Fa abbastanza tristezza però che la denuncia di molte oggi donne risalga a quando erano ragazze.

Anche Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie accusano Harvey Weinstein. Con le testimonianze delle due attrici, le accuse al potente produttore cinematografico americano sono aumentate ancora. Lui, intanto, è stato lasciato dalla moglie.

Fa tristezza pure che le denunce arrivino ora che non è più uno dei produttori più influenti di Hollywood.Prima c’era la paura di denunciare , se no uscivi dal giro che conta. (Altrimenti la Paltrow mica avrebbe recitato nel film che gli è valso l’oscar) ora vale come il 3 di coppe con briscola a denari .Quindi care mi spiegate voi cosa ci guadagnano a denunciarlo ora ? Un’ipotesi semplice: una volta venuta a galla la storia questa denuncia tardiva è uno dei modi possibili per sperare di non passare come quella che si è venduta per la parte, cosa difficile da ammettere anche a se stessi.Quindi la Paltrow, quando l’ha ringraziato in lacrime ricevendo l’Oscar, era in realtà ancora sotto shock per essere stata molestata da quella stessa persona tre anni prima. Che attrice incredibile, io ci ero cascato!  Io francamente non sono nemmeno sicuro che allora si sentissero delle vittime. Una volta venuta fuori la storia poi è difficile non dichiararsi “vittime”, altrimenti che figura ci fai.

Sembra che le donne che accettando di usare il proprio corpo per farsi strada nei meandri del potere maschilista (e qui non sto scherzando, purtroppo esiste davvero) siano vittime a prescindere, quasi una categoria di minorate insomma. La lettura unilaterale che si dà di questo fenomeno è forse ancora più maschilista del fenomeno in sé.

Non si trarrà di stabilire di chi è la colpa ma risolvere un problema.Se il problema va avanti indisturbato per 20 anni e’ evidente che lo si e’ affrontato male, ammetterlo non significa colpevolizzare nessuno ma cercare di risolverlo più velocemente.
E poi basta parlare solo delle donne (che è più sessista di quello che si vuol denunciare) oggi pure il Corriere ammette che anche gli ometti si sono girati dall’altra parte.

Certo.Se sei un signor nessuno e hai subito abusi da una persona potente, ci sono alcuni motivi che possono spingere a non denunciare:

1) la vergogna
2) il trauma
3) la tendenza diffusa a non credere alle vittime e/o a colpevolizzarle (ricordi anche tu cosa si è detto delle ragazze americane che hanno denunciato per stupro i due carabinieri)
4) vai in tribunale e la persona che accusi può permettersi avvocati che in un’ora guadagnano più di di quanto tu guadagni in un mese.
5) in tribunale le vittime di abusi e molestie sono spesso sottoposte a trattamenti vergognosi che ricadono nei sopra citati punti 1, 2 e 3.
In una situazione simile saresti stimolato a denunciare? E pensi che riusciresti ad ottenere giustizia invece di insulti e offese?
Con questo non voglio dire che non si debba denunciare, al contrario. Però umanamente comprendo chi non ce la fa.

Eccetto il punto 4, tutte le condizioni che ho elencato si applicano in generale in caso di abusi o molestie, anche quando a compiere questi reati non è un potente ma un altro signor nessuno. Abbiamo bisogno di creare condizioni sociali e culturali affinché denunciare abusi e molestie non sia per le vittime un ulteriore fonte di umiliazione e dolore.

Nella situazione attuale (e ancora di più negli anni 90, quando sono avvenuti molti degli episodi denunciati) una donna che denuncia questo tipo di abusi sa che molto probabilmente sarà bersaglio di offese, insulti ed umiliazioni, diventando di fatto vittima una seconda volta.
C’è chi se la sente (e ha la forza) di passare attraverso a tutto questo e chi no. E’ questione di sensibilità, di carattere, di supporto che si trova nella rete familiare e di tanti altri fattori estremamente soggettivi e personali.
Io dico solo che non possiamo criticare chi non se la sente mentre noi ragioniamo dall’esterno, in modo razionale e secondo il vecchio adagio “armiamoci e partite”.E non è nemmeno semplice quando mediamente sei ad alto rischio di essere colpevolizzata o di non essere creduta. Ricordiamo tutti, credo, quello che si è detto delle due ragazze americane che hanno denunciato per stupro i due carabinieri di Firenze…Ma poi, denuncia o no, perché continuare a lavorare per un porco? A volte è difficile fare la cosa giusta, e le cose giuste vanno fatte nei tempi giusti, altrimenti rischiano di diventare un po’ sbagliate.

Con questa:Dietrologia barocca o segreti di pulcinella: dov’è la verità?
Ma poi da dove viene tutta questa falsa indignazione? Come se questi rapporti di reciproco interesse tra produttori e attrici fossero nati ieri mattina: sono esistiti e purtroppo continueranno ad esistere perché oltre ad esserci in giro tanti maiali arroganti, ci sono anche molte persone spregiudicate che non si fanno troppi problemi a sacrificare un po’ di dignità personale per ottenere quanto desiderano. I colpevoli quindi sono tutti coloro che sottoscrivono un patto corruttivo e immorale, a meno che non si dimostri che qualcuno degli attori sia stato costretto ad accettarlo (e per davvero, non per via della pressione, del carisma, etc.). Poi che le maggiori responsabilità vadano attribuite al produttore sono anche d’accordo alla luce delle testimonianze, le quali sembrano escludere l’eventualità che sia sedotto per motivi d’interesse.

Non sappiamo come siano andati realmente i fatti, ma l’ipotesi che i comportamenti molesti e sessualmente inappropriati di Weinstein non fossero poi questo enorme problema per la vittima finché il produttore era in grado di lanciare la sua carriera (leggasi alla voce: opportunismo), beh, osservando la cronologia degli eventi non si può certamente escludere.A volte bisogna avere la forza di perdere qualche occasione per non finire in situazioni poco profumate, vale sia per gli uomini che per le donne e le minigonne c’entrano poco.

Perché: 1) Fino a prova contraria non erano stupri: se tu accetti un atto sessuale ma in cuor tuo pensi “che schifo”, mi spiace ma in presenza di un valido consenso formale non è stupro. E non è che diventa stupro ex post perché dici che quella cosa in realtà non ti piaceva ma l’hai fatta lo stesso perché, beh, lui era uno potente, tu eri giovane, etc.

2) Sì, dovevano mettere la loro dignità davanti alla carriera, anche perché non era l’unico produttore di Hollywood e fortunatamente non esistono solo molestatori sessuali nel mondo del cinema.
Inoltre, guadagnarsi un ruolo passando per la camera da letto del produttore non depone molto a favore delle proprie doti artistiche…
Comunque mettere la carriera davanti alla dignità è una scelta, volendo anche legittima, ma è una scelta che LORO hanno fatto e non subito.
Almeno dicessero che sono pentite della loro scelta oltre che denunciare (tardivamente) i comportamenti inappropriati e inaccettabili di Weinstein. Avanti così…Non so, escludere una certa dose di opportunismo da parte delle attrici che non hanno deciso subito di tagliare i ponti con un maiale (stiamo parlando di persone che avevano di che vivere, non di servi della gleba) e di quelle che, pur sapendo, non hanno avuto una parola di biasimo, mi sembra frutto di una visione piuttosto miope e parziale degli eventi.Dal mio punto di vista è semplicemente colpa di entrambi, colpa di chi fa un’offerta illegale o comunque inappropriata e di chi l’accetta (magari dopo atroci sofferenze, arrovellamenti, sensi di colpa, vergogna, etc.)

Ma poi dove deducete che i favori li ha ottenuti forzatamente? E forzatamente in che senso? Le persone in questione non erano dotate di libero arbitrio? Provate a spiegare, sono curioso.Per quanto mi riguarda lo scambio di favori sessuali non sarebbe neanche un grosso problema se non inquinasse le procedure di selezione, danneggiando candidati validi e onesti (quelli che non si vendono, insomma).

È un argomento delicatissimo di cui discutere, un campo minato non semplice da attraversare. Come persona, non come uomo, non posso però non chiedermi: perché parlare solo ora?

Jolie e Paltrow non sono più due matricole del settore, da sole possono trascinare il botteghino di un film, e credo non siano in tale difficoltà da non riuscire a pagare le bollette, e perciò decise a non bruciare la “risorsa” Weinstein. Quindi, ipotizzando che un’attrice novizia taccia come compromesso per lanciare la sua carriera, perché attrici famose dovrebbero nascondere quanto avvenuto? Non credo riguardi il dolore emotivo e fisico della molestia subita, altrimenti non si spiegherebbe questa confessione dopo solo pochi giorni dalla denuncia del NYT. Non può nemmeno essere la paura di non essere credute per il motivo scritto sopra: sono entrambe attrici con una lunga carriera, che avrebbero solo da perdere per un finta accusa di molestia. Insomma, Se è vero che i fatti erano il segreto di pulcinella, perché non denunciarlo subito? Jolie non si è fatta problemi a denunciare il marito come un fattone che picchiava i figli, quindi… boh; forse è un concorso di paura, rimozione e altro. Non riesco a capire appieno.

Fa abbastanza tristezza però che la denuncia di molte oggi donne risalga a quando erano ragazze.ultima modifica: 2017-10-13T18:16:32+02:00da bezzifer
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