Serve neutralizzare tale sentenza.Ergastolo ostativo, i mafiosi usano la Carta solo quando fa comodo. Come un paio di ciabatte

Ergastolo ostativo, i mafiosi usano la Carta solo quando fa comodo. Come un paio di ciabatte

Ergastolo ostativo, i mafiosi usano la Carta solo quando fa comodo. Come un paio di ciabatte

L’ergastolo “ostativo”, anche quando applicato ai mafiosi, non piace. In Europa come in
Italia. Dopo la Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo), tocca infatti alla nostra
Consulta. Ora, se nel caso della prima si poteva pensare che i giudici sapessero poco o
nulla della realtà della mafia, la stessa cosa non può dirsi a cuor leggero quando si tratta
di giudici italiani, che la storia della mafia e delle sue atroci efferatezze dovrebbero
appunto conoscerla. Tant’è che la Cedu ha deciso praticamente all’unanimità con un solo
dissenziente; mentre nella Consulta (Giovanni Bianconi sul Corriere della sera del 24
ottobre) ad imporsi sarebbe stata una risicata maggioranza di otto contro sette. Cedu e
Consulta si differenziano perché la prima ha cancellato l’ostatività dell’ergastolo per i
mafiosi rispetto a qualunque beneficio, mentre la seconda ha sentenziato solo con
riferimento ai permessi premio. Nella sostanza peraltro valgono in un caso come
nell’altro le stesse considerazioni.
Ma questa cultura della tolleranza con gli intolleranti, della benevolenza con i violenti e gli assassini, questa società che entra sempre più pericolosamente nel paradosso popperiano mettendone a repentaglio la democraticità, esattamente da dove viene? E’ la naturale evoluzione del cristiano “porgere l’altra guancia”? Il calare valori condivisibili come il recupero e la riammissione nel consesso civile senza però alcuna cura delle condizioni oggettive nelle quali questi si attuano (o meglio non si attuano) penalizzerà sempre i più deboli, in questo caso le persone oneste, ed eleverà mafiosi irriducibili al rango di interlocutori. Che potranno sfruttare gli “slanci etici” della collettività per continuare a danneggiarla. Gli unici a guadagnarci, oltre a loro, politici conniventi e ovviamente la lobby degli avvocati.
Io non posseggo certamente la cultura specifica e l’ esperienza, tuttavia mi permetto di
esprimere la mia opinione. A me sembra che questa volta l’Europa abbia veramente fatto
un grosso errore e secondo me ha commesso una grave ingerenza nelle questioni interne
italiane.Dove esiste una criminalità’ diversa da quella mafiosa (in tutte le sue forme) da
quella italiana.Inoltre questa nuova disposizione europea e’ un autentico schiaffo alle
famiglie di certe vittime innocenti, da Libero Grassi ai giudici Falcone e Borsellino che
sono le uniche a ricevere un “fine pena (o dolore) mai”.

 

Si se ne lavano le mani delle conseguenze! Scaricando il peso di decisioni di tale rilevanza su un singolo, si mette a repentaglio la sua sicurezza e, di fatto, si finisce per esigere che costui accetti di trasformarsi in martire potenziale per la giustizia. Sono considerazioni così banali, alla portata anche di un non esperto come il sottoscritto, che è stupefacente il fatto che non le facciano dei magistrati di tale livello ed esperienza. Spero, almeno, che la decisione venga affidata ad un collegio, meglio se composto da più magistrati. Comunque, non si può non considerare che, ancora una volta, la prevalenza dei principi astratti sulla valutazione della realtà, rischia di fare dei danni molto gravi. Sembra che, anche a quei livelli, ci sia chi confonde i desideri, rappresentati dal reinserimento sociale e dall’emendazione del reo, con la realtà fattuale. E’ un po’ sorprendente e dà l’impressione di una perdita di contato con il mondo reale.

PER QUESTO: Serve neutralizzare tale sentenza e per neutralizzare la sentenza della Suprema Corte che di fatto abolisce l’ergastolo ostativo, basta modificare tramite una riforma costituzionale l’articolo 27, aggiungendo che ‘la rieducazione e il ravvedimento dei detenuti condannati all’ergastolo, trattandosi di processi di natura interiore, possono realizzarsi anche nella struttura carceraria’.Anche la sentenza della Cedu si può neutralizzare: basta modificare la legge sull’ergastolo ostativo nel modo suddetto. La Corte europea infatti si limita a chiedere di riscrivere la legge: detto, fatto.

Cerco ora di motivare meglio quanto ho scritto prima. Per neutralizzare la sentenza della Consulta, che di fatto abolisce l’ergastolo ostativo, basta modificare, tramite una riforma costituzionale, l’articolo 27: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”, aggiungendo che ‘la rieducazione e il ravvedimento dei detenuti condannati all’ergastolo, trattandosi di processi di natura interiore, possono realizzarsi rimanendo nella struttura carceraria.’ Infatti nessun osservatore esterno può accertare che il detenuto si sia sinceramente pentito dei suoi atti delittuosi, nè può indirizzare l’iter spirituale del condannato verso il riscatto morale tramite l’ elargizione di premi (il permesso premio). Il premio favorisce il conformismo, il servilismo e l’ipocrisia ed impedisce al soggetto di indirizzarsi autonomamente verso una autentica vita morale. “La virtu è premio a se stessa” scriveva un filosofo rinascimentale, tesi ripresa in età moderna dal filosofo Kant. Ecco allora che le pene, se danno l’opportunità ai detenuti di scoprire, attraverso un percorso spirituale autonomo, la propria autentica essenza , non saranno mai contrarie al senso di umanità.

Non DICO detto che la società ha il diritto di giudicare moralmente e quindi di chiedere al condannato un riscatto morale. Sarebbe così se offrisse permessi premio o altre agevolazioni sulla base di una valutazione esteriore della condotta del detenuto. Si limita invece ad offrire al condannato gli strumenti affinchè possa autonomamente e quindi liberamente riconoscere i propri errori per poi intraprendere un percorso di riabilitazione.Solo il protagonista di tale processo, e nessun altro, ne potrà dare una valutazione positiva o negativa. Poiché nessuno lo costringe a fruire di tale opportunità che gli viene offerta, la società ha comunque assolto all’obbligo prescritto dal dettato costituzionale di favorire la riabilitazione del detenuto che così autonomamente e senza alcuna costrizione decide di assurgere ad uno status conforme alla vera natura dell’uomo,che risiede nella ragione, pur restando in carcere se condannato all’ergastolo.

Serve neutralizzare tale sentenza.Ergastolo ostativo, i mafiosi usano la Carta solo quando fa comodo. Come un paio di ciabatteultima modifica: 2019-10-25T18:30:10+02:00da bezzifer
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