Un signor nessuno. La storiella del Pil è vecchia come lui. Questo insegna a Pretoria non a Cambridge. Un cervello in fuga

ENTRA IN SCENA  IL NEMICO DEL PIL CONSIGLIERE DI DI MAIO ALLACCIATEVI le cinture chiudete le borse e tenete ben stretto il portafoglio.

Chi è Lorenzo Fioramonti, l’economista nemico numero uno del Pil che si candida con M5s e sarà uno dei consiglieri economici di Di Maio

Professore di Politica Economica all’Università di Pretoria, 39 anni, si “autodenunciò” come uno dei tanti cervelli in fuga

Finora i 5S hanno crocifisso il governo Renzi per la modesta crescita del PIL, ora il parametro non conta più? Ecco un altro che mitizza le decrescita felice. Infatti la Germania dopo averlo provato lo lascia partire per il Sud Africa. Appunto.Ma quando mai il PIL ha avuto la pretesa di misurare il benessere dei cittadini? il PIL è una misura della ricchezza prodotta da una nazione, che poi sia distribuita bene o male non è il PIL a definirlo. Quindi il PIL servirà sempre, bisogna capire bene cosa farne.Per ora il PIL serve come confronto tra una nazione e l’altra, viene utilizzato con altri parametri per prendere decisioni economiche, monetarie, finanziarie.

Che il Pil sia solo uno dei tanti indicatori economici è cosa risaputa ma gli ignoranti di economia presumono sia l’algoritmo della stabilità sociale ed economica. Così fosse il rione Tamburi di Taranto starebbe in cima alle classifiche mondiali mentre invece è solo in cima a quello delle neoplasie, che infatti il pil non considera affatto.

Se l’illustre professsore lo consente e se Di Maio me lo permette, del mio indice di felicità mi occupo io, non il parlamento, il governo, il non partito, ecc. ecc.
Quanto al modo di misurare la ricchezza nazionale si tratta di contare soldi infrastrutture capitali, non il benessere e tanto meno la felicità che sono ovviamente altra cosa e per le quali manca il metro, qualsiasi metro. Ma di che strani neo preti ci troviamo a subire le prediche! Qualcuno a capito cosa vorrebbe fare oltre al reddito di cittadinanza ? o forse era li per fare pubblicità ai suoi libri.

Il premio nobel Joseph Stiglitz è da tre anni che loda le politiche economiche del governo Renzi, dopo aver sputtanato Grillo con un “non lo conosco” dopo che questo aveva affermato che avesse contribuito a scrivere il programma del M5S. La c.d. decrescita felice è solo per imbonire le classi meno abbienti ovvero quelle più povere che meriterebbero ben altra considerazione di tutti. Vedete GRULLI, sono stato e sono Uomo di SINISTRA no di Destra e, se mi credete sulla parola, non significa fascismo e chi lo sostiene è solo un poveraccio a livello culturale e intellettuale, eppure so molto bene come dovrebbero essere trattate quelle persone. Al contrario esistono gli ipocriti che parlano di loro ma amano vivere al centro di Roma, Milano, NY, Londra e via discorrendo. La differenza tra una persona di destra  e i peggiori ipocriti sulla faccia della terra come quelli che parlano per i poveri, è questa: loro non sono in grado di elaborare un provvedimento per tutti quelli che affermano di vole rendere persone libere. Mi auguro mi abbiate ben compreso.

“Il consenso internazionale si crea con uomini accademici di spessore. ” Lorenzo Fioramonti. Verissimo, li vogliamo elencare? Io sono prontissimo ma non riesco a trovare Pretoria.  E allora GRULLO lasci stare la sua fede politica che è tale e quale a quella del calcio. Per cortesia. Una volta, quando frequentai l’Università – molti decenni or sono – Roma era una delle capitali mondiali. Disgraziatamente per molti io sono figlio legittimo, grazie a Dio, di quella Università e ancor prima di quel liceo, scuole medie, scuola elementare. Come dire: non siamo di bocca buona. Siamo gentiliani per nostra fortuna. La differenza è tutta qui. Speriamo che il cervello non sia “in fuga” dal resto del corpo…Un altro apprendista stregone approdato nel Circo Beppe Togni per incantare gli adepti.

Riguardo al Pil son dispute di lana caprina. La questione è altra.Se dai reddito e pensione di cittadinanza senza coperture, per non far crescere il debito devi cavare dal cilindro non solo i conigli, ma anche le volpi.I 5 Stelle, quando gli si chiede dove prenderebbero i soldi per coprire le spese per realizzare il loro Paese di Bengodi ( detto senza l’ombra di sarcasmo), rispondono”tagliare gli sprechi e i costi della politica”. Non occorre essere un economista ( e conoscere nel dettaglio le complessità e persino i paradossi dell’economia reale) per capire che si tratta di una non risposta. Già sono cose terribilmente difficili da realizzare in un’azienda ( dove i costi si tagliano tramite licenziamenti e dove comunque viene richiesto un alto grado di competenza….dico competenza, non onesta’…), figuriamoci in un paese complesso e diviso come l’Italia. Ma in qualsiasi altro paese moderno, per la verità. Non voglio infierire citando Virginia Raggi, ma anche Appendino a Torino, di fronte al problema delle entrate e delle uscite, sembra una scolaretta smarrita.

Il PIL non sarà un indicatore di qualità, è vero, ma è un indicatore oggettivo mentre qualunque altro indicatore qualitativo non lo sarebbe e non troverebbe il consenso che invece trova una semplice addizione come “l’obsoleto” PIL. Ora perché i professoroni che vogliono cambiare tutto per non cambiare niente, non parlano come risolvere il più grosso problema instauratosi con la globalizzazione. Perche :Da quando è in atto la tanta decantata globalizzazione, essa, oltre ad aver prodotto libertà di movimento del denaro ed una tremenda bolla finanziaria con la crisi del 2007, di fatto, è riuscita nel favoloso intento di spostare la nuova ricchezza -contrariamente alle tesi blairiane- tutta verso i ceti più abbienti, nonché, parassitari. Così, in nome del libero mercato, un Marchionne guadagna 400 volte un operaio Fiat. Ai tempi di Valletta, non si arrivava a 20. Nel campo dello sport è anche peggio, con compensi stratosferici, spesso poco chiari per evadere le tasse. In questo modo, ai voglia ad aumentare il PIL, finirà tutto in quelle tasche lì, con l’aggiunta di qualcosa già acquisito.
Ma, ciò che è peggio, la continua ricerca del profitto su tutto ciò che ruota attorno agli individui per ora, gratis è rimasta solo l’aria senza un reale controllo dal basso ed un’ equa ripartizione delle risorse, orientate SOLO soddisfare i reali bisogni delle persone senza sprechi, si finirà per depauperare la natura.

Un signor nessuno. La storiella del Pil è vecchia come lui. Questo insegna a Pretoria non a Cambridge. Un cervello in fugaultima modifica: 2018-01-24T10:56:25+01:00da bezzifer
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