Castelnuovo di Porto.Un vero e proprio blitz quello del ministero dell’Interno, che non esito a definire una “deportazione”

Il governo ha chiuso un grosso centro per migranti, e non si capisce perché.Si trova a Castelnuovo di Porto, vicino a Roma, e sembra che funzionasse bene: circa 150 persone finiranno per strada.Una macchia nera per sempre.

“Si possono cambiare” le politiche di gestione dell’immigrazione, “ma non si possono sbattere le persone sulla strada”. Il sindaco di Castelnuovo di Porto, Riccardo Travaglini è su tutte le furie.

Per i tempi, per i modi, per le motivazioni con cui il governo ha compiuto un vero e proprio blitzCinquecentocinquanta sono i profughi che verranno ‘smistati’ in tutta Italia, non si sa bene come e quando, a poco più di un mese dalla conversione in legge del Dl Sicurezza. Nessuna riconoscenza per il comune di Castelnuovo, alle porte di Roma, dopo aver fronteggiato l’emergenza nazionale per 10 anni, con il secondo centro di accoglienza più grande del Paese.

Travaglini non è l’unico che usa parole dure per quel che sta accadendo al Cara. La struttura – dove Papa Francesco si recò a Pasqua 2016 per la tradizionale cerimonia della Lavanda dei piedi – ha saputo della chiusura solo sabato scorso.

Tra gli effetti di questa decisione vi sarà che i bambini dovranno lasciare le scuole dove erano inseriti, i giovani che avevano avviato percorsi di integrazione che funzionavano rischiano di finire in strada per effetto del decreto sicurezza e i 120 lavoratori del Cara (medici, psicologi, mediatori culturali e insegnanti) sono a rischio licenziamento.

Un vero e proprio blitz quello del ministero dell’Interno, che il Pd non ha esitato a definire una “deportazione”. Tra i primi a protestare il parlamentare del Pd, Roberto Morassut, che ha parlato di “una modalità che ricorda i lager nazisti”.

“Mi ero impegnato a chiudere le mega strutture dell’accoglienza, dove ci sono sprechi e reati, come a Bagnoli, a Castelnuovodiporto, a Mineo. E lo stiamo facendo” si è giustificato il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Ma uno dei primi atti di Travaglini, dopo il grande caos di Mafia Capitale, è stato la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la prefettura di Roma per la realizzazione di progetti culturali e di volontariato, per l’inserimento scolastico dei bambini, costretti a lasciare aula, maestre e compagni senza sapere dove andranno e cosa li aspetta.

“Li hanno caricati come pacchi sugli autobus, senza precisare la destinazione”, racconta Roberto Rotondo, portavoce della cooperativa sociale Auxilium.

“Quello che sta accadendo non ha nulla a che fare con la sicurezza e con la legalità. È una vera e propria deportazione che dimostra quanto le norme volute da questo governo siano disumane e razziste”, tuona il presidente uscente Matteo Orfini. “Balle spaziali”, risponde il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in un video su Facebook.

“La storia dell’Umanità si costruisce soprattutto nella difesa dei valori e dei diritti fondamentali delle persone. Noi, tutti, nell’esercizio di ogni forma di responsabilità ricordiamoci che le donne, i bambini e gli uomini sono un’altra cosa rispetto a ogni forma di slogan. Questo è quanto ci sentiamo di sottolineare stasera rispetto alle notizie sulla chiusura del CARA di Castelnuovo di Porto” dichiara la Croce Rossa di Roma sulla sua pagina Facebook.

Smantellare quello che funziona.Costringere chi ha qualcosa ad abbandonarlo.
Togliere i legami: la tua maestra, il funzionario del Comune che ti ha insegnato una mansione, l’avvocato che segue la tua richiesta d’asilo (perché la competenza per l’assegnazione d’ufficio va su corti d’appello, e quelle sono regionali).E mentre portano via le persone, insinuano che siano criminali. Che se lo meritano.Che schifo.

Queste situazioni si stanno somigliando sempre più pericolosamente a ciò che racconta Liliana Segre.

1) “i bambini, che da domani saranno costretti a lasciare aula, maestre e compagni senza sapere dove andranno e cosa li aspetta”
2) “‘Non potrai tornare a scuola, a ottobre. Sei stata espulsa’”. Chiesi a mio padre che cosa avevo fatto, che cosa era successo. Mi rispose che c’erano delle nuove leggi, che le cose erano cambiate, che noi eravamo ebrei e che dunque non sarei potuta tornare alla mia scuola, la Ruffini di Milano, dove avrei dovuto iniziare la terza elementare. Non sarei più stata in classe con le mie compagne e con la mia maestra Bertani” (Liliana Segre)

Le due situazioni si stanno somigliando sempre più pericolosamente! NO!Non siamo più un paese civile.Non siamo più una democrazia liberale.Si capisce PERFETTAMENTE il perché.A Salvini gli extracomunitari servono per strada, così da poter dire “ecco vedete, c’è l’emergenza immigrati!”Altrimenti che ci sta a fare? Buttare gente in mezzo alla strada serve a dimostrare che c’è gente in mezzo alla strada.È tutto quello che serve a matteo “ruspa” salvini ed ai suoi amici in camicia nera per convincere questo “popolo sovrano” di vecchietti artritici e paranoici che esiste una “invasione” e che solo *loro* (i fascisti) possono mettervi un argine.Cosa c’è da capire?La strategia è semplice:
1. accontentare le pance dei razzisti 2. creare insicurezza per poi accreditarsi per risolverla.

La perfetta definizione è “creazione del malcontento”. È straordinario come siano riusciti a progettare qualcosa capace di avere solo effetti negativi su ogni parte coinvolta.Non si capisce se si adotta un criterio di razionalità, il quale è del tutto estraneo ai populisti, i quali sono invece iper-emotivi (il cervello ce l’hanno nella pancia e in altri luoghi periferici del corpo): ce l’hanno su con gli immigrati e, semplicemente, gli maciullano le palle in tutti i modi possibili e immaginabili. Il problema è che l’irrazionalità sortisce effetti opposti ai desideri, quindi i populisti invece di risolvere i problemi che li angustiano li aggravano, per la delizia di tutti noi.”E non si capisce perché”. Si è capito perché propaganda fascio razzista.

A quei rari che supportano questo governo e se avessi votato Salvini perché convinto che avrebbe avuto le risposte in tema di gestione, sicurezza e rimpatrio dei migranti che non hanno motivo di rimanere in Europa, sinceramente io due domande me le farei. Dove sono i soldi per i rimpatri? Dove sono i soldi per le forze dell’ordine? Dov’è il controllo dell’immigrazione, l’assicurare la cittadinanza che chi è in status di rifugiato sia controllato e si sappia chi sia e dove sta? Ma neanche questo si chiedono. E sinceramente, se fossi pure xenofobo, non gradirei nemmeno che tutti sti africani si riversassero indiscriminatamente per le strade. Dopotutto i vari centri di accoglienza non erano spesso accusati di essere dei lager dalla stessa sinistra, e applauditi talora dalla destra? Non mi capacito.

 

 

 

Castelnuovo di Porto.Un vero e proprio blitz quello del ministero dell’Interno, che non esito a definire una “deportazione”ultima modifica: 2019-01-23T11:10:11+01:00da bezzifer
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