I sindaci lombardi di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese hanno lanciato un appello via social al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in cui gli rivolgono una serie di domande sull’emergenza coronavirus.

L'immagine può contenere: testoDispositivi di protezione,quando arrivano?
La Regione ai sindaci: fate speculazione

I sindaci lombardi di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese hanno lanciato un appello via social al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in cui gli rivolgono una serie di domande sull’emergenza coronavirus.

I sindaci chiedono a Fontana quando saranno disponibili i dispositivi di protezione, a partire dalle mascherine, «il cui arrivo è stato promesso da tempo», che cosa sta facendo la Regione per proteggere il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa, «in molte delle quali sappiamo purtroppo di numerosi decessi».

«In una recente conferenza stampa il Presidente Fontana ha detto che la situazione «è sicuramente sotto controllo» e che «tanto i plurisintomatici che i monosintomatici verranno sottoposti a tamponamento» – si legge nell’appello -. «È ciò che si sta realmente facendo?». Inoltre i sindaci chiedono perché la Regione Lombardia «non segue le direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità che prescrivono di sottoporre a tampone i sintomatici e, qualora questi siano positivi, i loro familiari e i contatti recenti – si legge – , perché la Regione Lombardia non ha ancora autorizzato l’avvio della sperimentazione dei test sierologici che altre regioni, come il Veneto e l’Emilia-Romagna, hanno invece attivato. L’esito di tali test in abbinamento a un’indagine continua attraverso tamponi su un campione statisticamente rappresentativo per età, sesso, luogo di residenza è ritenuto decisivo per certificare l’evoluzione dell’epidemia e l’immunità di chi abbia contratto il virus anche in forma asintomatica», concludono i sindaci.

L’appello è stato firmato da Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Emilio Del Bono sindaco di Brescia, Gianluca Galimberti sindaco di Cremona, Virginio Brivio sindaco di Lecco, Mattia Palazzi sindaco di Mantova, Beppe Sala sindaco di Milano, Davide Galimberti sindaco di Varese.

Non si fa attendere la risposta del governatore Attilio Fontana: Non c’e’ peggior sordo di chi non vuole ascoltare. Se poi la “lezioncina” arriva da chi non ha competenze scientifiche dirette, la cosa diventa – per pura e bieca speculazione politica – ancora più inopportuna e per certi versi triste. Un modo di comportarsi irresponsabile e poco consono per chi ricopre un ruolo istituzionale» commenta Fontana.

«Un atteggiamento sconsiderato che giunge proprio nel giorno in cui ho ricevuto una telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di plauso per tutto quello che stiamo facendo e anche per condividere l’opportunità di mantenere solido il fronte istituzionale» spiega la replica ai sindaci lombardi del centrosinistra che hanno polemizzato con lui. «Già lunedì scorso durante la consueta riunione con i sindaci dei capoluoghi e, poi, non più tardi di ieri (martedì, ndr) – aggiunge Fontana – nell’aula del parlamento regionale, abbiamo risposto alle medesime domande da parte delle opposizioni, che oggi i sindaci di centrosinistra puntualmente, come un orologio svizzero, ripropongono. È evidente che c’è una strategia politica e che quindi l’obiettivo è tenere alta la polemica contro la Regione, impegnata invece 24 ore su 24 a contrastare concretamente il virus. Non mancheremo comunque – conclude il governatore – di recapitare ai sindaci in maniera specifica e puntuale tutta la documentazione che darà loro anche risposte scientifiche».

I sindaci lombardi di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese hanno lanciato un appello via social al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in cui gli rivolgono una serie di domande sull’emergenza coronavirus.ultima modifica: 2020-04-02T09:57:22+02:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share