Che fa Conte mentre i suoi due vicepremier e il ministro alle infrastrutture distraggono gli italiani fingendo un’emergenza immigrazione che non c’è? vede un bum economico nel secondo semestre del anno.

L'immagine può contenere: 2 persone, persone che sorridono, testoItalia in recessione, Conte: “Sarà un anno bellissimo”. Confindustria lo gela: “Crescita vicino a zero”

 Il Governo del cambiamento è il primo governo nella storia di questo paese che si affida al caso. Mai accaduto prima. E’ anche il primo Governo che batte l’Istat sulle anticipazioni.

O hanno una sfera di cristallo o tutto quello che hanno affermato fino ad ora è una colossale bugia e presa in giro dei cittadini italiani e l’unico modo, mediatico e non politico, per parare il colpo era esattamente anticipare l’Istituto di Statistica e attutire l’effetto devastante di dati che certificano: per il secondo trimestre consecutivo l’Italia perde prodotto interno lordo. Quella che Tria aveva finto di chiamare stagnazione si mostra per quello che è: recessione.

In un Paese normale chi Governa, compreso il Ministro allo Sviluppo economico che abolisce la povertà per decreto, si assumerebbero le responsabilità e correrebbero al riparo. Di più. Avrebbero fatto di tutto, salti mortali compresi, per impedire questi numeri.

Si sarebbero messi immediatamente al lavoro per parare il colpo. Non in un ufficio stampa ma tecnici e ministri insieme. Misure antirecessive, azioni coraggiose di medio periodo, le sole che potrebbero invertire la tendenza, non assistenza ma investimenti, misure per la crescita, sostegno all’occupazione di qualità, un grande piano per le politiche attive del lavoro, formazione e innovazione dal momento che, anche oggi, le stampa sottolinea come nel nostro Paese, e nel Mezzogiorno, stia diventando complicato trovare le figure professionali richieste dalle aziende.

Avrebbero, seriamente non a chiacchiere, rafforzato le misure contro la povertà senza abolire il Rei (che nel frattempo l’Osservatorio Inps certifica: funziona).

Che fa invece Conte mentre i suoi due vicepremier e il ministro alle infrastrutture distraggono gli italiani fingendo un’emergenza immigrazione che non c’è e quello con la felpa della Polizia di Stato si chiede se lo si nota di più andando o meno sotto processo?

Si affida al caso. Proprio così. Lo ammette candidamente, ieri, all’Assemblea milanese di Assolombarda. Dice più o meno: siamo in recessione, è vero, domani ce lo dirà anche l’Istat ma niente paura, tra sei mesi un anno le cose si aggiusteranno. Ritengo che gli imprenditori si siano chiesti: come? A questo proposito Conte non ha detto niente di niente ma con fare ipnotico, come spesso gli accade, ha assicurato: tranquilli, quando finisce la guerra dei dazi, ché prima o poi deve finire mica Usa e Cina possono continuare così (avrà avuto notizie di prima mano, al riguardo?), le cose si rimetteranno per il giusto verso, bisogna solo aspettare.  Deve essere stato il colpo di teatro migliore a cui quella platea ha mai assistito.

Conte non ha detto: ripartiamo da Impresa 4.0 e, anzi, potenziamo misure e risorse. Non ha detto: adesso variamo un grande programma per sostenere l’export del nostro Paese e quelle imprese che quotidianamente si rimboccano le maniche e stanno sui mercati mondiali. Non ha detto: abbassiamo i costi dell’energia (invece di aumentarli) e attiriamo investimenti (invece di fare scappare gli investitori). Non ha detto: abbiamo ereditato 150miliardi di investimenti in infrastrutture dal precedente Governo, risorse già stanziate, adesso faremo di tutto per spenderle e io mi faccio garante di questo. Non ha detto (non poteva): stiamo investendo in ricerca, innovazione, formazione. Niente di tutto questo. Ha chiesto semplicemente di stare tranquilli, di avere fiducia, di collaborare e di aspettare.

Mentre il Presidente del Consiglio distribuiva questa miracolosa ricetta a chi di certo non si affida ai miracoli e men che mai può permettersi il lusso di aspettare – senza fare nulla – i successivi trimestri, l’Ufficio parlamentare di bilancio lo smentiva dati alla mano e un economista come Daniel Gros diceva: “quando si ha un tasso di crescita potenziale intorno all’1% basta poco per andare sottozero. Bisogna allora puntare con sempre maggior convinzione a programmi di sostegno adeguati, all’export. E agevolare la fiducia puntando sugli investimenti pubblici”.
Esattamente quello che noi stavamo facendo. Chi glielo spiega a Conte?

Che fa Conte mentre i suoi due vicepremier e il ministro alle infrastrutture distraggono gli italiani fingendo un’emergenza immigrazione che non c’è? vede un bum economico nel secondo semestre del anno.ultima modifica: 2019-02-01T17:07:23+01:00da bezzifer
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