L’eredità del governo Conte? Un buco da 30 miliardi

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L’esecutivo gialloverde ci lascia il rischio di un’Iva più cara di quella della Grecia della Troika. Solo per scongiurare il rialzo servono 23,1 miliardi. Altri 4,5 tra spese indifferibili e investimenti già decisi. Non si sa dove trovarli. E la Lega fa già promesse pari al doppio.

Qualunque sbocco avrà questa inedita e a tratti sguaiata crisi politica balneare, c’è una certezza, quella sì, data dai numeri: il prossimo esecutivo dovrà vedersela con una legge di Bilancio particolarmente pesante. Tra quota 100, reddito di cittadinanza, regole europee, erosione dello spread e disinnesco di clausole dell‘Iva, la manovra 2020 richiederà di rastrellare ogni singolo centesimo e rappresenterà l’eredità delle decisioni economiche del governo gialloverde.

Insomma, quanti soldi occorrono? Circa 30 miliardi e solo per tamponare le urgenze.

SALVINI PENSA ELEZIONI SUBITO A UNA MANOVRA DA 50 MILIARDI

«Noi della Lega abbiamo ben chiara in testa la manovra economica da 50 miliardi. Prima di tutto? Abbassare le tasse», ha detto Matteo Salvini in una sua intervista a Radio24 andata in onda prima del discorso in Parlamento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «E l’Europa? Capirà». Nessuno può dire se sia stato un estremo tentativo di rilanciare l’azione dell’esecutivo oppure se il leader della Lega stia già macinando promesse da campagna elettorale. Certo non è un caso che tale cifra, che Salvini aveva già preventivato nei giorni scorsi, sia stata rilanciata proprio in queste ore. MA DOVE LI PRENDE 50 MILIARDI A DEBITO.

TROPPO SEMPLICE A PAROLE PERCHÉ CI SONO MILLE ALTRI PERCHÉ.E MILLE ALTRI FATTORI NAZIONALI E INTERNAZIONALI. PROMESSE DA MANTENERE

Insomma, scordiamoci altra flessibilità, anche perché nel crono-programma che abbiamo firmato davanti all’Unione europea ci siamo impegnati a ridurre il debito al 131,3% nel 2020, 130,2% nel 2021 e al 128,9% nel 2022. E qui si arriva già a comprendere perché la Legge di bilancio 2020 spaventi un po’ tutti. A tal punto che, secondo alcuni commentatori, sarebbe la vera responsabile di questa crisi estiva: nessun partito, per non perdere consensi, vorrebbe essere costretto a firmarla.

LA CRISI TEDESCA, UN VANTAGGIO ALMENO POLITICO

Sembra infatti che ammonterà proprio a 50 miliardi di euro l’extra che Berlino è disposto a mettere sul tavolo per trainare fuori dal pantano il proprio locomotore ed evitare la recessione. La stessa somma che la Germania investì per uscire dalla crisi economica del 2009. Perché anche l’economia tedesca ora zoppica. Una situazione che dal punto di vista economico rischia di compromettere gravemente pure la nostra situazione, dato che la maggior parte delle nostre esportazioni finisce proprio là, in Germania; ma che dal punto di vista politico potrebbe invece aiutarci: con gli occhi dell‘Unione europea fissati sui conti di Berlino, a Roma potrebbe essere concesso di sgarrare. Ma non sarà così facile. «Abbiamo un debito rispetto al Pil sotto il 60%» ha infatti ricordato il vice cancelliere tedesco Olaf Scholz. Una frase indirizzata più che agli euroburocrati ai politici italiani, i quali devono invece vedersela con un rapporto debito/Pil che veleggia verso il 133% ma potrebbero richiedere lo stesso trattamento di favore concesso alla Germania.

 

 

 

L’eredità del governo Conte? Un buco da 30 miliardiultima modifica: 2019-08-21T11:30:26+02:00da bezzifer
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