È la vergogna di una dirigenza che guarda il dito e non la luna. Non hanno speranza di contare alle prossime elezioni. Il loro dramma è che non hanno le palle per richiamare Matteo che è l’unico che potrebbe coagulare un consenso significativo.

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PRIMO:Maurizio Martina, che invoca l’unità di partito, ora.

Ma per favore… adesso, e solo adesso chiedete l’unità di partito, ora che Martina è candidato segretario…. Cosa avete fatto fino ad adesso? Se non boicottare il precedente segretario? Con il caso Carige avete fatto pietà, tutti zitti, hanno parlato solo Renzi e la Boschi….qui doveva insorgere l’intero partito. Non vi siete neanche resi conto che con quelle stupide e ridicole accuse contro le Banche ed i banchieri, i grillini e leghisti ci hanno fatto perdere le ultime Elezioni … Tutti zitti.
Renzi non deve fare nessuna autocritica, come chiedete da mesi… tutti i movimenti dell’attuale Governo lo dimostrano, hanno copiato le sue politiche pari pari… tutto quello che ha fatto, lo ha fatto a fin di bene…e lo avete lasciato solo anche con il caso, montato ad arte, del Consip. Traditori opportunisti.

SECONDO:Qualcuno, in nome dell’unità, ha consigliato che, qualunque sia il segretario eletto dobbiamo, tutti, sostenerlo perché prima viene il PD!
Sarebbe stato certamente un consiglio saggio qualche anno fa; ma adesso è “DATATO”.
Era calzante quando a contendersi la segreteria erano politici che presentavano piccole sfumature di diversità ma partivano dalla stessa concezione, dalla stessa visione della politica.
Insomma, andava bene nel secolo scorso, o comunque sino a qualche anno fa.
Adesso fra la politica propugnata da Zingaretti ed il riformismo interpretato da Renzi esiste una biforcazione, una distanza talmente abissale da rendere le due concezioni politiche INCONCILIABILI!
Zingaretti vorrebbe ripristinare la politica dell’ottocento, massimalista che guarda al passato; con le procedure tipiche dei caminetti spartitori fra amici, utilizzata da anni dai suoi mentori, baffino e giaguaro.
Il riformismo tiene conto dei valori della sinistra ma configurandoli ed interfacciandoli con una realtà diversa ed evoluta che guarda al futuro.
Sono due concezioni della politica, dicevo, INCONCILIABILI, e talmente in antitesi uno dall’altro, che PD, DS, PDS, PCI diventano solo contenitori incapaci di contenere due prodotti di natura diversissima.
Per quanto mi riguarda, pur alla mia veneranda età guardo al futuro con i miei occhi con la speranza che i nostri figli e nipoti possano usufruire, in futuro, di una politica consona ed all’altezza dei tempi che galoppano sempre più velocemente. Concludo dicendo che il partito ed i suoi rappresentanti non sono scelti per l’accattivante sigla, PD, FI, LEGA, 5* ecc., OSSIA per la confezione, ma per il contenuto espresso in valori e strategie per l’attuazione.
Pertanto voto, sostengo e faccio votare il DUO Giachetti-Ascani che interpreta senza alcun ripensamento IL RIFORMISMO, IL FUTURO!
E POI: con Zingaretti si SPALANCANO le porte del PD ai matusalemme baffino, giaguaro e trogloditi annessi.
VOGLIAMO QUESTO!? NOOOOOOOOOOOO.

AGGUIUNGO AL DETTO SOPRA IL SILENZIO STRIDENTE DEGLI IGNAVI

Si perché .C’è un PD che fa una fortissima opposizione a questo pericoloso governo di destra e stranamente sono tutti parlamentari di area progressista: da Renzi a Bellanova, da Marattin a Del Rio, dalla Boschi a Fiano, da Rosato a Marcucci e altri.

Che fine hanno fatto i presenzialisti sui media, coloro che prendevano le distanze dai governi Renzi/Gentiloni perché attuavano provvedimenti di destra?

Dove sono i puristi, i depositari dei valori di sinistra che sistematicamente screditavano e indebolivano l’azione del governo a guida PD?

Qualcuno ha sentito una dichiarazione di ferma condanna e presa di distanza contro gli scellerati provvedimenti economici e sociali di 5 Stelle, da parte di Cuperlo, di Orlando, di Franceschini, di Boccia oppure di Zingaretti?

Per non parlare dei vari D’Alema, Speranza, Bersani, Rossi e residuati della gloriosa sinistra pronti a riciclarsi nel partito Ditta.

La credibilità e la coerenza sono i presupposti indispensabili per riconoscersi e condividere un progetto politico e se il congresso dovesse consacrare una segreteria che sia emanazione e dia autorevolezza a questa patetica e incoerente classe politica, il partito sarà condannato all’obblio.

ECCO PERCHÉ ROBERTO GIACHETTI :Con Anna Ascani si candidiamo per dare una voce non ambigua al riformismo radicale, all’orgoglio per ciò che abbiamo fatto al governo del Paese, al rifiuto di un nostalgico ritorno al passato. Non tutto è andato come volevamo, ma i numeri dimostrano che l’Italia con noi RENZIANI è andata avanti. Non dobbiamo chiedere scusa, ma rilanciare con più forza il nostro impegno per il cambiamento.

È la vergogna di una dirigenza che guarda il dito e non la luna. Non hanno speranza di contare alle prossime elezioni. Il loro dramma è che non hanno le palle per richiamare Matteo che è l’unico che potrebbe coagulare un consenso significativo.ultima modifica: 2019-01-11T16:57:43+01:00da bezzifer
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