Mattarella, 40 anni dopo resta il mistero sul killer del fratello del presidente. Neri, mafiosi e prove scomparse

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Visti da una prospettiva storica, si dimostrano perfettamente progettati in un organico progetto politico internazionale. La connivenza collaborativa tra i grandi poteri finanziari con vaticano-logge-mafia-servizi e soprattutto con la sovrintendenza strategica “esterna”, è sempre più chiara. Il quadro politico odierno “senza alternative” attesta il pieno successo delle perfide strategie poste in essere in quegli anni. L’attuale arretramento e ripiegamento sociale e democratico dovrebbe essere percepito dalla maggioranza, i tristi fatti reali contano più di ogni narrazione. O forse no per troppi.

Beh ragazzi in quel periodo le mafie insieme ai fasci erano l’esecutivo del potere politico deviato e controllato in buona parte dalle massonerie e dalle condizioni geopolitiche globali,facevano comodo a tutti in quel momento che dire oggi sono cambiate le condizioni geopolitiche,ma perché il sistema è più o meno lo stesso? Si è solo spostato dalla Sicilia alla Calabria il controllo…ma chi dirige è sempre la massoneria con ampi pezzi di stato.

Non fu delitto perfetto, si preferì “insabbiare”. La vicenda dei Mattarella parte da lontano. Niente di strano che Piersanti fu ucciso per colpe non sue. Il padre Bernardo, io ricordo bene, allora fu molto chiacchierato per certi rapporti. Non aggiungo altro. Chi vuol sapere di più, c’è tanta bibliografia a tal proposito.

Il dolore personale, che va rispettato, l’alta carica (e le rappresaglie, posso dire), la poca voglia di seguire i fili dei burattini dei misteri d’Italia fino alla mano che li muove, rendono particolarmente difficile parlare della posizione di Sergio rispetto a Bernardo e Piersanti. Ma il secondo e terzo sono motivi per non tacere; e quanto al primo vanno sentite anche le testimonianze di altre vittime. Es. per Bernardo il libro dello storico G. Casarrubea ““Fra’ diavolo” e il governo nero.” Suo padre fu tra gli assassinati di quell’inizio della collaborazione “atlantica” tra mafia e DC. Anch’io ritengo di poter portare una testimonianza. L’omicidio di Moro, cui Piersanti era affine, fu un crimine di controllo: per controllare il Paese. I crimini di controllo proseguono e ribadiscono gli effetti negli anni successivi: l’elezione al Quirinale di Cossiga, che aveva gestito l’omicidio, fu il proseguimento esemplare dell’eliminazione esemplare di un politico troppo indipendente. C’è un’analogia tra Bernardo, il “docile quadro agli ordini del Vaticano” nel dopoguerra e Sergio, che esegue docile gli ordini dei poteri forti 70 anni dopo; aggiungendo un’avversione personale nell’epurazione di chi è di altro stampo (come notò Calamandrei nel difendere Danilo Dolci). Così che anche l’averlo messo al Colle mi appare non come un ribaltamento, ma una prosecuzione dell’eliminazione di Piersanti, politico che come Moro non stava ottemperando al dovere di obbedienza ai dominatori.

Per come la si gira e rigira la frittata, poiché non c’è dubbio che sia stata una frittata andata a male, come ogniqualvolta, e cioè quasi sempre quando si tratta di individuare la mano che ha lasciato sul selciato un cadavere eccellente, o come nel presente caso più che eccellente, dalle aule dei tribunali escono più dubbi che certezze. Tuttavia c’è una verità inoppugnabile in Sicilia, e a Palermo in modo particolare, che riguardo agli avvenimenti di questa portata ammonisce tutti a tenere presente che non succede mai niente, neppure in sogno, che mammasantissima non voglia. E l’uccisione del presidente in carica della Regione Sicilia è stata una straordinarietà che non poteva non sottostare alla regola in questione. Anche in quel periodo, verso non si sa dove, di transizione. Anzi proprio perché c’erano quei sommovimenti in gestazione.

Falcone aveva scoperto chi celava in Parlamento a tutte le stragi compiute, compreso l’omicidio di Aldo Moro. Probabilmente, no anzi è certo che si confidò con qualcuno della sua scoperta, dal parlamento partì la sua crocifissione. Centrano i servizi segreti di allora? Eccome centrano, erano di sicuro al completo asservimento di quelli americani, troppo bolliva in quella pentola. Per capire il tutto, il che non si capirà mai per via delle varie deviazioni e depistaggi compiuti, bisognerebbe tornare indietro e vedere chi stava a capo di quei servizi segreti e chi si celava in quel parlamento che dava gli ordini di vita o di morte. Centra qualcosa Andreotti? Cossiga? Almirante? E chi lo può sapere? Ormai si possono solamente scrivere fantascientifici romanzi di quell’era, compreso il mio commento

Mattarella, 40 anni dopo resta il mistero sul killer del fratello del presidente. Neri, mafiosi e prove scomparseultima modifica: 2020-01-06T17:41:30+01:00da bezzifer
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