Il “problema” del Pd.Tutti troppo presi ad avversare l’ex segretario. Peccato.

Il “problema” del Pd. FATTI NON PAROLE E RENZI DI FATTI NE HA FATTI TANTI.

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Risulta difficile negare a Renzi il diritto di dire la sua. Da questo punto di vista, lo sconcerto dei suoi avversari nelle file del Pd lascia un po’ perplessi. Tanto più che viene manifestato, con una singolare indignazione, da molti di coloro che hanno fatto per tanto tempo la “ola” ogni volta che il loro (ex?) leader si esibiva tra applausi e consensi. Semmai, si sarebbe potuto chiedere a tutti gli altri di avere un po’ più di coraggio nel contrastare la deriva plebiscitaria che Renzi ha inteso dare al suo partito e a se stesso negli anni passati. Una deriva che solo oggi sembra allarmare i suoi “oppositori”, e indurli a una qualche reazione. Troppo tardi e troppo poco, come si usa dire. Tant’è che sembra essere bastata una INTERVISTA di Renzi l’altra sera in tv per archiviare l’eventualità di qualsiasi intesa di governo.

Il Partito democratico o è di Centro Sinistra o non è niente. Il Partito Democratico nasce su questa base fondamentale.

Conciliare la socialdemocrazia con il liberismo sarebbe stato uno degli scopi del PD, eh. Poi non so se mai si riuscirà a fare, ma da socialista, penso che un liberismo vero, ad un’Italia così familista e più attenta alle conoscenze che al merito, male non farebbe. Senza distruggere lo stato sociale. Questa è stata la linea del governo Renzi e di quello Gentiloni. Quale sia la linea della minoranza del PD (fondersi con LEU? Con i 5s? Enunciare alti principi mai realizzati?) non è dato di sapere: tutti troppo presi ad avversare l’ex segretario. Peccato.

Un approccio liberale all’economia non è tout court incompatibile con la sinistra.
Se penso alle lenzuolate di Bersani che hanno introdotto la surroga e quindi adesso si liberi di ricontrattare un mutuo a condizioni più vantaggiose o il divieto di far pagare le ricariche dei cellulari o ancora l’abbolizione dell’atto notarile per compravendita di automobili e via discorrendo si capisce che c’è un liberismo che incontra le necesssità dei più deboli/conumatori contro lo strapotere di grandi imprese e/o multinazionali o comunque di ineteressi/rendite particolaristiche ed elitarie.
Il fallimento della sinistra è avvenuto perché essa non ha saputo coniugare liberismo sano, e sottolineo sano, e diritti dei più deboli, abbaracciando acriticamente una filosofia liberista che quando usata demagogicamente e in modo acefalo ha prodotto oltre a disugualianze, aumento della forbice sociale, riduzione dei diritti sul lavoro e bassi salari anche distruzione di ricchezza di interi Stati e colmo dei colmi ridotto pure la libertà di mercato.
Non si possono propagandare come nuove ricette economiche vecchie di 30 anni, perché nel caso fossero state riformiste e di sinistra un tempo oggi certamente non lo sono più, perché cambiano i problemi e le soluzioni che si devono porprorre.
La sinistra non è inamovibile essa si muove unitamente al mutare dei problemi che incontra la società, e questa è una verità che vale per tutti i movimenti politici.
30’anni sono troppo lontanti per non rendersi conto che sono diventati più vicini 40 o 50 anni addietro, sono più vicini gli anni 70 che gli anni 90.
Attenzione non dico uguali ma sicuramente più vicini.

Costruire una socialdemocrazia di stile e di sostanza in Italia non é una impresa semplice. Pare sempre più facile costruire una qualche forma di massimalismo piuttosto che buon senso e programmatico. Chissà perché ?

Il “problema” del Pd.Tutti troppo presi ad avversare l’ex segretario. Peccato.ultima modifica: 2018-05-03T10:54:05+02:00da bezzifer
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