Titolo completamente fuorviante, in una economia mondiale sempre più globalizzata la ricerca di offerte di lavoro pù gratificanti, fuori da un orticello ampliatosi in maniera esponenziale, sarà sempre di più la norma.

Cinque milioni risiedono all’estero: scappano soprattutto i giovani. Ma anche intere famiglie. Secondo il rapporto Italiani nel mondo rappresentano l’8,2% degli oltre 60,5 milioni di residenti in Italia

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L’Italia è forse il paese più conservatore al mondo. Ma stiamo conservando cosa? Le caste, i privilegi, un sistema istituzionale assurdo, una burocrazia asfissiante, una giustizia che è diventata l’ossimoro di sé stessa.
E’ colpa di qualcuno in particolare? Di tutti gli altri meno che di noi stessi che, il lunedì al bar, tra un cappuccio e una brioche presi in un tempo pagato da altri, conosciamo tutti i vizi degli italiani (gli altri) e tutti i rimedi, almeno 48 milioni, per risolverli.
Ecco perché molti, i migliori, se ne vanno. Perché si sono rotti i cabasisi di tutti quelli che sanno dire e non sanno fare; di tutti quelli che la sera a casa, con le pantofole ai piedi e seduti su una comoda poltrona, pensano di risolvere tutti i nostri problemi affidandoli alle vaghe cinque stelle di Grillo.

La gente scappa anche perché c’è gente in Italia che ragiona come QUESTI GRULLI. Cioè siamo un paese fondamentalmente di razzisti e di caste che assumono i parenti per “salvaguardare la razza”, cioè il parente di famiglia. Così i giovani italiani scappano per difendersi dagli italiani. In realtà sono proprio gli stranieri che, oltre a pagare le pensioni ai nonni dei GRULLI, stanno aprendo nuove imprese in questo paese e stanno assumendo italiani.

Molti se ne vanno per bisogno e probabilmente altrettanti se ne vanno per convenienza, visto che in Italia non trovano riscontro al loro C.V.. Ma gira che ti rigira, e fatta la tara a tutte le mancanze o nefandezze italiane, il problema lavoro è sempre più mondiale. Per quanti aspirano ad un miglioramento e per quanti un lavoro l’hanno perso o non l’hanno mai avuto..
Unica soluzione è una nuova riorganizzazione del tempo lavorativo. E si può cominciare anche in italia. Agevolando soprattutto quella parte meno “qualificata” nei vari settori esempio del manifatturiero. Ridare un lavoro alle persone è ridare loro una dignità.
Meno ore lavorate, magari inizialmente non per tutti, a parità di stipendio, è l’unica strada per dare veramente un colpo alla ripresa economica in atto.Tutto il resto sono chiacchiere e palliativi destinati ad un poco o nulla.

Che tristezza vedere i nostri giovani andare ad ingrassare l’economia di altri paesi!!!Credo che tutti noi, al di la delle simpatie politiche, ci dovremmo chiedere il perchè di una tale situazione, le chiacchiere alla fine stanno a zero ed il problema rimane. Forse la colpa è di tutti noi, che ci stiamo letteralmente divorando il passato dei nostri genitori, il presente nostro ed il futuro dei nostri figli!!!!

Titolo completamente fuorviante, in una economia mondiale sempre più globalizzata la ricerca di offerte di lavoro pù gratificanti, fuori da un orticello ampliatosi in maniera esponenziale, sarà sempre di più la norma.ultima modifica: 2017-10-17T17:40:02+02:00da bezzifer
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