Travaglio: “Il Tav lo vuole il Sistema. Il M5S? È il voto utile contro Salvini” TRAVAGLIO MA VA A C….E.

Travaglio sposa la politica giornalistica scalfariana, che ha un assunto: un giornale senza un partito chiaro di riferimento, o un movimento bello grosso che conta, non va da nessuna parte. E “Il Fatto” ha sposato, da quando è Travaglio direttore, e non Padellaro, la linea degli amici di Grillo. Punto. E’ la linea critica, come faceva Scalfari con il PCI, ma sempre parallela, ed elettoralmente pifferaia. Lui sa benissimo che i pentastellati fanno acqua da tutte le parti, ma non ha scelta: o si riduce a dirigere un giornale senza alleati e lettori di riferimento, di bandiera, e a chiudere in fretta, oppure, nonostante tutto, sta con chi lo ha sempre sostenuto, fin dai tempi iniziali della parabola grillina. In fondo Travaglio, è più realista di quanto voglia dimostrare nei suoi scritti al vetriolo, e avanti di questo passo perderà credito presso coloro che lo hanno sempre apprezzato, ma non amano i binari paralleli: giornale+partito. Lui ha scelto così, e sbaglia, perdendo in credibilità.

Trovo penosa, ed in totale malafede, l’analisi che Travaglio
Il M5S finora ha fatto da zerbino alla Lega di Salvini, dandogliele vinte tutte sui temi a cui la Lega tiene di più, e raccogliendo solo le briciole che Salvini gli lascia, sulle cose di cui poco gli interessa, giusto per consentirgli di salvare un po’ la faccia.
Però, per Travaglio, un M5S che si fa portare al guinzaglio da Salvini, è il migliore baluardo contro la politica di Salvini; roba da non credere!
Se Salvini preferisce continuare a stare col M5S, quando, con pochi “responsabili”, su cui potrebbe già fare sicuro affidamento, potrebbe tranquillamente far saltare questo governo e fare un governo tutto di destra, è semplicemente perché con Di Maio riesce a fare quello che vuole, mentre con Berlusconi, pure ormai prossimo alla fine, non gli riuscirebbe di farlo; Berlusconi è un vecchio marpione della politica, mentre Di Maio è un ragazzotto ignorante, incapace e presuntuoso, attaccato ad una poltrona che sa che non rivedrà mai più, a cui Salvini riesce a far fare tutto ciò che vuole.

Il gioco sporco di Travaglio si fa sempre più sporco. Adesso il voto utile contro Salvini sarebbe quello al M5S che ha fatto il governo con Salvini e nonostante avesse la maggioranza relativa gli ha lasciato le mani libere per tutte le porcherie che ha voluto, e ovviamente il governo da rifare sarebbe quello con Salvini, con chi sennó? E questa volta la maggioranza relativa l’avrebbe Salvini, chi sennò? Un giornalista puó sposare una causa, ma quando sposa un partito (che poi non è un partito ma una societá privata, appartenente a Casaleggio) la sua credibilità è finita per sempre.

Chi oggi propone questa chiave di lettura della situazione (che pure ha una sua logica), avrebbe dovuto averla anche prima delle ultime elezioni, quando sembrava che il nemico pubblico N.1 dell’Italia fosse Renzi, mentre era chiaro a tutti (a parte Travaglio, D’Arcais e qualche esimio costutizionalista che nel frattempo ha perso la voce) che si sarebbe finiti con questo governo, che è 100 volte peggio di Renzi.

Renzi ha fatto solo cose di sinistra : il jobs act (100 volte più a sinistra del pacchetto Treu ) , gli 80 euro dati alle buste paga fino a 1.200 netti , la 14 ° per le pensioni fino a 1.000 euro , i reati ambientali , il falso in bilancio , gli incroci tra banche dati che han portato al recupero dell’ evasione con 2 record assoluti nella storia della Repubblica ( 19 e 25 miliardi ) , e tantissimo altro es. i diritti civili , la legge sul dopo di noi , la riforma del terzo settore , l’ omicidio stradale ecc. ecc.

AGGIUNGO:Travaglio parla di sistema, termine quanto mai ambiguo, di forte impatto emotivo ma anche tanto, troppo indefinito. Visto che si presenta come un giornalista informato e con i dati sempre a disposizioni, perché non chiarisce questa sua affermazione e indica con chiarezza quali siano gli esponenti di questo ipotetico sistema, quali siano le azioni che intraprende per la TAV e i motivi della loro insensatezza economica e politica.

Ma visto che sono buono, faccio io il lavoro per lui e quindi gli ricordo che la TAV è stata voluta ed è voluta da tutti i governi italiani, francesi e dalla Commissione Europea negli ultimi 20 anni, con la trascurabile eccezione di Di Maio e Toninelli. E al punto di vista tecnico è stata approvata dai tecnici delle tre istituzioni, con la pittoresca eccezione di Marco Ponti, del suo manipolo di sostenitori del traffico su gomma e di qualche negazionista del riscaldamento globale di origine antropica. E quanto alla analisi costi benefici di Ponti, essa è stata stroncata da tutti gli esperti di economia e di trasporti che si sono pubblicamente pronunciati ed è stata tranquillamente ignorata dai francesi, a partire dal ministro Elisabeth Borne che è ingegnere con pluridecennale esperienza nel campo delle opere pubbliche e delle infrastrutture.

Quanto alle affermazioni sui trasporti, sulle motivazioni che portano a scegliere tra trasporto su gomma e su ferro, mi limito a osservare che la Comunità Europea (più la Svizzera) ha investito e sta investendo decine di miliardi di euro per ottenere questo trasferimento, evidentemente in base a valutazioni tecniche e politiche che sono del tutto al di fuori dell’orizzonte culturale e politico di Travaglio.

Non mi pronuncio infine sul supporto elettorale al M5S, si tratta di un fatto del tutto fisiologico, andato in pensione Emilio Fede si è aperto uno spazio mediatico per la figura del giornalista del tutto votato alla causa di uno specifico movimento politico e Travaglio si è preoccupato con grande tempismo di colmare questa lacuna.