Matteo Renzi: “Non faccio autocritica sull’immigrazione, tenetevi il razzismo di Salvini”

Matteo Renzi: “Non faccio autocritica sull’immigrazione, tenetevi il razzismo di Salvini” L’ex premier ed ex segretario del Pd Matteo Renzi ha presentato il suo libro ‘Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani’, a Roma, al Tempio di Adriano: “I populisti sono al governo, e se c’è un responsabile del fatto che non siamo noi al governo con il M5S ebbene quello sono io”.

Progetti’ e ‘cicatrici’, sono queste due parole chiave messe in evidenza da Lucia Annunziata, durante la presentazione al Tempio di Adriano a Roma, del libro di Matteo Renzi, ‘Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani’, da oggi nelle librerie, di cui Fanpage.it ha pubblicato oggi un’anticipazione. “I populisti sono al governo, e se c’è un responsabile del fatto che non siamo noi al governo con il M5S, ebbene quello sono io”, scrive Matteo Renzi, rivendicando il mancato accordo del Pd con i Cinque Stelle. Matteo Renzi nel testo attacca il governo Lega-M5S, facendo a pezzi soprattutto l’incompetenza comunicativa. Secondo il senatore ed ex premier sbaglia quella parte della sinistra che vuole trattare con il M5S sul reddito di cittadinanza: lo ritiene un accordo pericoloso perché i grillini teorizzerebbero una società ‘senza lavoro’. “Il dialogo tra Laura Castelli e Pier Carlo Padoan dimostra tutta la cialtroneria dei 5 Stelle”, dice l’ex segretario del Pd, interrompendo la giornalista, e poi, rivolgendosi direttamente al sottosegretario Castelli grida: “Studia, cialtrona! Al contrario di quello che dicono i Cinque Stelle, io dico ai ragazzi di oggi ‘studiate'”, ha sottolineato Renzi.

“Se ripenso al febbraio 2009 ricordo un gruppo di pazzi che sognava di cambiare Firenze”, ha raccontato l’ex premier facendo riferimento alle ‘cicatrici’. Durante il suo intervento attacca Alessandro Di Battista, che in un garage, alla presenza del suo meccanico, ha deciso che Roma non avrebbe ospitato le Olimpiadi. Se la prende anche con il ministro degli Interni: “Sono fiero di quello che abbiamo fatto per l’accoglienza. Salvini non si può permettere di dire ‘la pacchia è finita’, parlando dei migranti, cioè parlando di gente per cui la pacchia non è mai iniziata, e sta costruendo un Paese razzista. Non si può non tener conto di un ragazzino a cui una mamma o una zia ha cucito addosso una pagella scolastica, prima di arrivare in Europa. Sulle politiche migratorie non faccio autocritica, tenetevi pure il razzismo di Salvini e Di Maio”.
Renzi nel libro parla espressamente della sua prima vera sconfitta, cioè quella del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Alla domanda sul perché abbiano vinto poi Lega e M5S, il senatore fiorentino ha risposto: “Chi perde le elezioni, in democrazia, va all’opposizione. Non sono più presidente del Consiglio, e proprio per questo posso dire che non si fanno i depistaggi contro le figure istituzionali. Propongo una commissione d’inchiesta parlamentare sulle fake news. La macchina di consenso creata da Luca Morisi ha portato Salvini ad avere più successo sui social di Donald Trump. Ha preso forse uno dei 49 milioni che deve la Lega per creare la ‘bestia’ di Matteo Salvini?”.

Poi aggiunge: “Non mi piace l’autocritica a prescindere, alla maniera comunista. Abbiamo fatto tanti errori, ma sarò sempre uno scudo umano per le persone che lavorano con me. Io non entro nelle dinamiche interne del Pd, impegnato nelle primarie. Ma dico solo che chiunque vinca non riceva il trattamento-Renzi, perché se fai il centravanti e non ti passano il pallone i tuoi stessi compagni, è un problema”.

‘Domani’ è il titolo dell’ultimo capitolo del libro. Alla fine Renzi scrive: “C’è un’altra strada che ci aspetta”. E ancora: “Aver scelto di imboccare un’altra strada impone di lavorare molto anche insieme ai Comitati civici lanciati nell’edizione 2019 della Leopolda (…). Per me questa esperienza dal basso costituisce il futuro”. Un capitolo dedicato al populismo recita così: “Io penso che il ritorno della politica sia molto vicino. Credo che il populismo possa essere solo una parentesi, né più né meno di quando lo siamo state altre esperienze analoghe nella storia delle istituzioni italiane e straniere. Anche il qualunquismo sembrava inarrestabile, eppure la stagione dell’Uomo qualunque è durata lo spazio di un mattina”.

 

 

Matteo Renzi: “Non faccio autocritica sull’immigrazione, tenetevi il razzismo di Salvini”ultima modifica: 2019-02-15T10:11:47+01:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share