Merde, alors!

Non è tanto subirlo tutti i giorni da quotidiani e televisioni, quanto sapere che un italiano su tre lo voterebbe oggi.

Non è tanto il suo ghigno con la bocca all’ingiù quando parla di migranti, quanto l’idea che tanti connazionali concordino con lui.

Non è tanto la becera disinformazione che propina a questo triste Paese, quanto l’isolamento a cui ci conduce, con il beneplacito di una asservita maggioranza, politica ed elettorale.

Non è tanto la palese volgarità della maggior parte delle sue sortite, quanto il silenzio complice di chi, per non scendere al suo livello o per mero calcolo, non reagisce come sarebbe giusto.

Quando la Storia lo condannerà, sarà troppo tardi, per lui e per noi. E pochissimi potranno dire: “ve l’avevo detto!”. Tra loro, il ministro degli Esteri del Lussemburgo.

Salvini ha avuto anche alcuni meriti, come l’aver sollevato il problema, fino ad allora insoluto, dell’accoglienza ai migranti tutta sulle spalle italiane. Inoltre, vorrebbe che l’Italia trovasse un suo posto dignitoso tra le nazioni della UE. Mi sembra, anche se in sedicesimo, il Duce fino alla Conferenza di Monaco, dove era visto come l’ago della bilancia della politica europea. Inoltre, anche il suo intento di pensare prima ai problemi pesantissimi italiani, poi al resto, non è affatto da biasimare.
Il fatto è che Salvini non si rende ancora conto che non è più il capetto da Bar Sport lumbàrd della Lega, con o senza Nord. Ora ricopre le funzioni di Ministro di uno Stato di 60 milioni di abitanti. Ed ignora che molte cose vanno espresse, giuste o meno che siano, mediante eufemismi, circonlocuzioni, giri di parole diplomatiche. C’è modo e modo, est modus in rebus, che magari lui pensa sia il giochino da Settimana Enigmistica. E continua con quell’accento calcato, da indigeno lariano, accompagnato da una mimica in cui spicca, negativamente, uno sguardo animalesco.
Cerchi, perlomeno, magari seguendo corsi intensivi di bon ton, di ammorbidire il tono ed il contenuto dei suoi interventi, anche quelli che esprimono idee accettabili.
Il ministro lussemburghese gli ha risposto in modo volgare, anche perché piccato dal fatto che Salvini gli ha ricordato che il suo paese, su 360 mila abitanti, ne conta 200mila immigrati. I più numerosi, italiani e portoghesi, cui il Lussemburgo aveva dedicato i lavori più bassi e faticosi, come il Belgio, quello di Marcinelle. Evitiamo poi di indagare su che mai combinino nelle banche lussemburghesi. Altro che Merde alors!, in questo caso.

SI CARI ITALIANI: Qui ci siamo rilassati, ridendo e scherzando sul nome che gli smarriti del PD stanno cercando di dare al loro partito per iniziare un nuovo cammino al fine di recuperare il terreno perduto, dimenticandoci che l’Italia è finita nelle mani di gente pericolosa (Lega) e sprovveduta (M5S) che ha approfittato degli errori di Renzi e suoi nemici di partito per conquistare il potere. Nulla da dire sulla loro ascesa al potere, sono stati votati quindi pieno diritto di governare, ma alla prova dei fatti si sta constatando che l’Italia si è incanalata in un vicolo cieco dove l’ignoranza sta prendendo il sopravvento sull’intelligenza, dove l’offesa sta prevalendo sulla ragione, dove l’incompetenza sta affondando la competenza e la professionalità. Ci piace Salvini ? Ci piace lo spaventato Di Maio ? Ci sono indifferenti gli ammonimenti degli altri paesi europei ? Non ci spaventa il caos che sta prendendo piede in ogni parte d’Italia ? Vogliamo dare ancora tempo a Salvini e Di Maio di organizzarsi per affossare ulteriormente il Paese ? Okay, proseguiamo deridendo il PD e Renzi che hanno perso consenso, elettorato e voti ma che quando hanno governato hanno comunque mantenuto un certo decoro senza creare danni (almeno d’immagine) all’Italia e agli italiani all’estero come era successo ai tempi di Berlusconi. Okay, andiamo avanti con le battute di Grillo (per la verità un po’ diminuite dopo aver assistito alle difficoltà del M5S che annaspa a navigare con la Lega ladrona), vediamo come andrà a finire. Non credo che sarà uno spasso per gli italiani assistere ad un paese fuori di testa e dall’Europa.