Pd unica alternativa al populismo, la Lega un pericolo per la democrazia

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“C’è un popolo che è tornato a combattere, finalmente unito per vincere e fermare il populismo”, perché anche se il partito di Matteo Salvini ha vinto alle Europee, “la Lega è un pericolo per la democrazia in Italia” e “occorre riorganizzare un campo di forze che nei Comuni sta vincendo, e dimostrare che la Lega non è il destino degli italiani. È dura, ma io sono qui per combattere”. Voce un po’ roca per i 48 comizi affrontati negli ultimi giorni in vista dei ballottaggi per le amministrative di domani, il segretario del Pd Nicola Zingaretti non ha dubbi: il Partito democratico è l’unica alternativa che si può opporre all’avanzata della destra. E l’obiettivo che si pone è quello di riorganizzare un partito che all’indomani del voto del 4 marzo 2018 sembrava destinato a scomparire. 
LA RICOSTRUZIONE DEL PD.Il presidente della Regione Lazio non nega le responsabilà del Partito Democratico, che hanno determinato un allontanamento dell’elettorato consentendo alla coalizione gialloverde di andare al governo: “Il nostro partito ha sottovalutato la situazione. Ha lasciato troppe persone da sole nel disagio”. Un demerito che ha consentito all’antipolitica di guadagnare terreno, “utilizzando i problemi degli italiani come armi contro di noi e la democrazia”
Ma Zingaretti premette che si sta già ricostruendo “un radicamento nel partito tra le classi sociali più deboli”. Perché questo processo possa avere successo, però, c’è bisogno dell’aiuto degli italiani: “Abbiamo bisogno di voi per rimandarli a casa”, aggiunge scagliandosi contro il populismo. “Ora c’è un popolo che è tornato a combattere unito contro il populismo, dobbiamo avere fiducia che le cose cambieranno. La Lega tiene insieme questo movimento sulla cultura dell’odio, su di un nemico da combattere. Ma non crea lavoro. Non è un movimento che pensa agli ultimi”, tanto che “in un anno in Italia c’è stato il 78% in più di cassa integrazione. Un vero collasso del reparto produttivo. Chi ha parlato con gli operai fino a ora è stato incapace di risolvere i loro problemi”. Proprio parlando di operai, Zingaretti sottolinea la necessità di restaurare l’empatia con gli operai, annunciando l’organizzazione della prima conferenza operaia del Pd. 
VICENDA CSM.Il segretario Pd parla anche della vicenda Csm, in cui è coinvolto il dem Luca Lotti. “Mi ha assicurato che non ha commesso alcun atto di illegalità, aspettiamo che esca la verità. I giudici indaghino, da noi avranno solo supporto e sostegno. Io penso che bisogna andare avanti, come si sta facendo, nelle indagini. Il presidente Mattarella ha dato un indirizzo importante per quanto riguarda la necessità di riformare anche il Csm. E credo come Partito democratico che sosterremo l’idea anche di una riforma del Csm”. Zingaretti rivendica la sua coerenza riguardo al rapporto con la giustizia, all’opposto di quanto fanno le forze di maggioranza, che accusa di giustizialismo di partito.
IPOTESI VOTO .Nessun timore davanti all’ipotesi di andare alle urne a settembre: “Non ho paura. Credo che in questo Parlamento sia inconcepibile pensare ad altri governi di natura parlamentare. Se la situazione dovesse precipitare, dobbiamo essere pronti”, ha detto Zingaretti sottolineando la necessità di “organizzare una grande alleanza attorno al Pd. Non è vero che non ci sono le forze”. Per trovarle, dice ancora il presidente del Lazio, “dobbiamo guardare e valorizzare tanti timidi segnali come il civismo che tanti bravi sindaci hanno organizzato intorno a loro”.
BASTA PERSONALISMI.Incalzato da Claudio Tito su quale sarebbe il candidato premier in caso di elezioni, Zingaretti non si sbilancia, ma assicura che non ci saranno personalismi: “Noi candideremo premier il candidato che ha più chance di vincere. Costruiremo una coalizione e la coalizione deciderà come farlo. Troppe volte nella storia decennale dell’Italia le formule politiche sono state utilizzate per far fuori tizio o caio. Io dico: ‘costruiamo un programma e una coalizione e – rimarca il leader del Pd – insieme decidiamo il migliore per vincere. Questo non è fuggire dalle proprie responsabilità, ma è un modo intelligente di costruire un’empatia con il nostro Paese. Vincerà il migliore”. “Non è importante quello che fa uno – conclude Zingaretti – ma è molto più importante quello che facciamo insieme”.
LE NOMINE EUROPEE.A margine del suo intervento, il segretario Pd ha anche commentato la notizia riportata stamattina da Repubblica di un no del governo gialloverde alla nomina a presidente del Consiglio d’Europa dell’ex premier Enrico Letta: “Ho paura che anche su questo pensando agli egoismi di partito, diranno di no, marginalizzando ancora di più il nostro Paese: preferiscono non fare avere postazioni di rilievo all’Italia pur di difendere i loro interessi di partito”.

Pd unica alternativa al populismo, la Lega un pericolo per la democraziaultima modifica: 2019-06-09T08:31:54+02:00da bezzifer
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