Preferirei che i giornalisti si astenessero da questo tipo di definizioni.Toghe rosse contro camicie verdi,che non fanno altro se non incancrenire la mente nei cliché.

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Toghe rosse contro camicie verdi.Il Congresso di Md si apre nel segno identitario anti-Salvini. Migranti, legittima difesa, decreto sicurezza: bocciate le politiche leghiste.All’ingresso il manifesto dice già tutto. È una vignetta di Vauro. C’è un magistrato, che poggia la sua toga sulle spalle di un migrante. Sopra campeggia il titolo: “Il giudice nell’Europa dei populismi”. Il XXII congresso di Magistratura democratica (le toghe rosse, si sarebbe detto qualche lustro fa), stressa fino all’ennesima potenza – per programma e per toni nei panel – il contrasto contro l’attuale governo, giallo o verde che sia. E lo fa in un momento in cui Md e Area, il gruppo unitario dentro cui confluisce sia in Consiglio superiore della magistratura sia nell’Associazione nazionale magistrati, vive un momento particolarissimo. “Non ti credere che le cose siano poi così complicate – la mette giù semplice uno dei congressisti mentre fuma una sigaretta – viviamo lo stesso clima di smarrimento che vive la sinistra nel paese”.

I GIUDICI CHE FANNO POLITICA HANNO ROTTO !  io sono contro Salvini ma non è giusto che usino le inchieste per i loro scopi politici. Perseguono Salvini e massacrano Renzi (già due le inchieste archiviate su Tiziano Renzi) per permettere al PD di tornare alla vecchia ditta e fare l’alleanza con M5S e LeU (guarda caso la linea sponsorizzata da Travaglio). La ditta di Di Maio ne ha combinato di tutti i colori (intestazione fittizia, il padre che lavorava ma non risultava, la madre dirigente nella ditta che invece era insegnante, debiti col fisco, lavoratori in nero, omessa denuncia di infortunio, ecc)… ma nessun PM solerte a controllare fattura per fattura.

La Giustizia intesa come vendetta, oltre ad essere inefficace e retrograda, produrrà solo un incremento di delinquenza, violenza e odio.Se a questo sommiamo xenofobia, razzismo, sessismo, omofobia e inciviltà sociale, l’espressione della miseria umana è perfetta nella sua inciviltà medioevale.

Ma.Il mio punto è che i magistrati di MD hanno tutto il diritto di esprimere le loro opinioni, proprio in quanto cittadini, perché la democrazia è esattamente questo, libertà di avere opinioni e di esprimerle pubblicamente. Nella loro veste di magistrati, hanno certo il dovere di adeguarsi alle leggi vigenti e di farle rispettare. Poi sappiamo bene che le idee o le ideologie politiche dei magistrati hanno un peso, vedere ad esempio la Corte Suprema negli USA che ormai “interpreta” i casi che le vengono presentati quasi esclusivamente secondo linee partigiane, nel senso che chi viene nominato da un Presidente di destra vota in quella direzione. La prossima decisione riguarderà Roe v. Wade, ovvero la legge sull’aborto. Ma è una materia complessa e io non sono di sicuro un giurista.

La degenerazione correntizia della magistratura è un problema evidente. Chi si straccia le vesti quando si parla di magistratura politicizzata purtroppo si copre di ridicolo tanto la realtà è evidente. Ovviamente tutti si possono interessare della polis, ovviamente tutti possono criticare anche ferocemente le leggi in democrazia ci mancherebbe…non è questo il punto. Il punto è che in Italia l’organizzazione stessa del potere giudiziario è pesantemente influenzata dalle divisioni correntizie ossia dagli orientamenti politici ed anzi, di più, dalle affiliazioni politico-partitiche ( poiché questo è una corrente se non vogliamo avere le fette di salame sugli occhi) dei magistrati: il che comporta una diretta conseguente “ infezione” della attività dei magistrati stessi poiché l’organizzazione ( carriere, incarichi direttivi, sanzioni disciplinari, trasferimenti, assegnazioni incarichi ecc) necessariamente incide sulla attività. Dunque alla fine la attività stessa che dovrebbe essere supremamente imparziale finisce per essere condizionata da queste parti appunto, con gravissimo nocumento , il più grave che si possa immaginare per l’attivi Giurisdizionale, quanto meno a livello di credibilità ed apparenza. Urge dunque reagire al fenomeno correntizio per la difesa del fondamentale diritto dei cittadini ad una giustizia imparziale non condizionata da opinioni politiche di parte, anzitutto con una riforma incisiva dei sistemi elettorali nel CSM che impedisca la spartizione dei posti fra correnti e poi con lo studio di una disciplina legislativa sulle correnti alias partiti politici dei magistrati che pur senza togliere il diritto di associazione ne limiti tuttavia il più possibile l’ingerenza nell’organizzazione e nella vita del potere giudiziario.

PS: Premesso che non sono di estrema sinistra, termine ormai abbastanza obsoleto, premesso inoltre che “smantellare” la magistratura o una sua parte è quello che fanno i regimi fascisti o dittatoriali, per “smantellare” occorrono capacità ( in questo caso politiche) che i gialloverdi non hanno. Sono un branco di fannulloni ignoranti che riescono a malapena ad attuare qualche cretinata tipo il cosiddetto decreto dignità, redditi e quote varie. Figuriamoci smantellare….cosa poi….impedire la libera associazione dei magistrati? Ma come siete kog.li.oni….

Forse vi sfugge il significato originario, etimologico della parola “politica”. Tutto ciò che concerne la polis, ovvero la città stato, e quindi tutti coloro che ne fanno parte, i polites. In un regime democratico, tutti hanno il diritto (in alcuni casi il dovere) di esprimere le proprie opinioni, dai giornalisti, ai ,frustrati, ai semplici cittadini, persino agli attori, che un tempo erano sepolti extra Monia. Come si fa qui, ad esempio, da parte di noi cittadini ( con l’aggiunta di troll prezzolati, ma questa è un’altra questione). 

In effetti, i magistrati non “fanno politica”, non avendo, come è ovvio, gli strumenti preposti per farla, i quali appartengono a governo e a Parlamento. I magistrati semplicemente esprimono le loro opinioni, come è loro pieno diritto.

Quanto all’applicare le leggi “senza interpretazioni”, vi faccio notare che l’interpretazione delle leggi è una branca del diritto. Per questo, ad esempio, esiste la Corte Costituzionale, che “interpreta” la costituzionalità o meno delle leggi. 

Preferirei che i giornalisti si astenessero da questo tipo di definizioni.Toghe rosse contro camicie verdi,che non fanno altro se non incancrenire la mente nei cliché.ultima modifica: 2019-03-02T10:46:51+01:00da bezzifer
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