I danni di Brexit al Regno Unito stanno cominciando a vedersi adesso.
Le ipotesi di un disastro immediato dopo il referendum non si sono realizzate, scrive l’Economist, ma ora gli scricchiolii ci sono.
Lo stesso governo inglese prevede una riduzione di crescita del PIL tra il 4 e il 9% nell’arco dei prossimi quindici anni, ma c’è chi sostieni sulla base del nulla cosmico che la Gran Bretagna potrà solo stare meglio. Il fatto che non arrivi lo tsunami o la glaciazione non è esattamente il miglior parametro di giudizio per valutare delle scelte politiche. Se si trattasse dell’Italia il 9% equivarrebbe a circa 163 miliardi di euro, ovvero più di dieci miliardi di euro di ricchezza buttati a mare ogni anno.
OK hanno un economia nettamente migliore e indebitamento nettamente inferiore. Sembra poi che nell’ultimo anno abbiamo peggiorato anche questi due parametri per cui sono d’accordo con chi dice che loro stiano meglio di noi (la fortuna c’entra solo per chi non fa nulla). Inoltre noi siamo così indebitati che nemmeno possiamo pensare a fare una finanziaria senza l’accordo dell’UE (le figure barbine appena fatte stanno lì a dimostrarlo), figurarsi semplicemente a pensare di uscire dall’UE.
Aggiungiamo! l’UK è un paese con una forte importazione, e finora aveva goduto di un trattamento di estremo favore da parte dell’UE. Sinceramente non penso saranno mai fortunati quanto lo erano stati finora: un paese con perennemente due piedi su due scarpe diverse. Dentro l’UE quando tornava comodo loro, fuori quando si trattava di perdere sovranità. Senza contare il Commonwealth e i trattati con gli USA. Sinceramente, ma chi gliel’ha fatto fare.
Per finire e fare la frittata si sa che i media inglesi vivono una sorta di dissonanza cognitiva da sempre sull’argomento UE. Questa dissonanza è nata quaranta e più anni or sono, ed è largamente condivisa dalla popolazione.
Questo sta spingendo il paese oltre il baratro e non ci sono scialuppe di salvataggio. Gli inglesi non vivono tutti in questa bolla, ma una significativa minoranza sì. Tutti i sondaggi ormai sono chiari nell’affermare che se si votasse domani leave perderebbe, ma non di molto.
Il regno unito sta vivendo un periodo di decadenza verticale. Questo è quello che accade quando un’intera popolazione viene focalizzata su un argomento che non comprende, che nessuno è in grado di spiegare correttamente, e che mette in luce le dissonanze cognitive che nascono dalle frottole che un popolo si racconta sulla propria gloria e origine speciale.
A me dispiace moltissimo per il Regno Unito ma non mi resta che augurarmi che le conseguenze siano devastanti. Mi pare evidente che un paese che non è neppure in grado di condurre dei negoziati non abbia alcun diritto di sedersi al tavolo dei grandi.
In questo i media sono colpevoli, e corrotti. Corrotti perchè diretti da potenti interessi economici, e colpevoli perchè non hanno mostrato indipendenza e rigore.
In buona sostanza sono qua a dire che il modello occidentale democratico liberale basato sul diritto e sul pluralismo, è stato dirottato da interessi molto forti, che ne hanno compromesso la capacità di articolare la realtà.
Disclaimer: non mi riferisco a rettiliani massoni o altre teorie del complotto.
A mio umile parere questo è quello che accade a ogni potenza decadente. Non sarà una decadenza breve, sarà lunga e protratta e dolorosa. L’unica soluzione è un’informazione migliore. Per adesso assente e spero tanto che le trattative non vengano prolungate. Sono stufo di questa incertezza. Il Regno Unito ha preso una decisione e tale deve rimanere. Se poi vorranno rientrare nell’Ue ne riparleremo tra dieci anni, sperando nel frattempo di riuscire a costruire una repubblica federale e presidenziale.
