Questa volta forse due pomodori ben mirati lo raggiungono davvero su quella bella faccetta ordinata e sempre sorridente. Parlo naturalmente di Di Maio. Il governo di cui fa parte, come stamattina titola qualcuno, “E’ morto, ma nessuno lo seppellisce”. Già, c’è infatti un problema grave: se si dovesse andare a elezioni Di Maio dimezzerebbe i parlamentari, Salvini li raddoppierebbe. Mai visto un equilibrio più instabile di questo.
1- La cosa buffa è che Salvini ha raccattato i suoi voti a spese dello stesso Di Maio e con la stessa tecnica: le balle diffuse con abbondanza e senza alcun ritegno. Tipico il caso della Sea Watch. Continua a dire in tv “Chissà chi li paga”, mercanti di uomini, schiavisti, quando lo sa benissimo: il maggior finanziatore è la chiesa evangelica tedesca. Probabilmente una delle istituzioni più rispettabili dell’intero continente. A noi per scoprirlo sono bastati due clic su Google, Salvini dovrebbe avere un dossier alto almeno un metro. Chi invece non è un’istituzione rispettabile è proprio il partito del ministro: condannato in via definitiva per il furto di 49 milioni ai danni dello Stato.
2- Ma non basta. Il ministro dell’Interno prosegue nella sua battaglia “in difesa dei confini” come se ci fosse la flotta del Gran Sultano (che non esiste nemmeno più) schierata di fronte alle coste siciliane con il coltello fra i denti. Invece, come tutti possono vedere in tv, non c’è nessuno: 43 poveri disgraziati, affamati e stanchi, più la coraggiosa capitana Carola, ragazza di buona famiglia tedesca, non armata, pacifista, simpatica e coraggiosa.
3- Ma da queste sceneggiate di basso livello vengono i voti di Salvini, e allora lui va avanti. Per la gioia di alcune svalvolate signore di sinistra (alle quali un immigrato ha forse rubato la bicicletta con cestino) e per la massa di analfabeti che lo seguono. Al punto che, avendo scoperto l’esistenza della rotta balcanica, adesso vuole costruire un muro dalle parti di Trieste, come Trump. Insomma, il Capitano aspira alla qualifica di Trumpino.
4- Mentre il bulletto padano prosegue nel suo spettacolino e manda i carabinieri sul molo di Lampedusa per arrestare Carola non appena metterà piede a terra (“Mi arresti pure”, gli risponde lei, serafica, da ragazza della buona borghesia colta tedesca), il governo annaspa, non riesce nemmeno più a riunirsi. I conti fanno acqua da tutte le parti, ma lui insiste nel chiedere e promettere tagli alle tasse (che invece sono salite). E continua a proporre cose (dalla flat tax in avanti) totalmente prive di senso e con costi ciclopici. Un bullo pazzo, insomma.
5- Intanto, l’Ilva di Taranto minaccia di chiudere a settembre a causa delle stupidaggini di Di Maio-Grillo. E con questo si potrà stendere un velo sul Sud: se ne riparla il secolo prossimo.
Questo governo, insomma, è moribondo, forse già morto, e tutti quello che si lascia dietro, l’ultima immagine, è un pugno di carabinieri sul molo mdi Lampedusa con le manette pronte per Carola. Una brava e coraggiosa ragazza europea alla quale andrebbe invece data, se fossimo un paese serio, una medaglia e un grazie grande come una casa.
