Il Pd dica sì al governo di scopo senza impelagarsi con il M5s in discussioni programmatiche sterili. Se avvia uno scontro interno sulla strategia da adottare riprodurrà antiche divisioni che questa volta finiranno in scissione, ridando così forza al capo della Lega.

Per rimettere in gioco Matteo Salvini, andato al tappeto in modo indecoroso e vile, servirebbe solo un Pd che si faccia prendere dalla consueta voglia di autodistruzione.

La situazione si è rovesciata nel giro di poche ore. Salvini che tutti ritenevano (tranne chi scrive) il vincitore assoluto è nell’angolo, deriso anche per il modo come cui ha reagito alla sconfitta. Senza dignità. È un poveraccio, un uomo che vale poco, che non ha coraggio, che può per la somma di questi difetti diventare pericoloso per il Paese.

Ci sono quelli che credevano che Salvini avrebbe risollevato la destra, fra questi molti intellettuali che hanno dimenticato i fondamentali della cultura conservatrice

Attorno a lui c’è una pletora di cortigiani, provenienti da diverse sponde, che già immaginavano consigli di amministrazione, trasmissioni Rai, o altre collocazioni mettendosi al servizio del nuovo capo. Tutto finito. Ci sono poi i delusi per ingenuità, quelli che credevano che Salvini avrebbe risollevato la destra, fra questi molti intellettuali che hanno dimenticato i fondamentali della cultura conservatrice e persino reazionaria per affidarsi a un facinoroso privo di qualità.

IL PD NON CERCHI UN GOVERNO DI LEGISLATURA COL M5S

Il Pd potrebbe far risorgere Salvini se fa le seguenti cose. Se fa un governo che serva solo a impedire il voto, se tenta di fare il governo di legislatura, se avvia uno scontro interno che riprodurrà antiche divisioni che questa volta finiranno in scissione. Il Pd farebbe bene a battersi per dare un governo al Paese, ma un governo di poche cose serie e urgenti, che giustifichi così la propria esistenza.