Dedicato a chi vede nero e non capisce che, sui migranti, stiamo scivolando nella peggiore delle xenofobie segregazioniste.

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STIAMO DIVENTANDO UNO STATO XENOFOBO, ED È DIFFICILE NEGARLO.

Se ti consideri una “maglietta rossa”, se ti hanno bollato, almeno una volta, quale “buonista con il rolex”, se qualcuno ti ha mai risposto “se ti piacciono così tanto, perché non li prendi a casa tua?”, allora non leggere questo post. Fidati, ti farebbe solo ribollire il sangue.

Quest’articolo non l’ho scritto per te, ma per tutti coloro che stanno inneggiando al Decreto Sicurezza. Quelli che festeggiano le leggi anti-migranti, fossero solo “anti-clandestini”, ai patrioti da tastiera inebriati dal “Prima gli Italiani” e ai fan dell’aiutiamoli a casa loro (a costruirsi i lager).

Vi sentite presi in causa, bene, perché parlo propri con voi che reclamate il rispetto per “l’Italia lasciata” sola, ma appoggiate un governo ipocrita che rifiuta ogni consesso internazionale, lo stesso governo che vuole mandarli tutti a casa, e crea solo nuovi clandestini. Per voi, riprendo il tema migranti e lo facico per raccontarvi una storia. Quella di un paese che, drogato di propaganda, ha deciso di diventare segregazionista mentre prega la madonna col santino in mano.

EMENDAMENTO SANITÀ

Il nostro punto di partenza è un oscuro emendamento alla manovra emerso dalla Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati. Un provvedimento apparentemente innocuo che, se approvato, trasferirebbe 30,99 milioni attualmente “vincolati” all’assistenza agli immigrati dal 2019 per spostarli “nella quota indistinta del fabbisogno sanitario standard nazionale”.

“Giusto prima noi!” Solo che anche i non italiani si ammalano e si infortunano, quindi o hanno soldi per pagarsela – immigrati da paesi ricchi – o sperano nella loro buona sorte, mentre voi vi troveresti ammalati in giro per strada.

EMENDAMENTO FISCALE

Tutto normale, se si accetta che stiamo facendo guerra all’imigrazione legale e non ai clandestini.

Infatti, a fine novembre, il Governo ha approvato un emendamento al Decreto Fiscale che introduce una tassa del 1,5% sulle transazioni finanziarie dai 10 euro in su vero i paesi extracomunitari. Una sovratassa, visto che, racconta Luigi Mastrodonato su Wired, chi usa un servizio di money transfer paga dal 10 al 20% in commissioni a cui ora ci aggiungiamo un ulteriore 1,5%.

Questo nonostante l’Italia si sia impegnata dal 2009 a ridurle al 5%.

Qualcuno, con una gran faccia tosta, parla di norma “anti-riciclaggio”, ma si tratta di una foglia di fico smangiucchiata: sono importi dai dieci euro non mille, secondo voi chi ricicla milioni di euro lo fa tramite vaglia da 10 euro?

“Sono soldi nostri!” No sono soldi loro e rendere più oneroso quel trasferimento di denaro favorisce soltanto il traffico illegale gestito dalla criminalità organizzata.

Questo, per chi fosse così tardo a capirlo, è esattamente come le varie mafie, locali o no, guadagnano proseliti e manovalanza, creando una rete “sociale” alternativa a quella statale nel comparto sociale “poveracci”.

40.000 PER STRADA

Sono decenni che lo Stato italiano aiuta la criminalità organizzata. Succede per voto di scambio (quando non mazzette), per “semplificare” la vita al legislatore o, come nel caso del Decreto Sicurezza, per incompetenza mista a delirio ideologico e intenti propagandistici.

Il DDL, infatti, serve ad eliminare la protezione umanitaria, riducendo a due le tipologie di “asilo” possibili in Italia. Che significa? Che chi arriva e ne aveva diritto, è clandestino. Chi c’è già e ce l’ha, è un clandestino in divenire. Chi c’è già e l’ha richiesta, è clandestino già ora.

“Giusto” direte “privilegiamo chi ne ha davvero bisogno: gli italiani hanno sempre aiutato, ma non possiamo farlo per tutti”.

Il risultato sono migranti che abbandono i Cara (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo) e i Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria). Succede a Mineo, ad Aversa, Rieti, Latina, Isola di Capo Rizzuto e Crotone.

Come racconta Daniela Fassini su l’Avvenire, sono già 40.000 le persone colpite, ovvero finite per strada come testimoniano foto e reportage dai centri siciliani.

“Stanno facendo dismissioni a tutto spiano […] e la città si riempie di gente che vive per strada” aggiunge Walter Cerretti della Comunità di Sant’Egidio di Catania.

Intano a Reggio Calabria, abbiamo la prima vittima: Jaiteh Surawa, morto nel rogo della baracca in cui cercava rifugio.

L’IPOCRISIA SUGLI SPRAR

“Sono gestiti da persone che lucrano sui migranti, giusto!”. Benissimo allora spiegatemi perché il Governo decida di rafforzare i Cas, ovvero i centri gestiti da quelle coop che “lucrano sui migranti”.

O perché decida di farlo anche con i Cpr, dove il clandestino si parcheggia per 6mesi in attesa di un rimpatrio che non avverrà in assenza degli accordi con i paesi d’origine.

Si chiama ghettizzazione, segregazione e ricerca del confitto sociale migranti vs italiani, così da a) imporre politiche sempre più autoritarie sul modello ungherese e b) creare l’emergenza che permetterà di continuare a distrarvi sulla loro incapacità di amministrare la macchina pubblica.

La conferma di quanto ho scritto, arriva dagli Spar, ovvero i progetti del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati gestiti dai singoli comuni e non dal Ministero dell’Interno al contrario (toh!) dei Cas.

Attualmente ci sono 400 Sprar attivi nel territorio con un totale di 23.000 ospiti e sono l’unico sistema di accoglienza ed integrazione funzionante nel paese. Il Decreto Sicurezza ne restringe l’accoglienza ai rifugiati, lasciando fuori, e per strada, i richiedenti asilo in nome della “sicurezza degli italiani”.

Funzionavano, solo che c’era il rischio che ci dimostrassimo capaci di integrare: limitati.

DOV’È LA SICUREZZA?

Ora immaginate il combinato disposto di queste iniziative. Decine di migliaia di migranti senza alcuna prospettiva, lasciati per strada con i servizi sociali dei comuni (o gli asili urbani) come unica forma rimanente di protezione: le perfette vittime della criminalità organizzata e del caporalato.

Non preoccupatevi, probabilmente non li vedrete con la coda dell’occhio agli angoli delle strade a chiedervi due spicci, perché, sempre con il decreto Salvini, abbiamo anche istituito il reato di accattonaggio “molesto” così da poterli allontanare dalle vostre passeggiate domenicali.

Non deturperanno con i loro visi scuri e le loro tristi litanie la vostra serenità nazional-etnica, siatene contenti.

In fondo il principio del Governo è quello, emarginarli ancora di più, rinchiuderne il più possibile per allontanarli dai vostri occhi. Un po’ come hanno fatto con il Mediterraneo, dove morti senza nome emergono dalle acque, o in Libia, dove, grazie a Minniti, giacciono dimenticati, magari i loro organi espiantati e venduti al mercato nero.

LE MORTI OMBRA

Anche i nostri, alla lunga, spariranno, magari inghiottiti da un crepaccio sulle Alpi, assiderati la notte o semplicemente morti nel silenzio più generale.

Vorrei darvi dei dati, ma non esistono e sapete perché? Ve lo siete mai chiesto, infatti, che succede a “morire clandestini”?

Si sparisce nel nulla, come non si fosse mai esistiti. Se si ha la fortuna che il proprio corpo venga ritrovato, si diventa un numeretto all’obitorio mentre luogo di ritrovamento, la tua altezza, i tuoi segni caratteristici finiscono nel Registro Cadaveri non Identificati.

Lo pubblico qui sotto, guardatevelo e pensate a come la vostra persona potrebbe venir descritta in quel registro.

Fa male? Sì, lo so, ma non preoccupatevi, prima o poi qualcuno reclamerà il corpo, prima o poi.

MIGRANTI E CLANDESTINITÀ: LA GRANDE BUFALA

Ma non basta, perché la sete anti-migranti non si limita a questo. Vanno colpiti anche i regolari.

Un paese normale, lotterebbe contro la clandestinità cercando modi per limitarne lo sfruttamento ed avviare la regolirazzazione. Quello che vorrebbero, per esempio, i braccianti africani del sud Italia, quando non finisco uccisi da qualche parte come Soumalia Sacko.

In Italia, invece, il Governo non combatte la clandestinità, ma prova ad aumentarla. Sempre il DDL Salvini dice, infatti che si può ritirare il permesso di soggiorno ad un immigrato (anche lavoratore) “indagato”. Non condannato, semplicemente indagato.

Potrebbe trattarsi dell’anonimo senegalese che chiede l’elemosina fuori dalla Coop (quindi passibile di reato di “accattonaggio molesto”) come del vicino di casa filippino con due figli minorenni nati qua.

Una revoca inappellabile. Se poi se ne riconosce l’innocenza, e non viene miracolosamente espulso prima, il disgraziato dovrà rifare tutta la procedura di regolarizzazione.

Cosa abbiamo fatto? Abbiamo discriminato come Stato italiano un essere umano, un lavoratore (come il filippino) domiciliato o addirittura residente in Italia perché “non italiano”.

L’IPOCRISIA SUL GLOBAL COMPACT

Lo so che queste cose vi fanno inorgoglire e inneggiare ancora più forte al Governo autarchico. Un orgoglio che non ve fa percepire l’immensa ipocrisia dei suoi membri.

Potrei citarvi il no alla Riforma di Dublino dopo una campagna elettorale incentrata su questo, ma preferisco farvi un ulteriore esempio.

  • Collezionare e utilizzare dati accurati e disaggregati per la creazione di politiche concrete
  • Ridurre le cause e i fattori strutturali che spingono le persone a lasciare il paese di origine
  • Assicurarsi che ogni migrante abbia con sé documenti e documentazione adeguata
  • Rafforzare (combattere ed eradicare) la risposta transnazionale contro il traffico dei migranti
  • Gestire i confini in maniera integrata, sicura e coordinata
  • Creare le condizioni perché i migranti possano contribuire completamente allo sviluppo nei paesi di arrivo

Quanto elencato sopra sono solo alcune delle tesi contenute nel Global Compact for safe, orderly and regular migration, che significa “patto globale per migrazioni sicure, ordinate e regoalmentate” promosso dall’ONU. Proposte non vincolanti che contengono misure di cooperazione internazionale sia nei paesi d’origine (“aiutiamoli a casa loro”) che di arrivo. Non un pericoloso piano di invasione programmata, ma, attenzione, quella cooperazione internazioanle cercata da MoVimento 5 Stelle e Lega durante la campagna elettorale e la lunga estate delle ONG.

Salvini ha detto no alla ratifica. Lo stesso Ministro che, ancora ad agosto e settembre inveiva contro la mancanza di coordinazione internazionale e a favore di misure di aiuto nei paesi d’origine. Quel Ministro, che lucra politicamente sui migranti, ha detto, da buon ipocrita, NO.

Arriviamo a noi. Come voi sono italiano, ma nonostante la propaganda anti-migrante e ultra-patriottica, sono ancora un essere umano e senziente. Per questo mi è difficile leggere i provvedimenti varati dal Governo sui migranti e non vedere la progressiva criminalizzazione strumentale, per questo governo di destra, dell’essere straniero. Attenzione, non ho nulla contro un governo di destra, ce l’ho contro un governo di destra populista, xenofoba e segregazionista.

Un percorso che, sono conscio, parte da lontano, dalla legge Martelli, passando per la Turco-Napolitano e la Bossi-Fini arriva al Decreto Salvini, ma non cambio solo per questo il mio giudizio. Stiamo diventando xenofobi ed una parte di noi ne è inebriato. Se tutto questo vi nausea, beh, sono contento: vuol dire che avete ancora un po’ di umanità.

Per gli altri casi, siate liete e godetevi il vostro ducetto Salvini e la sua corte legastellata: tanto io sono solo un “buonista del ca**o, prezzolato da Soros, schiavo del pensiero unico globalista”.

Dedicato a chi vede nero e non capisce che, sui migranti, stiamo scivolando nella peggiore delle xenofobie segregazioniste.ultima modifica: 2019-02-28T11:37:19+01:00da bezzifer
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