Dove sono adesso tutti quelli che un anno fa dicevano che non era vero niente e non esisteva niente del genere?

Dentro la “fabbrica di troll” russi.Quella con sede a San Pietroburgo, che impiegò centinaia di troll per diffondere bufale e condizionare la campagna elettorale americana del 2016 il referendum ITALIANO 4-16 ora la campagna elettorale Italiana e non solo.La propaganda vera o farlocca è da sempre una tecnologia della comunicazione che chi la sa usare sono cazzi acidi per tutti.

LA FABBRICA DEI TROLL – DENTRO GLI UFFICI DELLA DEZINFORMATSIJA

La storia dei troll russi pagati per diffondere schifezze sul Web è vecchia di anni. Se ne parlava ben prima delle elezioni americane.Certo, il problema è l’ignoranza delle persone e quindi anche il fallimento dei governi occidentali. Questo però non esula chi compie queste genere di propaganda da ogni responsabilità.Ma solo io non mi stupisco di questa cosa? Davvero c’è gente che si sorprende del fatto che le grandi potenze cercano – con le buone o con le cattive – di influenzare le scelte delle piccole province come lo stivale?
Oggi usano i troll (solo i russi lo fanno?); ieri, leggevo un articolo interessante in proposito, i metodi erano ovviamente diversi ma non meno fantasiosi. I servizi segreti americani sostennero (di nascosto ovviamente) pure il mercato dell’arte moderna, pompando liquidi nell’acquisto dei vari Warhol di turno per far vedere la vitalità della loro cultura. E Hollywood, dove la mettiamo? E Sarkozy quand’è venuto a Roma durante la crisi di Silvio? ecco parche sono d’accordo con chi fa notare che non sono solo i russi a fare propaganda, anzi. Il vero stupore dovrebbe nascere dal fatto che, per una volta, i russi sembrino piu’ avanti di noi occidentali.

La differenza rispetto a una volta, pero’ c’e’. E la fanno gli strumenti utilizzati. La pervasività di internet, social network, etc. non solo aumenta a dismisura il potere propagandistico e la velocità di trasmissione di certi messaggi. Ma fornisce anche ulteriori strumenti che, se manipolati a dovere, amplificano ancora di più questa propaganda (vedi utilizzo manipolato del Wall di Facebok).

1. Nelle risorse economiche necessarie per raggiungere una popolazione cosi’ vasta: oramai con poche decine di persone (quindi un investimento modesto per un’organizzazione di medie dimensioni, nullo per uno stato) e’ possibile far arrivare i propri messaggi a una grossa fetta della popolazione mondiale (non locale, mondiale!) in un tempo relativamente limitato.

2. Nella modalità con cui il messaggio arriva agli utenti. Una volta c’erano i canali più o meno ufficiali (televisioni, giornali e radio). C’era il passaparola, sicuramente, ma essenzialmente l’informazione arrivava “dagli organi di informazione”. Oggi arriva da più vicino, dalla rete di contatti e amicizie, dai “suggerimenti” e quindi quel muro di divisione fra “noi” e “loro” diventa più labile e più facile da manipolare.

Nel periodo del referendum era pieno di post vomitevoli su Renzi, diffusi con orgoglio e occhi iniettati di sangue dalla folla tronfia ed ignorante del web. Di questa attività forse non sapremo mai nulla, ma è fin troppo evidente che fosse orchestrata da qualcuno di simile. E il 99% dei nemici di Renzi ci è cascato. Complimenti.Ricordate che si diceva lo stesso anche di Vanna Marchi. Se ti fai fregare a comprare la pozione miracolosa, allora meriti di essere fregato. Ma vedi, la legge non sta lì per difendere chi “se lo merita” (e a tuo insindacabile giudizio, beninteso). La legge difende *proprio* chi non riesce a capirlo da solo, che comprare l’olio magico di Vanna Marchi non è esattamente una furbata. Gli inganni, le truffe, sono contro la legge: anche quando fatti ai danni di chi (secondo te) se lo merita.

La propaganda è una tecnologia della comunicazione, non è un invenzione nuova ed è stata utilizzata in maniera massiccia a partire dall’inizio secolo scorso, crescendo soprattutto negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale.

Quando ci ricorderemo che cosa nel ventesimo secolo è accaduto sarà sempre meglio tardi che mai…Come si fa propaganda andrebbe insegnato a scuola, perché conoscendone i metodi ed i meccanismi si può “sgamare” più facilmente almeno pensarci un attimo prima di caderci –o di crederci: si può fare propaganda anche per cose legittime e giuste e, anzi, sarebbe ora che si cominciasse, in maniera massiccia. Purtroppo abbiamo visto (per l’ennesima volta, ma al momento ce l’abbiamo sotto il naso quindi magari ce ne accorgiamo) che i fatti non parlano da soli, mai: bisogna dar loro un ottimo supporto comunicativo perché le persone a) se ne accorgano ) li accettino ) ci credano.

Senza considerare che è tutta la comunicazione che ci circonda, dalle pubblicità delle merendine degli ultimi 60 anni ai tweet di Salvini, ad essere contestualizzabile in questo modo. Siamo sempre il paese “occidentale” messo peggio per tasso di analfabetismo funzionale, e pretendiamo di risolvere mettendo un cerottone sull’effetto finale (la slide con l’elenco puntato dei trucchetti per scoprire se una notizia è falsa o meno, a mo’ di vademecum…) piuttosto che dalle radici, ossia dalla formazione di una vera coscienza critica.

Nella scuola italiana, tolto qualche illuminato professore di filosofia o (gasp!) di religione, non si dibatte, non si critica, si impara e basta perché i programmi sono enormi e dobbiamo mettere voti e vuoi pure che uno esca dal quinto scientifico senza aver memorizzato I Promessi Sposi o saper leggere in metrica le Bucoliche di Virgilio? Se poi arriviamo pure alla Guerra Fredda è già un trionfo; normale poi che tanta gente non ricordi il XX secolo. E poi il latino serve ad andare bene pure in matematica, lo dicono tutti!

Troppe cose si dovrebbero studiare a scuola: educazione civica, comunicazione, statistica, logica, un bel po’ di storiografia fatta bene (specialmente sul Ventennio, per dire), magari qualche altra lingua globale come il mandarino o l’arabo che già da ora darebbe un vantaggio competitivo enorme a una forza lavoro giovane…invece pure chi vuole arrivare a un livello accettabile di inglese deve trovarsi la scuola serale.

Dove sono adesso tutti quelli che un anno fa dicevano che non era vero niente e non esisteva niente del genere?ultima modifica: 2018-02-23T11:29:38+01:00da bezzifer
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