma: chiamare le cose con il loro nome. Che sia un atto razzista è evidente agli occhi di tutti. E che quella persona sia un pericolo va sottolineato con grande forza. Così come va detto che chi ha ucciso e fatto a pezzi la povera Pamela, deve pagare fino all’ultimo giorno”.

• INVESTIRE SULLE FORZE DELL’ORDINE
Poi aggiunge: “Non sono i pistoleri a garantire la sicurezza in Italia. Bisogna investire sui carabinieri e sui poliziotti. Nel nostro programma dei 100 piccoli passi abbiamo scritto dell’assunzione di 10mila carabinieri. Quelli che strizzano l’occhio ai pistoleri sono quelli che hanno bloccato le assunzioni”. Rispetto all’accusa di Matteo Salvini sulla sinistra che ha “le mani sporche di sangue”, il segretario del Pd risponde: “È una frase talmente stupida da essere incommentabile. Le mani sporche di sangue ce le ha chi ha premuto quel grilletto. Dall’altra parte non si può pensare di buttare addosso alla Lega e a Salvini questa tematica che è molto più grande e complessa. Certo mi fido di più di Minniti ministro dell’Interno che non di Salvini”.

Macerata, Renzi: “Non sono i pistoleri a garantire la sicurezza”

Renzi rilancia inoltre il suo appello elettorale rinnovando l’invito al voto utile: “Ai moderati diciamo che l’alternativa solida e credibile è il Pd. Ogni voto dato alla sinistra radicale e al partito di D’Alema, avvicina Salvini al governo”.

• CONCRETEZZA È NOSTRA MISURA ECONOMICA CHOC
Tra i numerosi temi passati in rassegna, Renzi affronta innanzitutto quello economico. “Sul reddito di inclusione l’obiettivo è arrivare sopra i 4 miliardi. Noi non facciamo effetti speciali, non lanciamo la bomba. La nostra misura choc è la concretezza. Il centrodestra ha un programma da 200 miliardi, il M5S va oltre i 100 miliardi di euro. Noi ci diamo una regola: il programma non può superare le manovre fatte. Le nostre misure valgono meno del 2% di Pil”.

• FLAT TAX È ROBIN HOOD AL CONTRARIO
Il segretario dem torna anche a criticare la flat tax proposta dal centrodestra: “La flat tax, che Berlusconi propone da anni senza riuscire a farla, è la tassa di un Robin Hood al contrario: Berlusconi e Grillo pagherebbero di meno, gli operai di più. Noi proponiamo una misura di sostegno universale al reddito per le famiglie con figli: 80 euro al mese per ogni figlio fino ai 18 anni”. Quanto alle polemiche sulla politica dei bonus, il leader dem replica: “Tutti criticano i bonus dopo che per anni hanno sopportato i malus. Sulle pensioni dobbiamo trovare un equilibrio e dare una mano alle mamme. E per loro prevediamo un contributo, non lo chiamo più bonus ma carta universale per i diritti dell’infanzia”.

• JOBS ACT, CRITICHE RESPINTE
Renzi non condivide le critiche sul Jobs Act, che avrebbe creato più lavoro, ma prevalentemente precario: “I dati dimostrano che i contratti precari sono paritetici a quelli a tempo indeterminato. Non dobbiamo dimenticare che eravamo a un passo dal fallimento”.

• LARGHE INTESE? CI SONO GIA’ TRA LEGA E M5S
Sollecitato nuovamente sulla possibilità di larghe intese con Forza Italia, Renzi ancora una volta nega l’ipotesi con fermezza: “Grande coalizione con Berlusconi? Puntano a vincere loro con il centrodestra. Poi una grande coalizione c’è già: è quella tra M5S e Lega. La pensano alla stesso modo sui vaccini, sull’uscire dall’euro un giorno sì e un giorno no. Il Pd è l’unico argine e l’unica vera alternativa”.

 IMPRESENTABILI, NO LEZIONI DA DI MAIO
Sul tema dei candidati impresentabili, Renzi ribatte rivolto al M5S: “Non voglio fare la battaglia sugli indagati, ma non accetto lezioni dai Cinquestelle. Il gioco di Di Maio è prendere la bandiera dell’onestà e issarla dalla parte del suo campo. Per me un avviso di garanzia non è una sentenza di condanna. Ma Grillo è condannato, Appendino è indagata, Nogarin è indagato, Raggi è sotto processo. Un’impresentabile si chiama Sara Cunial, candidata in Veneto con il M5s: questa signora dice che il vaccino è genocidio, mentre Dessì sta con i picchiatori del clan Spada”.

• BOSCHI A BOLZANO? SI È OCCUPATA DI AUTONOMIA
Quanto alla candidatura di Maria Elena Boschi a Bolzano, precisa: “Il tema della candidatura di Boschi non ad Arezzo, ma a Bolzano si collega alla scelta di candidare Padoan a Siena, nel collegio più complicato sulla questione banche. Mentre Boschi e Bressa che hanno seguito i temi dell’autonomia si candidano in Trentino Alto Adige”. Poi tira in ballo il Capo dello Stato: “Anche Sergio Mattarella – aggiunge – fu candidato a suo tempo nel collegio di Bolzano, per dire uno dei nomi che è stato candidato lì in passato”.

• SE PD È PRIMO GRUPPO IN PARLAMENTO, ABBIAMO VINTO
Sull’esito delle elezioni, infine, Renzi si limita a un’affermazione ovvia: “Per me la differenza tra vittoria e sconfitta lo fa se siamo o no il primo gruppo parlamentare”. Cosa succede il 5 marzo se i Dem non sono il primo gruppo? “Ne parliamo il 5 marzo”, risponde. E scherza, con riferimento al referendum del 4 dicembre 2016: “Già una volta ho detto che mi sarei dimesso in caso di sconfitta e non è andata bene…”.

Il segretario del Pd ospite del videoforum: “Ogni voto a D’Alema avvicina Salvini al governo”ultima modifica: 2018-02-05T17:39:59+01:00da bezzifer
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