Che strano! In Europa, diversamente da tanti elettori italiani, non si fanno incantare dalle BALLE.

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Giuseppe Conte arriva a Bruxelles e si spaventa.Dopo mezza giornata di bilaterali, il premier diventa pessimista: serve un miracolo per evitare la procedura. Vero timore o messaggio a Salvini?

Quando dopo un giro di incontri con Angela Merkel, il lussemburghese Xavier Bettel, Donald Tusk e soprattutto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, l’ambasciatore italiano Maurizio Massari gli chiede come è andata, il volto di Giuseppe Conte è scuro. Al premier è bastata una mezza giornata qui al Consiglio europeo per capire che per evitare la procedura per debito eccessivo contro l’Italia dovrà fare un vero e proprio miracolo. Lo raccontano fonti dello stesso governo che a un certo punto della giornata si presentano in sala stampa con la mission di drammatizzare.

Eppure Salvini ci aveva raccontato che in europa aveva vinto lui, che stranissima coincidenza il fatto che invece la sua coalizione di nostalgici di estrema destra sia poco meno del 10% del parlamento europeo e non conti praticamente nulla a livello di consiglio dei 27 stati membri
Un capolavoro di isolazionismo.

Caro CONTE,finora mi pare che la BCE ha dato paccate di soldi tenendo bassi i tassi, altro che strozzini, ladri sono quelli che aumentano il debito pubblico per pagarsi con i soldi nostri il consenso elettorale.Almeno Achille Lauro le scarpe o la pasta con cui campare i voti se li pagava lui! Maledetti gli eurocrati dicono i GIALLOVERDI! Ma siamo noi.siamo europei ITALIANI.e in fatto di burocrazia siamo imprimi.che roba ridicola.protestare contro gli eurocrati e morire di burocrazia tutta italiana, di pensioni tagliate, di iva al 26 % di tassazioni al 40% di pubblica amministrazione zeppa di niente. E critichiamo gli eurocrati..tiratevi su le maniche.I mercati insegneranno agli italiani a votare. Popolo di razzisti e bufalari!!!

Bruxelles non può certamente retrocedere dalla “linea dura” adottata verso l’Italia, sulla base di una lettera contenente generiche rassicurazioni, senza che venga recepita alcuna delle misure richieste per evitare la procedura di infrazione (manovra aggiuntiva, patrimoniale, rinuncia alla flat tax e a quota 100 ecc.)

Del resto, la tempistica adottata dalla Commissione Europea (subito all’indomani di elezioni in cui i partiti “sovranisti” non hanno sfondato) e la rapidità con cui si sta muovendo, sembrano indicare che la decisione di adottare la procedura di infrazione in realtà era già stata presa alla fine dello scorso anno e solo rinviata in attesa degli esiti delle elezioni europee.

Ritengo ancora possibile che all’ Ecofin del 9 luglio l’Italia possa ottenere un rinvio, che servirebbe solo a superare la “finestra elettorale” del 20 luglio oltre la quale non saranno possibili nuove elezioni a settembre.
In ogni caso, in assenza di una radicale (quanto improbabile) “inversione di rotta”, da parte del nostro governo, l’avvio della procedura parrebbe inevitabile.

Vedo molti ITALIANI che si riferiscono al deficit dimenticando che la nostra palla al piede è il DEBITO e la nostra scarsa capacità di farvi fronte con un “motore” che deve essere rimesso a punto attraverso le riforme. E’ questo il problema. Se lo spread è così alto non è tanto per il deficit annuo quanto per la nostra coclamata incapacità di fare quelle riforme che servono per rendere il nostro sistema economico più competitivo. Il resto è solo fuffa!

Tuttavia, la “partita” è più complessa di quanto non si pensi e gli esiti potrebbero essere imprevedibili.

Da un lato, infatti, in Europa c’è un fronte di paesi che vorrebbero semplicemente “punire” l’attuale esecutivo gialloverde, un po’ per riaffermare il “primato di Bruxelles” sulle scelte economiche e sulle regole, un po’ per reprimere sul nascere eventuali velleità nazional-populiste in altri Stati membri, un po’ (forse) per umano “risentimento” rispetto a certi atteggiamenti tenuti da Salvini e Di Majo nei confronti anche di singoli membri della Commissione e, certamente, per difendere gli interessi nazionali di quei Paesi che dalle attuali regole europee traggono beneficio. 
Dall’altro lato, però, vi è anche chi si rende conto che una procedura di infrazione per “debito ecessivo” sarebbe una misura senza precedenti, adottata nei confronti di un economia che ha comunque un peso ben diverso da quello della Grecia.
Una simile opzione potrebbe avere esiti imprevedibili per la stessa tenuta di un’ Unione Europea già in aperta crisi politica, alle prese con l’ancora irrisolta “questione britannica” e nel bel mezzo dei giochi per le nomine dei futuri vertici della UE. 
Vi è inoltre la consapevolezza che il “caso Italia”, in questa specifica congiuntura, è particolarmente “attenzionato” da attori internazionali (Russia, USA, Cina) che, sia pure per ragioni diverse, hanno un loro interesse nel vedere ulteriormente indebolita la già debole rilevanza politica dell’ Unione Europea.
E, ad esempio, proprio un sostegno dei fondi di investimento americani unito ad un atteggiamento “morbido” da parte delle Agenzie di rating, potrebbe mantenere lo “spread” sotto controllo e la valutazione dei nostri titoli sopra il famigerato “livello junk”, consentendo all’Italia di continuare a rifinanziare il proprio debito nonostante la procedura di infrazione, che finirebbe così per perdere gran parte del suo “effetto deterrente”, creando un precedente dannoso per la stessa credibilità di Bruxelles.

Per questi motivi, allo stato attuale sarei ancora cauto a dare l’Italia per “sicuramente sconfitta e bastonata”. Credo piuttosto che, al di là della probabile adozione formale della procedura entro l’estate, il negoziato tra Italia e Istituzioni europee sia solo agli inizi e andrà ben oltre. Perché arrivare allo scontro non giova a nessuno anzi,come è stato detto, darebbe a Salvini un’arma formidabile per la campagna elettorale in caso di nuove elezioni.

 

 

Che strano! In Europa, diversamente da tanti elettori italiani, non si fanno incantare dalle BALLE.ultima modifica: 2019-06-21T11:43:23+02:00da bezzifer
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