Il popolo europeista, che crede nella crescita, al Pd, aspetta la guida e con RENZI.Questa e la realtà e non tarderà ad arrivare

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PER COMINCIARE DUE PAROLINE A BEPPE GRILLO.
Sono un elettore del Partito Democratico e un convinto sostenitore di Matteo Renzi.
Ho letto la tua lettera aperta al PD, e devo dire che ti facevo più intelligente… mi ero sbagliato. Quello che tu oggi deridi è il partito più grande della famiglia del P.S.E, assolutamente non paragonabile all’accozzaglia dei peggiori estremisti nazi-fascisti dove i tuoi grullini europarlamentari siedono. Il PD possiede un statuto, dei circoli provinciali e regionali, una Direzione, un Congresso, un Segretario , un Presidente, dei dirigenti che organizzano il percorso democratico del partito, e in democrazia alla fine si scelgono i nuovi dirigenti e il nuovo leader. Quello che tu chiami “capetto da cortile” è il nostro segretario eletto democraticamente alle scorse primarie col 70% di voti e 3 milioni di partecipanti. “DEMOCRAZIA”, parola a te sconosciuta, perché a decidere nel tuo pseudo movimento sei solo tu e il tuo socio in affari Casaleggio, e tutti i soldatini a dire ” Si signor Grillo, Si signor Casaleggio. CHIUDO con quest’ultima annotazione : la MORALE che arriva da un PLURIPREGIUDICATO condannato oramai svariate volte ( non faccio l’elenco perché non mi basterebbe un’intera giornata) è alquanto patetica. RICORDATI sempre che MATTEO RENZI è INCENSURATO fino a prova contraria.

DETTO CIO AVANTI COL NOSTRO PROGETTO
Da più parti leggo cedimenti di amici e compagni per venire a più miti consigli e iniziare a pensare a un’apertura ai 5S. NO! E’ la mia e la nostra risposta. Com’è possibile che chi fino a ieri era un renziano convinto possa all’improvviso abiurare il nostro leader e considerare la stella polare della politica italiana i pentastellati che rappresentano la maggior espressione del degrado politico e culturale della storia politica italiana? Ma dove sono finite le speranze e i sogni che avevamo cullato fino a ieri? L’obiettivo era una nuova politica liberal democratica che superava le vecchie ideologie e su cui Renzi si è immolato come vittima sacrificale perché non l’hanno capita gli italiani e non l’hanno capita i suoi stessi compagni di partito che ora vogliono tornare indietro per riprendersi le loro poltrone e le posizioni di potere.
Il dado è stato tratto e non si torna indietro. Il popolo non ha capito perché troppo ignorante per un passo che era storico e ha risposto solo con la pancia e l’odio e non col cervello. Noi NON DOBBIAMO tornare INDIETRO, altrimenti tutto ciò che è stato fatto andrà perduto. E’ stata una battaglia e ci abbiamo lasciato morti sul campo, ma se gli ideali sono quelli per cui abbiamo combattuto perdere una battaglia non significa perdere la guerra.
Chi subentrerà al nostro governo deve dimostrare con i fatti che le nostre idee erano sbagliate e non con le parole e le fake news.
Sento dire che l’80% del PD è pronto a passare con i 5S. NON CI CREDO. Non hanno capito che la BASE è con RENZI che sia dentro o fuori del PD. Chi è assetato di poltrone e non l’ha ancora fatto si accomodi pure dall’altra parte e ingrassi il vitello della Casaleggio, noi rimaniamo qui con Renzi e combatteremo fino alla fine per il nostro ideale di un’Italia migliore, europeista e giusta basata sul lavoro e non sull’assistenzialismo.

Se questa fosse una partita a scacchi (e in parte lo è), potremmo dire che siamo nel centro partita. Le aperture sono già state giocate, e adesso comincia il gioco duro. Come si sa da sempre, il centro partita è il luogo in cui può accadere di tutto. Si possono rovesciare le sorti del gioco. Chi sembrava perdente può ritrovarsi vincente e così via.

In sostanza, non si capisce niente. Per rendersene conto, basta guardare i pochi eventi: un anziano signore, escluso dal parlamento, di anni 81, suonato alle elezioni, sta facendo vedere i sorci verdi a quello stupidotto di Di Maio (e questo era facile), ma anche alle raffinate menti strategiche della Casaleggio che tirano i fili del burattino di Avellino. Burattino che, se non impara alla svelta a fare politica, rischia di non avere la presidenza del Senato (già persa), ma anche quella della Camera. Al Senato, comunque, dovrà accettare Paolo Romani, persona di un certo rispetto e esperienza, incappato anni fa in una banale disavventura giudiziaria di pochissimo conto.

Ma il signore di anni 81 sta affilando la lama della sua spada e pensa di poter infliggere a Di Maio l’umiliazione massima: se vuoi i nostri voti per eleggere un tuo amico alla presidenza della Camera, devi venire a palazzo Grazioli, sederti alla mia tavola, accettare il mio tè, e stringermi la mano. E questo, per un grillino, è come andare a dare un bacio al diavolo in persona. Forse, nella noia mortale di questi giorni, ci verrà regalato questo spettacolo: foto di interno di casa Berlusconi con Di Maio sorridente. Rideremo fino a sera tardi.

Ma veniamo alle cose più serie, al Pd. Sono fra i pochi, probabilmente sbagliando, che non lancia appelli per un immediato ritorno sulla scena politica di Renzi (spregiativamente da molti sono definito un renziano doc, un inferiore quindi).

Prima di rifarsi vivo però il lupo di Rignano (Panebianco docet) deve riflettere, e molto.

Esiste in Italia, anche se al momento sconfitta, un’area europeista, sviluppista, moderna, che va da Forza Italia a una parte del Pd. Questa Italia non ha una guida. L’aveva in Renzi, ma poi tutto è andato storto.

Può essere ancora Matteo il capobranco di questa Italia che non vuole arrendersi alla demenza grillina-salviniana?

Forse, anche se potrebbe essere chiedergli troppo.

Può essere ancora il Pd la casa naturale di questa Italia? Forse, se i notabili di oggi non ne faranno strame fino in fondo, distruggendone la residua credibilità.

Qui non si tratta di vincere oggi o domani (si è già ampliamente perso) o di infliggere una legnata ai grillini su presidenze camere e governo. Si tratta di capire che cosa essere per i prossimi dieci o vent’anni: una formazione politica liberal-democratica (come era stato nella promessa iniziale di Renzi) o un aggregato che punta, con astuzia e abilità, a strappare un tot di posti?

Se è buona la prima, allora Renzi e il Pd devono liberarsi, e in fretta, di tutti i veleni grillini che hanno in corpo. Il populismo  ha contagiato anche loro (taglio vitalizi residui, guerra a Bankitalia, polemiche contro l’inesistente austerità europea, sottovalutazione del peso del debito pubblico, ecc.).

Siamo per un parlamento snello di gente ben pagata, competente, e che lavori sodo. Non crediamo che tagliare 100 auto blu serva a risanare l’Italia: queste sono cretinate del clown genovese, che non sa nemmeno che cosa sia il bilancio pubblico italiano (800 miliardi di euro di spesa pubblica).

Non crediamo nel modello Bulgaria (lo Stato che fa tutto, compresa la distribuzione di stipendi e la coltivazione dei broccoli).

Crediamo in uno Stato che fa crescere la concorrenza, l’efficienza del sistema, e quindi fa crescere l’intero paese.

Crediamo, in sostanza, che il paese vada cambiato, ma in direzione esattamente opposta a quella dei grillini sovranisti.

Per guidare questo processo, questa rivoluzione, serve un lupo (come dice Panebianco) e non un’anima bella.

Sarà ancora Matteo Renzi questo lupo? Se così fosse, ben tornato, vecchio amico.

Il popolo europeista, che crede nella crescita, al Pd, aspetta la guida e con RENZI.Questa e la realtà e non tarderà ad arrivareultima modifica: 2018-03-23T17:27:58+01:00da bezzifer
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