*I MISTERI DELLA NAVE DICIOTTI. I giudici di Catania possono buttare fuori Salvini dalla politica: basta che lo mandino sei mesi ai servizi sociali, a pulire pentole o portare i nonni ai giardinetti.

Risultati immagini per SALVINI AI SERVIZI SOCIALI CARICATUREI giudici di Catania possono buttare fuori Salvini dalla politica: basta che lo mandino sei mesi ai servizi sociali, a pulire pentole o portare i nonni ai giardinetti.

La vicenda della nave U. Diciotti della guardia costiera italiana si sta trasformando nel peggior incubo di Matteo Salvini perché mette in gioco la sua sopravvivenza politica proprio adesso, nel momento in cui stava vincendo tutto. Ma anche in una sofisticata partita di potere fra la Lega e 5 stelle.

1- Quando il tribunale dei ministri di Catania chiede di inquisire Salvini per sequestro di persona (i 177 bloccati sulla Diciotti per giorni e giorni), il ministro dell’Interno, suo solito, ride e si mostra tranquillo.

2- Però, ragazzo prudente, passa le carte a un avvocato. La mattina dopo, c’è la sorpresa: il legale gli spiega che non c’è niente da ridere. Si può arrivare fino a 15 anni di carcere e Salvini ha torto marcio: il sequestro di persone c’è stato davvero: “Non scendono fino a quando non lo dico io, qui non entra nessuno”. Gli immigrati recuperati in mare vanno fatti sbarcare immediatamente, aiutati e poi, eventualmente, rimpatriati. Non tenuti in mezzo al mare come pesci in barile.

3- Il Felpa cambia allora strategia: è indecente che la magistratura si intrometta nella politica. Forse è ancora più indecente che un ministro dell’Interno si abbandoni ai sequestri di persona di massa.

4- Ma la questione diventa subito politica. Perché la magistratura vada avanti, e processi Salvini, serve il via della libera della camera di appartenenza, che in questo caso è il Senato. In pratica, cioè, decidono i 5 stelle: se concedono l’autorizzazione, Salvini si trova di corsa davanti ai giudici catanesi e non è sicuro di cavarsela. Se dicono no, e lo salvano, rischiano molto perché vanno contro i loro stessi principi: non si ostacola la giustizia, mai.

5- Nel dubbio, iniziano contrattazioni sottobanco. Se Salvini ha un grosso problema con i giudici di Catania, i 5 stelle ne hanno uno enorme con la Tav. Non la vogliono fare, non possono farla, la loro base li prenderebbe a calci nel sedere, il Movimento è nato proprio intorno al No alla Tav. Ma il Nord la vuole e la Lega, Salvini in testa, dice che si farà.

6- Un compromesso è difficile da trovare: il buco o si fa o non si fa.

7- E infatti è lo stesso Salvini a urlare: non chiedetemi il no alla Tav in cambio del vostro no ai giudici di Catania. Non si fanno scambi.

8- Intanto i legali spiegano a Salvini: guarda che non è necessario che ti diano dieci anni, è sufficiente che ti mandino per sei mesi ai servizi sociali, a pulire pentole in qualche centro. Non puoi fare campagna elettorale, ti devi dimettere da ministro dell’interno, la tua carriera politica è finita.

9- I 5 stelle, che sono stupidi, ma non fino a questo punto, capiscono di aver afferrato Salvini per la coda e che ne possono fare quello che vogliono. E, obliqui e maligni come sono, lanciano in aria un’altra minaccia: poiché è difficile decidere, potremmo organizzare un referendum sulla piattaforma Rousseau, cioè fra i nostri iscritti. Il che equivarrebbe a chiedere alle tricoteuse se la testa di Maria Antonietta va tagliata o no.

10- Salvini probabilmente capisce di aver perso questo giro e manda messaggeri: trattiamo sulla Tav, discretamente.

11- Ma non sa se basterà: lui voleva mangiarsi i 5 stelle, ma adesso loro possono mangiarsi lui, in un boccone solo: basta spedirlo davanti ai giudici di Catania.

*I MISTERI DELLA NAVE DICIOTTI. I giudici di Catania possono buttare fuori Salvini dalla politica: basta che lo mandino sei mesi ai servizi sociali, a pulire pentole o portare i nonni ai giardinetti.ultima modifica: 2019-02-06T11:05:59+01:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share