RIPORTARE L’ITALIA NEL VENTENNIO FASCISTA.Questo obiettivo oggi appare loro a portata di mano, ma è un calcolo sbagliato. Siamo in tanti a non aver dimenticato!

“io personalmente non ci vedo nulla da guadagnare , e tutto da  perdere , ma vedo che l’idea e spero non attecchisca, e mi fermo qui. A me visto l’eta, personalmente, non importa più di tanto, dovrebbe interessare a quelli più giovani, che evidentemente non se ne preoccupano.”

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Io mi azzardo ad affermare che nessuno nega l’importanza di adeguare la Carta costituzionale ai nuovi tempi, soprattutto mettendo in evidenza quelle che potrebbero essere le aspirazioni delle giovani generazioni. Occorre dar loro lo spazio necessario ma da parte loro devono dimostrare di volerlo perché il loro contributo sia all’altezza dei Padri Costituenti. Non penso che l’attuale situazione del Paese sia dovuta al rituale istituzionale della memoria di quanto accaduto nella recente storia, bensì al fatto che quella Storia non sia affrontata nelle nostre scuole con il rigore e l’obiettività necessarie a farne un patrimonio culturale condiviso. Anzi, quella Storia nelle scuole non si studia, lasciando libero campo ad un fascismo di ritorno.

Ho ascoltato volentieri lo storico Gentile che era ospite di Mentana (bravi tutti e due).
Da buon professore Gentile ha ammonito a usare correttamente il termine “fascismo” e ha fatto alcuni importanti distinguo riguardo ai vari gruppi e alle formazioni politiche, ma sull’altro versante si è ben guardato dal sottovalutare il fenomeno più preoccupante, e cioè la diffusione tra la gente di un’ignoranza arrogante e di opinioni pericolosamente sbrigative e sovversive.

Poi c’è stato il solito scontatissimo dibattito con la destra che accusa la sinistra di non aver saputo gestire il fenomeno immigrazione e di voler negare il suo impatto sociale, ma a parte il fatto che a Macerata gli immigrati senza lavoro sono soltanto 15 (quindici) mi piace rimarcare che i furbetti di destra come Bechis talvolta allentano senza avvedersene i freni inibitori e si trovano a recitare disinvoltamente sproloqui come questi: “ma diciamocelo, quando uno vede una ragazza giovane e carina fatta a pezzi, e pensa che potrebbe essere sua figlia, allora a chiunque viene l’impulso di prendere una pistola e di fare giustizia”. Ma per favore, Bechis .

Del resto, non è l’ex Cavaliere l’autore del “mondo alla rovescia”, come scrissi in un post di cinque anni fa e che ho recentemente riportato anche qui sul blog?

Pensate che questa gente, sono più di 70 anni che sperano di far sparire Gramsci, Matteotti, Gobetti, Amendola, i fratelli Rosselli e gli altri ammazzati o imprigionati dal Fascismo. Di etichettare come terroristi o “banditen” i partigiani che ebbero il coraggio di lottare contro i nazisti e i loro servi repubblichini per la libertà e per salvare l’onore dell’Italia. E poi, rivalutare come difensori della Patria contro il Comunismo, i cospiratori che tentarono i colpi di Stato e che poi passarono alle bombe per le stragi in banche, stazioni, treni e piazze. E quando non lo poterono fare direttamente con i loro simboli, si avvalsero della partecipazione della Mafia, da bravi ultra liberisti con il senso degli affari. Questo obiettivo oggi appare loro a portata di mano, ma è un calcolo sbagliato. Siamo in tanti a non aver dimenticato!

” Per me è ignoranza bersi ingenuamente il metodo giornalistico che non è mai fondato sul rigore statistico ma sulla sinnedoche. Così lo sprovveduto di turno vede una carrellata di commentari e commenti e si forma una falsa idea statistica di un fenomeno (non sospettando che siano selezionati a monte per confermare una tesi precostituita davanti al pubblico analfabeta delle comunicazioni di massa).”

“avere il polso statistico di un fenomeno richiede una discreta dose di strumenti critici.”

È vero che gli intervistati sono presentati ad arte, scegliendo magari tra molte interviste fatte quelle che “fanno notizia”, e non fanno statistica. Però sono sintomatiche di un modo di reagire possibile e soprattutto evocano “il fascismo potenziale che è in noi”. Perché siamo tutti a rischio di ammalarci di intolleranza, vuoi per ansia o per paura o per nostri problemi non risolti, e capiamo che anche se noi non corriamo rischi perché i nostri anticorpi per quel germe sono attivi e ben funzionanti, non è detto che si così per tutti e, a piccoli passi, ci si può trovare nel bel mezzo di un’epidemia.
La sinèddoche (nel senso di: una parte per il tutto) che richiami sarebbe giustificata se i processi in questione fossero lineari, ma come le epidemie seguono una legge esponenziale: il contagio passa da uno a più e da più a più moltiplicato più, e così via e in breve milioni si ritrovano a letto con la febbre.

A parte questo, lascia perplesso (almeno me) l’idea un pò iconoclasta sul passato da buttar via, a favore di un presente tutto da costruire , ma proprio per questo controverso se non inafferrabile.Ci sarà pure qualche idea, meglio qualche ideale, degno di essere tramandato alle generazioni future ? Esistono o no delle radici comuni da far conoscere, e da conservare ?
Per andare nella direzione giusta non credete che si debba prima riflettere sugli errori del passato ?Riflettere vuol dire appunto scegliere, non buttar via tutto.
Se poi si voleva mettere l’accento sulle incongruenze di una Costituzione che è figlia delle esperienze che sappiamo, ed una Scuola che insegna male la storia o proprio non l’insegna, e soprattutto con una realtà quotidiana così abissalmente diversa da quegli ideali. Ma non è la Costituzione a dover essere riformata, forse…va applicata e in certi passaggi modernizzata come ha cercato di fare RENZI e il PD.

 

RIPORTARE L’ITALIA NEL VENTENNIO FASCISTA.Questo obiettivo oggi appare loro a portata di mano, ma è un calcolo sbagliato. Siamo in tanti a non aver dimenticato!ultima modifica: 2018-02-09T11:20:38+01:00da bezzifer
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