Le vicende di questi giorni dimostrano, una volta di più, l’assoluta incapacità dei DUE BIMBI MINCHIA. Altro che fine strateghi. Al referendum ha fatto bocciare un riforma che avrebbe garantito cinque anni incontrastati di governo e alla leadership dello schieramento. Poi hanno fatto cadere un governo con un alleato la cui incompetenza gli aveva permesso di passare dal 17% al 40%. Manco le autonomie chieste con referendum sono riusciti a portare a casa. E questo sarebbero i fine strateghi. Del resto, se stai cinque anni a Bruxelles a rubare lo stipendio facendoti i selfie, non è che impari molto. E’ ora che dentro alla Lega e movimento qualcuno cominci a riflettere.
I Cinque Palle ora sembrano essere indissolubilmente legati alla idea del Leader assoluto.. ma non era “Uno vale Uno”? ma Grillo non aveva detto che il PdC poteva essere il primo cittadino incontrato per strada? quindi, che problema c;’e’ se invece di Giggino c’e’ qualcun altro?Rimango sconcertato dal peso politico che i 5s attribuiscono a Di Maio, un ragazzo senza qualità vicepremier per caso, concentrato di banalità e slogan che manda a memoria un pensiero debole, contraddittorio, incapace di articolare proposte costruttive, perennemente volto a porre problemi e rilanciare su soluzioni improbabili. Ma veramente voi 5s avete fiducia in questo opportunista in cerca di visibilità?
Povero Bibitaro. In un anno e mezzo è riuscito a farsi fregare metà dei voti da Salvini e pensa di porre veti e condizioni. Non ha capito che ora si farà, perché si farà senza se e senza ma, un governo serio. Ed a lui è già tanto che diano un Ministero di secondo o terzo piano, giusto per non farlo tornare subito al San Paolo. Ed invece di ringraziare sta inutilmente facendo di tutto per tornare con Salvini. Il quale dice che il ribaltone era pronto da tempo: Ma allora perché ha deciso di andare all’opposizione? Pensare che questi due modesti politici possano governare un paese come l’Italia c’è davvero da piangere.
Il M5S sempre più imbarazzante ed allergico ad ogni regola o correttezza istituzionale, con un leader di facciata alla ricerca spasmodica di una poltrona, ma nel contempo sempre più allergico ad ogni responsabilità.Il voto su Rousseau, una piattaforma aliena ad ogni trasparenza nella sostanza stessa della sua natura, è come sempre un demandare ogni decisione ad un fantomatico corpo elettorale ridotto qualche migliaio di click, che nessuno potrà mai verificare o certificare, se non il padrone della stessa.Tanto vale considerare Davide Casaleggio, un personaggio ambiguo mai votato o eletto, il referente ultimo.Cambiare le regole, improvvisare l’ennesimo show spacciato ai propri elettori come democrazia diretta che di democratico non ha bel nulla se non consegnare il diritto sacro di ogni cittadino ad un signor nessuno, che con un paio di click può stravolgerlo.
