DiMaio, tra le altre cose, non sa come funzione una SPA! Ed i commenti contro un azionista sono assurdi, dati dai suoi pari( ignoranti come lui!)In realtà quello che trovo surreale è che Di Maio sia tre volte ministro, vicepremier e capo politico.

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Benetton: basta odio verso la mia famiglia “Attacchi ingiusti, anche noi colpiti da scelte manager”

Arriva su Facebook la replica di Di Maio alle parole di Benetton. Il capo politico M5s definisce “surreale” la lettera. “Ditemi voi se è normale che a un anno
e mezzo di distanza dalla tragedia del Ponte Morandi, l’uomo che per primo si è arricchito alle spalle degli italiani chiudendo un occhio sui mancati interventi di manutenzione da parte della sua società, oggi si improvvisi in un appello alla pace e al bene – scrive Di Maio -. Contro le campagne d’odio, come ha detto lui stesso. Perché Luciano Benetton non va a dirlo alle famiglie delle vittime del Ponte Morandi? Perché non si spese allo stesso modo per scusarsi? Perché non è intervenuto prima quando perizie, indagini e approfondimenti hanno rivelato dettagli sconcertanti anche su un “rischio crollo” già comunicato anni prima e ignorato dalla sua società?”.
E ancora: “Guarda il caso, i Benetton alzano la voce proprio ora che sentono di poter perdere i loro contratti milionari, ottenuti grazie al silenzio di una classe politica complice e inadeguata”, afferma il ministro degli Esteri. “Per noi la strada è tracciata. Le famiglie delle vittime del Ponte Morandi chiedono e devono avere giustizia. Vogliamo che i soldi dei pedaggi autostradali vadano nella manutenzione di strade e ponti, non in qualche cassa di partito. Il MoVimento 5 Stelle non si fermerà. Il governo non si fermerà”.

 

Benetton ha in gran parte ragione. Neppure io, da microazionista di discutibili imprese italiane, mi sento o mi sentirei responsabile delle porcherie che quelle potrebbero commettere. Anche perché vi è la certezza che il primo a rimetterci sarei proprio io, come già accaduto con la truffa Alitalia o la rete in fibra sottratta alla Telecom e affidata ad Enel, con conseguente crollo del titolo.
Resta però il fatto che Atlantia è un volto ignoto, mentre quello di Benettton è un volto noto.
Dunque hanno avuto facile gioco, le due stelline Di Maio e Toninelli, nell’additare ai cani rabbiosi l’untore. Quando è vero invece che il compito di effettuare controlli e verifiche (ed eventuamente sanzionare chi si è preso gioco dei capitolati d’appalto) ricade proprio sul Ministero la cui poltrona è stata a lungo riscaldata da Toninelli. E se anche è vero che i ministri precedenti se ne son guardati bene (o perché opportunamente oliati, o per pura pigrizia) è certo che all’epoca del disastro Morandi la responsabilità dei mancati controlli (che è cosa ben diversa dalla colpa) ricadeva appunto sul calorifero Toninelli.
Fossi Benetton, giocherei di rimessa: denunciando gli allora ministri per omesso controllo sulla rete stradale e autostradale.

Io l’ho sempre pensato che attaccare la famiglia è ingiusto. sono imprenditori conosciuti in tutto il mondo che danno lavoro a tanti. dargli personalmente la colpa dei danni di autostrade è ideologico e sbagliato. 

Bisogna smetterla con l’andazzo di far risalire “sempre e comunque” le responsabilità ai massimi livelli; penso al caso Benetton come al caso di Viareggio, ad esempio. Anche se Benetton, o Moretti avessero dato indicazioni di contenere i costi di manutenzione, di razionalizzare, ecc. questo non implica “automaticamente” che se cade un ponte o deraglia un treno la colpa è del vertice: può esserlo, può essere che il management abbia rappresentato alla proprietà il rischio concreto e che questa gli abbia detto di non fare niente, come può essere che il management abbia deciso in autonomia …e anche nel primo caso, direi che qualche responsabilità quel manager ce l’ha (in una azienda non vieni fucilato se non obbedisci ad un ordine, alla peggio te ne vai). Mettiamoci in testa che le responsabilità sono personali e vanno accertate, sicuramente fino in fondo: ma, come sarebbe sbagliato dare tutta la colpa al tecnico o al dirigente di seconda, terza fascia è altrettanto sbagliato far risalire “sempre e comunque” (ripeto..) fino al massimo livello.

Purtroppo voi grillini avete seri problemi anche con l’aritmetica da terza elemetare. I consigli di amministrazione li controlla chi possiede il 51%
Quindi nel caso di Autostrade il patto di sindacato guidato da Balckrock, non certo Atlantia che è socio di minoranza.
Detto ciò è ovvio che i Benetton hanno una colpa gravissima: essere imprenditori di successo che hanno creato decine di migliaia di posti di lavoro e fatto grande il nome dell’Italia nel mondo. Quindi per le zecche grillo-comuniste vanno distrutti. A prescindere.

Il ponte a Genova è un “caso ingegneristico complesso” fin dalla nascita: il progettista aveva acquistato una fama mondiale con un’opera avveniristica dal punto di vista ingegneristico, quindi con una sua complessità intrinseca, che mal si presta oggi a prese di posizione trancianti in un caso o nell’altro, al di là della tragedia che ne è seguita. Ma solleviamoci un pochino con la visuale: chi comprerebbe un’auto usata dai Benetton, e chi da giggino Di Maio?

DiMaio, tra le altre cose, non sa come funzione una SPA! Ed i commenti contro un azionista sono assurdi, dati dai suoi pari( ignoranti come lui!)In realtà quello che trovo surreale è che Di Maio sia tre volte ministro, vicepremier e capo politico.ultima modifica: 2019-12-01T17:29:46+01:00da bezzifer
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