Il totoministri nelle mani di Conte

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Per il ruolo di vicepremier (se ci sarà) sono in pole Franceschini e Orlando. Ipotesi Di Maio alla Difesa e Gabrielli agli Interni.

Il nodo vicepremier non è stato sciolto e a partire da oggi sarà sul tavolo del premier incaricato, Giuseppe Conte. Il ruolo di Luigi Di Maio sarà quindi stabilito e definito dal futuro capo di palazzo Chigi.
 Il braccio di ferro rimane. Il Pd vuole una figura unica, considerando il premier dimissionario un esponente del M5S. Premono per conservare il ruolo di Luigi Di Maio i pentastellati. I nomi sul tavolo da parte dem per il numero due di Conte restano quelli di Dario Franceschini e Andrea Orlando. Sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dovrebbe essere Paola De Micheli (che però potrebbe anche andare al Mise). Mentre il M5s vorrebbe riconfermare Vincenzo Spadafora.
I dem chiedono il ministero dell’Interno e quello dell’Economia. Per entrambi, la decisione potrebbe essere quella di schierare un tecnico d’area. Più Mario Morcone che Franco Gabrielli (che invece piace a Matteo Renzi), secondo gli ultimi rumors, al Viminale. Ma resta in pista anche il pd Marco Minniti, che ha già ricoperto questa carica. Più che a Roberto Gualtieri, poi, la tentazione sarebbe quella di affidare a mani competenti la ‘patata bollente’ della manovra. Lo sarebbero quelle di Carlo Cottarelli, ipotizza qualcuno, il cui nome risulterebbe certamente gradito al Quirinale che lo aveva scelto all’indomani del 4 marzo 2018. Ma si è fatto il nome anche dell’economista Lucrezia Reichlin.

Restano ben quotati i nomi dei dem Graziano Delrio (dato alle Attività produttive) e Maurizio Martina (per lui una riconferma all’Agricoltura o il Mise) mentre scenderebbero nel borsino del totonomi Morassut e Nannicini.
Quanto agli Esteri, si è fatto il nome di Paolo Gentiloni, che però potrebbe diventare anche commissario europeo. Luigi Di Maio potrebbe andare alla Difesa, mentre alla Giustizia potrebbe essere confermato Alfonso Bonafede, o in alternativa Orlando. Riccardo Fraccaro potrebbe spostarsi dal ministero per i Rapporti con il Parlamento a quello delle Riforme. Mentre il capogruppo 5S al Senato Stefano Patuanelli potrebbe prendere il posto di Danilo Toninelli alle Infrastrutture. La pd Marina Sereni potrebbe essere invece la prossima ministra all’Istruzione. In alternativa si fa il nome del senatore cinquestelle Nicola Morra. Infine Lorenzo Guerini potrebbe entrare nel governo come responsabile per gli Affari regionali.

Minniti all’Interno, Cottarelli all’Economia, Bonafede e Costa da riconfermare alla Giustizia e all’Ambiente. Questi devono essere pilastri del nuovo governo, se vogliamo davvero perseguire gli obiettivi della manovra e della lotta alla corruzione. Per gli altri ministeri va bene il sorteggio..Poi aggiungo non nomi ma fatti,se il problema sono e lo sono, le risorse scarse da reperire per evitare l’aumento Iva e finanziare politiche di sviluppo, la via maestra è la lotta all’evasione fiscale e contributiva da una lato ed il taglio agli sprechi dall’altro. La prima via è perdente elettoralmente ma è una via che va perseguita con durezza, attaccando per primi i più privilegiati ed i furbi extraterritoriali, a partire dai molti campioni dello sport con domicilio a Montecarlo. per la seconda via invece chi più di Cottarelli ha strumenti e competenze per incidere pesantemente sulle molte sacche di spreco e privilegio? Ecco, dalle nomine ai vertici economici si vedrà il polso della volontà di risanamento e rilancio. Senza mai dimenticare che l’italiano, che si sente molto furbo e va preso efficacemente per il c… Infine, spoil system crudo per gli anti-Ue sbilanciatisi un pò troppo con Salvini. PER IL BENE DEL ITALIA E DEGLI ITALIANI.

Il totoministri nelle mani di Conteultima modifica: 2019-08-29T18:16:25+02:00da bezzifer
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