RENZI: QUANTI DUBBI QUANTE SUPPOSIZIONI. Ma la politica dovrebbe essere intesa come “servizio al Paese”.

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La politica dovrebbe essere intesa come “servizio al Paese”. Senz’ombra di dubbio, insieme all’ottima squadra del Governo dei 1.000 giorni, Matteo Renzi ha mostrato e dimostrato a colleghi di Partito e avversari politici che non solo è possibile, ma è doveroso operare per il bene comune sempre e soprattutto nei momenti di difficoltà. Sento il dovere di dirgli grazie per quel che ha fatto da PCM e, ancora, per come ha saputo mettere all’angolo un Ministro ingombrante che in pochi mesi aveva isolato l’Italia e messo a rischio le nostre libertà democratiche. Ora è tempo di voltare pagina e cercare di recuperare il tempo perduto. 

RENZI. Quando si forma un Governo è normale che si affaccino ambizioni, richieste, desideri. Ma questo Governo nasce sulla base di una emergenza: evitare che le tasse salgano e che l’Italia vada in recessione. È un atto di servizio al Paese, innanzitutto. Per questo invito tutti a mettere da parte le ambizioni personali e dare una mano per il bene comune. Non chiedo che tutti facciano un passo indietro come ho fatto io: basta che si tenga al centro l’obiettivo che è quello di mettere in sicurezza le istituzioni democratiche e i risparmi degli italiani. Vi garantisco che costa fatica ignorare insulti e offese, ma si fa politica con i sentimenti e non con i risentimenti. Tutto è cominciato perché qualcuno ha chiesto “i pieni poteri”. Il potere non è sostantivo: il potere è un verbo, poter cambiare le cose. Mettiamoci a servizio provando a dare senza chiedere. E tutto sarà più semplice.

Guardiamo i fatti. All’inizio di agosto il Paese era in mano a un presunto Ministro dell’Interno, che usava linguaggio di odio contro il diverso, che chiedeva pieni poteri, che isolava l’Italia nei tavoli internazionali, che non chiariva il rapporto con la Russia, che teneva in ostaggio donne e bambini su malmessi carrozzoni del mare ignorando la tradizione di accoglienza e valori che l’Italia ha sempre avuto. E questo signore, Matteo Salvini, aveva preparato una campagna elettorale a torso nudo nei principali beach club italiani senza alcun riguardo alle regole costituzionali. Ma il Parlamento non è il Papeete. Oggi, con l’incarico per formare il nuovo governo, Salvini esce politicamente di scena. Qui non si tratta di rivendicare meriti, ma di constatare un fatto: oggi è realtà ciò che un mese fa sembrava impossibile. E questo è un bene per chi crede che la politica sia civiltà e non truce scontro di violenza verbale. Molto è ancora da fare, molte le contraddizioni, molti i problemi aperti. Ce la faremo. Buon lavoro a tutti. Ma intanto: Istituzioni 1 – Populismo 0

RENZI: QUANTI DUBBI QUANTE SUPPOSIZIONI. Ma la politica dovrebbe essere intesa come “servizio al Paese”.ultima modifica: 2019-08-29T17:30:11+02:00da bezzifer
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