Che tristezza”’ ” ‘Si È comportata con un SENATORE DELLA REPUBBLICA ITALIANA come un incontro al bar sport. NON CI RESTA CHE PIANGERE( E IO PAGO)

Comunque come la pensate vogliono far passare Renzi incapace, e ultimo degl’incapaci!!!!!Ma non è cosi,io quando lo vedo nelle varie interviste lui sempre grande???? E gll’altri non sono nessuno,c’è la mettono tutta per apparire più forti ma non ci riescono poveretti
Si ci mette della cattiveria ma, a mio avviso, la caratteristica principale, oltre a non conoscere l italiano, è l ottusità. Poverina,,,, non capisce, per cui pone la stessa domanda almeno due volte, poi prosegue facendo finta di aver capito. Ma lei ha le spalle coperte. Mi dicono sia nel consiglio di Italiani Europei di D Alema. Quindi……io penso che un comportamento di questo genere, se non è subito stigmatizzato dai dirigenti rai, vuol dire che è voluto da loro. Non si è mai visto un giornalista in tv maltrattare l’intervistato chiunque sia in maniera così assolutamente gratuita e poi sul piano personale. I canali rai non li vedrò più.Sentire quella anziana giornalista esprimere il suo livore verso Matteo Renzi è insopportabile, in ogni occasione inserisce sempre un commento sgradevole su di un Senatore della Repubblica che dovrebbe rispettare.
Lucia Annunziata è una giornalista di parte, se non appartieni alla sua parte, per come ragionano quelli come lei, sei un nemico, prima ancora che un avversario. Quelle sgradevoli affermazioni della conduttrice, riportate fedelmente nel post, probabilmente erano studiate a memoria. Volevano essere colpi da pugile, solo che andavano a vuoto di fronte alla chiarezza ed alla competenza con cui Renzi rispondeva di volta in volta.
Del resto poi Renzi qualcosa con ironia,ha restituito; quando per esempio ha affermato che da tanto tempo non tornava in quel programma e constatava che proprio niente era cambiato; o quando ha detto: “ Non mi dica che lei apprezzava quel governo….” riferendosi al Conte 2.
Non è informazione quella che ha come obiettivo, il rendere palese il disprezzo nei confronti dell’intervistato. Quello è solo un improprio, sgradevole, poco professionale, esercizio di potere.
Un giornalista che informa gli ascoltatori da una tribuna pagata dai cittadini, può avere in tasca qualsivoglia tessera di partito, di sindacato o di qualsiasi altro club, ma deve essere onesto, educato, non offensivo e naturalmente può provocare l’intervistato liberamente perché faccia conoscere agli ascoltatori il suo pensiero. L’Annunziata con il sen. Matteo Ronzi si è comportata in modo maleducato, mostrando più caffonaggine che professionalità e il senatore l’ha ripagata non accontentando le sue morbose curiosità. Forse anche per questo ha chiuso l’intervento con delle parole da osteria. Si è squalificata e mi dispiace, perché in passato sapeva usare l’intelligenza che pare le sia venuta meno.
OK MI SONO SFOGATO.
Mezz’ora in più inizia così:
“Noi abbiamo preso l’unico che oggi poteva venire perchè è desolato, mi spiace non lo vuole nessuno come è noto”…
E finisce così:
“guardi come sono stata gentile, le ho fatto fare tuuuuutte le sue, i suoi predicozzi”…
E nel mezzo, tra l’inizio e la fine, c’è un saggio di arroganza e di miserabile mediocrità che accomuna una parte del giornalismo politico italiano, in questo caso di sinistra, degnamente rappresentato da Lucia Annunziata.
Il problema non sarebbe neanche lei, ormai anziana ex lanciatrice di sampietrini nel cortile della Sapienza in occasione del famoso violento attacco a Luciano Lama al tempo, febbraio 1977, segretario della CGIL.
In quel caso gli squadristi non erano i camerati di Forza Nuova ma i “compagni che sbagliavano” al grido “via via la nuova polizia”.
Il problema tornando al presente, è il livello dell’informazione politica offerta dalla Rai.
Un’azienda che nella sua storia ha proposto al pubblico un giornalismo politico dallo stile più o meno formale ma di grande e indiscussa professionalità.
Jader Jacobelli, Ugo Zatterin, Villy De Luca, Nuccio Fava, Sergio Zavoli, Andrea Barbato, Paolo Frajese fino a Enzo Biagi, erano alcune firme, ciascuna con il suo stile più o meno graffiante o pacato ma sempre coerente con la missione del fu Servizio Pubblico.
Certo erano altri tempi e nessuno rimpiange linguaggi che sarebbero oggi improponibili, e a scanso di nostalgia, di giornalisti capaci ne avremmo anche oggi.
Ecco magari non Lucia Annunziata.
Il problema a scanso d’equivoci non è la domanda scomoda che il bravo giornalista ha il diritto dovere di porre per consentire al pubblico una migliore comprensione del tema dibattuto.
Il vero problema ormai sotto gli occhi di chi sia privo di paraocchi, è l’imbarazzante arroganza di un autoreferenziale gruppo di faziosi servi di partito o di lobby, disseminati nei centri di potere del giornalismo italiano.
Il problema divenuto ormai paradossale, è l’autonomia del giornalismo, non dalla politica ma dalla partitocrazia e dalle lobby.
Troppi scadenti faziosi funzionari di partito si spacciano per giornalisti e i risultati si vedono, nelle troppe interviste genuflesse o nelle spavalde imboscate mediatiche ad armi impari.
Perciò personaggi come Lucia Annunziata dovrebbero almeno rinunciare a percepire stipendi finanziati dal canone degli italiani e accomodarsi gentilmente alla porta.
Un altro posto di lavoro nella stragrande maggioranza dei casi già ce l’hanno, o lo troverebbero immediatamente alla corte dei poteri deboli di Cairo, Carlo De Benedetti o dai talebani del Falso Quotidiano.
Glielo chiederebbe la Rai se fosse un’azienda seria, con gentilezza ovviamente.
Che tristezza”’ ” ‘Si È comportata con un SENATORE DELLA REPUBBLICA ITALIANA come un incontro al bar sport. NON CI RESTA CHE PIANGERE( E IO PAGO)ultima modifica: 2022-01-25T09:00:18+01:00da bezzifer
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