Le analisi degli elettori dopo l’editoriale di Ezio Mauro

Allearsi o no con il M5s? Caro Pd ti scriviamo.

EDITORIALE La sinistra e l’inganno di un’alleanza 

PRIMA DI FARE I GENEROSI MEGLIO PENSARE A RINASCERE. LA MIA ANALISI: Purtroppo grande colpa è da attribuire ai vari  D’Alema, Bersani, Speranza, etc. per aver mollato la barca (il referendum) nelle acque più difficili. Gente che prima vota la riforma e poi brinda e si abbraccia quando viene affondata… E’ chiaro che quando esponenti politici preminenti sobillano i propri elettori con motivazioni strumentali, tutta la base elettorale si destabilizza. Al grande D’Alema, e a molti cittadini stellati, vorrei ricordare come il leder massimo ci aveva convinto a votare la riforma costituzionale del 2003 (inguardabile già da allora) sul c.d. federalismo. Fatta per strizzar l’occhio alla Lega, che ha aumentato la spesa pubblica e messo in ginocchio l’Italia nonché  abbassato di 3 anni l’aspettativa media di vita dei cittadini al sud.  Il 4 dicembre 2016 avremmo potuto recuperare quel (questo) guaio, sappiamo che gli elettori si lamentano, senza voler capire . ORA:A tutte le vecchie sirene che a breve strilleranno di “responsabilità” e “fermare il governo delle destre” andrebbe detto di studiare meglio la società contemporanea e i cambiamenti in atto. Qualcuno vuole che il nuovo totalitarismo, la nuova dittatura, sia quella della rete (le piazze lasciamole al 900). Immaginate un Italia col voto elettronico gestita come la piattaforma Rousseau, il diritto di parola sovrastato da algoritmi e fake news che annegano la realtà e le libere opinioni, la ridicolizzazione dell’avversario come il nuovo confino. Non sarò mai colpevole di un appoggio, anche indiretto, a questo sistema. #resistenza #opposizione #senzadime. Aggiungerei un particolare che il M5S per sua ammissione è apartitico, senza alcuna ideologia di fondo,quelli della democrazia diretta tramite un sito privato facilmente hackerato, il maestro che dà la caramella al bambino dicendo tranquillo risolviamo i tuoi problemi con il reddito di cittadinanza, la decrescita felice e amenità varie. Di Maio senza arte nè parte ne è la felice espressione. Passata la sbornia elettorale restano i problemi: Sud, debito pubblico, Libia e migranti, dazi di Trump, rapporti con la UE e l’€. Insomma, han voluto la bicicletta, che pedalino. Auguri Italia. Perciò.Non facciamoci prendere in giro, tanti elettori M5s sono fascisti e razzisti ( ne conosco a mazzi ) ci hanno insultato in ogni modo e forma. Inaccettabile anche solo parlargli .Quindi Mai con loro.Opposizione, altrimenti caro PD se mai andrete avanti sarà #senzadime. Credo serva un moderatore esterno che sappia mantenere l’integrità del PD, sottolinearne il progetto di responsabilità e rivalutarlo agli occhi degli italiani (cosa che è mancata agli elettori) e al contempo sappia disinnescare la sovversiva carica populista del M5S (che è inaccettabile in Democrazia). Capisco le ragioni di questo movimento #senzadime eppure dipende da come viene affrontato perdere o meno la faccia. Per conto mio  l’Italia ha più bisogno di stabilità e riforme. Credo nell’evoluzione e nell’educazione delle persone, nella chiarezza degli intenti, non nell’eternità in terra.

ALTRE ANALISI DELLA GENTE CHE SI SENTE TIRATA IN CAUSA DAL EDITORIALE  La sinistra e l’inganno di un’alleanza 
Come non essere d’accordo con Ezio Mauro? Il suo editoriale dovrebbe essere letto ad alta voce alla prossima direzione Pd. Di Maio dice: parliamo con tutti. Già, ora, ma prima? I cinquestelle si ritrovano, come scrive Mauro, «a chiedere agli altri le prove di responsabilità che loro hanno sempre negato». Non si tratta dunque di fare ancora una volta i… donatori di sangue, il poco sangue rimasto deve servire a rivitalizzare la Sinistra che deve stare all’opposizione. Partecipare a un governo M5S significherebbe, fra l’altro, fare i conti con il loro libro dei sogni, pieno di promesse che difficilmente potranno mantenere. – Fabrizio Rosi, Pontremoli 

 

ADESSO CI VOGLIONO PARLARE PRIMA CI MANDARONO A…Il M5S ha vinto le elezioni ma non ha la maggioranza in Parlamento. La conseguenza diretta è che non può governare se non con la partecipazione o il sostegno di altre forze politiche. Il dibattito si è aperto anche nel Pd. Personalmente mi chiedo: se il Movimento non ha mai voluto partecipare alla vita dei passati governi (ricordiamoci l’umiliante incontro con Bersani nel 2013), perché oggi un partito (il Pd in particolare) dovrebbe aiutarlo a governare? Oggi Di Maio dice di voler parlare con tutti, ma loro in passato non hanno voluto parlare con nessuno. Peggio: ci hanno mandati a «Vaffa…».– Sergio Basile

NON FARE I BAMBINI OFFESI È UNA SCELTA DI UMILTA’
Se il Pd vuole fare qualcosa di utile per il Paese deve cercare di accordarsi con i 5stelle per un governo comune. L’identità politica del movimento è incerta, e questo potrebbe aiutarlo ad assecondare le attese dei molti suoi elettori (delusi) provenienti dalla sinistra a rinforzare un’identità democratica ed europeista, e a evitare un’alleanza con Salvini che potrebbe avere esiti disastrosi per tutti. Sarebbe una scelta improntata a umiltà e senso di responsabilità. Arroccarsi in un atteggiamento tipo «mi hai offeso e io con te non gioco» è in perfetta e disastrosa continuità con quel narcisismo isterico tipicamente renziano che ha già fatto tanti danni. – Marco Dallari, Rovereto
DICO NO AI NUOVI MASANIELLI PERICOLOSI PER IL PAESE
È la prima volta che scrivo al mio giornale. Sono d’accordissimo con l’ultimo editoriale di Ezio Mauro. Sono sempre stato di sinistra (mai comunista) e ho letto “Repubblica” dal primo giorno, un quotidiano moderno e progressista che ha permeato la mia formazione. Penso che il giornale non possa assolutamente appoggiare «espressioni politiche istintuali» che propongono «una radicale sostituzione, da giudizio di Dio». I novelli masanielli penso che siano deleteri non solo per il bene dell’Italia, ma dell’intera Europa. – Fabio P. 
MA STAVOLTA TOCCA A LORO VENIRCI A CHIEDERE AIUTO
Quando nel 2013 Bersani non riuscì a formare il governo, vista la totale indisponibilità dei grillini, benché il suo programma non fosse così distante dal loro, mi ero detta che mai li avrei sostenuti, soprattutto per l’atteggiamento arrogante verso una persona così perbene. Insieme, pensavo, avrebbero potuto cambiare l’Italia in meglio. Sappiamo com’è andata, l’Odissea che il Pd si è trovato ad affrontare, rimanendo a volte imbrigliato nelle lusinghe delle nuove sirene. Non lo ha fatto allontare troppo da Itaca, è vero, ma gli ha riservato un approdo pieno di insidie. E ora che si fa? L’idea che il M5S e quel che resta del Pd possano ancora cambiare l’Italia non mi abbandona, stavolta però con la soddisfazione di pensare che ora ci siano i grillini dall’altra parte del tavolo a chiedere, spero con l’umiltà che ebbe Bersani, di ripartire insieme per Itaca.
– Silvana Stefanelli, Reggio Emilia
 VADANO SOLI AL GOVERNO E VEDREMO SE SONO CAPACI
Come molti suoi elettori, sono tenacemente contario a che il Pd, Renzi o non Renzi, appoggi un governo M5S. Come al solito, molti italiani «corrono in soccorso del vincitore…» e la mia impressione è che si stia ripetendo, sempre per citazioni, il «tutto cambi perché nulla cambi». I cinquestelle provino a governare anche con un governo di minoranza, appoggiato da chi si venderà a loro, ma non dal Pd. Se saranno capaci bene, se faranno come a Roma sarà grave per l’Italia e per loro. Gli elettori rimasti a votare Pd son quelli che non hanno voluto votare né i 5 stelle né LeU, quindi spero che il partito li rispetti. O alla prossima tornata non ci saranno altre migrazioni ma astensioni. Io sono del ‘43, e mi rendo conto che un mondo è finito e con lui sta finendo la sinistra di quel tempo. Siamo in un tempo di mezzo, spero di poter vedere come evolverà. – Sergio BianconciniLA STRADA È LA “NON SFIDUCIA” RESTANDO A FARE I GUARDIANI
Rivotare a breve è un azzardo che l’Italia non può permettersi. Non resta che varare un governo, e l’unica formula praticabile è a mio avviso la “non sfiducia”, già sperimentata negli anni ’70. Il M5S ha ottenuto un risultato clamoroso anche se non sufficiente, più del centrodestra che, pur avendo dei numeri in più, è disomogeneo ed egemonizzato da un leader estremista. Dunque, tra i due andrebbe data precedenza al primo. La “non sfiducia” al M5S dovrebbe coinvolgere il più ampio numero di parlamentari possibile, a destra e a manca. Restando a a vigilare, questi ultimi potrebbero mettere alla prova Di Maio e compagni e contribuire a varare una nuova legge elettorale che assicuri finalmente un vincitore. Il governo sarà duraturo se opererà bene, breve in caso contrario. È una strada stretta, ma non vedo alternative. – Nevio Pelino

 

ALLA LARGA DAL QUALUNQUISMO FATTO DI VAGHE PROMESSE
Mi sembra si sia perso il senso di Politica come Polis, cioè cittadini che scelgono il loro governo nei propri interessi. I 5S devono essere riconosciuti come qualunquisti, cioè coloro che cavalcano il malcontento promettendo non si sa cosa. La Lega e Forza Italia come coloro che cavalcano l’odio e lo rivolgono verso l’ altro, “il diverso”. Né l’una né l’altra sono politiche che rispondono ai bisogni dei cittadini. Alla sinistra non resta che fare tesoro dei propri errori e rinascere dal basso, dalle reali esigenze del popolo. Del resto qualcuno ha scritto «dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior».
– Claudio Baudazzi

 

È TEMPO CHE L’ORGOGLIO CEDA IL PASSO AL BUONSENSO
Mi auguro che il prossimo governo prenda a cuore alcune grandi questioni: lavoro, scuola, sanità. Il M5S è il partito più votato. Il Pd è ancora una presenza importante, che non deve diventare ingombrante. Spero in un governo M5S-Pd per vari motivi. Sono elettoralmente i più vicini, perché la maggioranza di chi ha votato M5S proviene dalla Sinistra. Sono politicamente compatibili, al netto di certi angoli da smussare. È un’occasione: mettere insieme l’impegno dei nuovi e l’esperienza di una forza radicata. E credo siamo in tanti a sperare che l’orgoglio ceda il posto a buonsenso e buona politica.– Paride Antoniazzi, Conegliano

 

SCELGO L’APPOGGIO ESTERNO, PERCHÉ FARE DA STAMPELLA
Il responso delle urne è chiaro. Meno chiaro quale sarà l’evoluzione governativa. Si ventilano ipotesi di stampellaggio del Pd ai 5 stelle. Su quale base? Ho letto il programma del M5S, trovandovi aspetti vaghi e di difficile condivisione da parte di un elettore di centrosinistra. Un appoggio esterno di Forza Italia e Pd a una compagine di Lega e M5S potrebbe essere la sintesi più rispettosa dell’esito elettorale. Con buona pace dell’ipocrisia attuale di chi demonizza la legge elettorale che ci ha portato a questi risultati, ma che bene andava a molti pur di arrivare al voto.– Paola Z.

 

FAR VALERE I PUNTI COMUNI SU IMMIGRATI E AMBIENTE
Capisco che Renzi sia amareggiato per la sconfitta subita, lo sono anch’io che l’ho votato. Ma l’unica prospettiva per dare un governo all’Italia è fare un accordo con M5S. Ci sono alcuni punti in comune da far valere, al di là degli insulti reciprociin campagna elettorale: le istanze ambientaliste; il reddito d’inclusione che si può allargare come reddito di cittadinanza; la linea Minniti sull’immigrazione. L’unica alternativa è tornare alle urne e il Pd sarà fuori gioco. Adesso può ancora incidere e dare un’assicurazione all’economia e all’Europa. – Eugenio Tipaldi

Le analisi degli elettori dopo l’editoriale di Ezio Mauroultima modifica: 2018-03-08T16:30:25+01:00da bezzifer
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