Così, fin che può, fa il tappo e l’imbuto. Insomma non stiamo combinati proprio benissimo. Staremo a vedere.

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Giuseppe Conte, siamo al 24 novembre 2020, cioè a circa sette mesi dall’avvio del percorso europeo del Recovery Plan, dopo aver sostenuto fino a ieri l’altro che parlare di ritardi per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia fosse una fake news, ieri ha ammesso che “siamo un poco in ritardo e che il nostro piano sarà presentato alla Commissione UE a febbraio”.
Bisogna sapere che la Francia, che ha prontamente istituito un gruppo qualificatissimo di lavoro presieduto da un ex ministro, ha già redatto e resi pubblici due documenti, uno sugli assi strategici generali, l’altro è un primo approfondimento sugli ambiti progettuali prioritari di ognuno di essi.
Si tratta delle scelte politico strategiche, ormai sostanzialmente definite, lungo le quali si stanno, già, elaborando i progetti, secondo le modalità e le condizionalità fissate dalla Commissione e per la prima volta nella storia dell’UE innescate, prima, e approvate, dopo, dal Parlamento Europeo.
Ma il punto qualificante della scelta francese è anche la decisione del governo di sottoporre ad una ampia consultazione, sia delle rappresentanze degli attori economici e sociali, sia delle Istituzioni territoriali, sia dei cittadini, tutti i documenti che, via via, porteranno alla definizione del loro Piano Nazionale per concorrere alla realizzazione di Next Generation EU (NGEU), il piano europeo che guiderà, almeno per i prossimi dieci o venti anni, lo sviluppo economico sostenibile e il benessere sociale dei cittadini in un quadro di rafforzamento dell’unità europea.
In Italia, oltre che questo riferimento al ritardo e dopo un generico documento varato nei mesi scorsi, che non fa altro che riprendere e sintetizzare le direttive generali impartite dall’UE, tutto tace.
Si sa che il PdC sta pensando di avviare una struttura ad hoc a Palazzo Chigi, ma la assenza di notizie fa pensare che, nel disordine politico che caratterizza questa fase, sia per quanto riguarda alcune forze di maggioranza, che di opposizione, Conte sia più attento al suo destino personale, non muovendo nulla che possa metterlo in discussione, e quindi tenda a decidere da solo.
Così, fin che può, fa il tappo e l’imbuto.
Insomma non stiamo combinati proprio benissimo. Staremo a vedere.

Così, fin che può, fa il tappo e l’imbuto. Insomma non stiamo combinati proprio benissimo. Staremo a vedere.ultima modifica: 2020-11-25T08:27:39+01:00da bezzifer
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