DOVE VA RENZI? SPERIAMO DI SCOPRIRLO NELLA LEOPOLDA DEL 19/10

DOVE VA RENZI? Oggi è ancora l’unico con una leadership forte. Difficilissimo decifrare la sua direzione di marcia.

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Dopo il suo giro di interventi alle Feste dell’Unità, si è riproposto l’eterno dibattito su Matteo Renzi e su quali possano essere le sue reali intenzioni, le sue nascoste ambizioni, i suoi prossimi obbiettivi politici.

In realtà, se si voglia andare oltre il mero gioco delle ipotesi, appare difficile comprendere con chiarezza, o quantomeno con un minimo di prospettiva, quale sia la direzione cui punta Renzi.

È indiscutibile, e i video delle dirette sono lì a dimostrarlo, che i suoi interventi pubblici siano stati veri e propri bagni di folla, a testimonianza che ancora oggi, piaccia o no ammetterlo, Matteo Renzi è ancora l’unico esponente del Pd in grado di creare intorno a sé entusiasmo, partecipazione ed anche aspettative. A dimostrazione che quella leadership, tanto esecrata quanto segretamente ambita dai suoi principali avversari all’interno del partito, sia una qualità tanto rara quanto resistente al tempo, alle sconfitte, alle delusioni, una materia di cui non son fatti i sogni ma alcune persone sì, e che Renzi possiede per sua natura anche se non sempre ne fa buon uso.

Ma è sulle aspettative riaccese nel suo popolo che tutti, non sempre benevolmente, si interrogano e faticano a trovare risposte, finendo per perdersi in congetture quando non in vere e proprie incoerenze che confondono ulteriormente le idee.

I fatti. Che il Pd sia in stato afasico e confuso da marzo, è un dato evidente. Che sia avvitato in una sorta di penitenzialismo mescolato con velleità di ritorno al passato, anche. Che coltivi al suo interno pericolose – perché davvero autolesionistiche – ambizioni di intesa con i Cinquestelle nella fasulla convinzione che questi siano la nuova sinistra momentaneamente apparentata con l’estrema destra, è cosa nota. Che si rimandi tutto ad un Congresso non credo di cui si parla da mesi lanciando candidature ma senza neanche stabilire una parvenza di collocazione temporale, poi, pare ormai diventato più un comodo alibi per giustificare l’inazione politica che non una occasione di ripartenza della stessa.

Ora, in questo contesto, non si capisce davvero come inserire Renzi.

Nel suo intervento alla Direzione nazionale del Pd, disse chiaramente che anche dopo il prossimo congresso si sarebbe ripetuta la solita pessima abitudine della delegittimazione del vincitore, con ciò rivelando quanto fossero pari a zero le sue aspettative in proposito. Di seguito, però, ha sempre ribadito di non voler uscire dal Pd senza mai esplicitare i termini della sua scelta, ovvero senza delimitare il perimetro entro cui intende muoversi.

Quindi, il Renzi che parla alle Feste dell’Unità, quello che convoca la Leopolda 9 per parlare di futuro, tema peraltro appassionante se però riportato nell’alveo strettamente politico, quello che sembra far opposizione da solo con i suoi interventi,  come del resto fa Calenda, è però solo uno dei senatori del Pd che parla e si muove a titolo personale.

Ora, il suo peso politico, la sua capacità di leadership, ma soprattutto quella voce riformista e liberaldemocratica che oggi è quasi spenta nel nostro paese dal coro berciante di sovranisti e populisti al governo, come si inseriscono nel contesto di un Pd politicamente alla deriva? E dove nessuno, neanche Renzi, si adopera per mettere in tavola e in discussione prima di subito un progetto politico credibile, efficace e realmente alternativo alla coalizione gialloverde?

Queste sono le domande cui per ora è difficile rispondere, ma soprattutto prevale una percezione di totale sfasamento se si osserva l’intera situazione dall’esterno: vedi Renzi, vedi il Pd, ed è come guardare un quadro dove il soggetto è inserito in una cornice totalmente sbagliata. Come un Pollock circondato da dorature barocche.

Difficile poi pretendere che gli elettori non se ne accorgano e non prendano le distanze da ciò che non capiscono. E non certo per colpa loro.

LE RISPOSTE SU QUESTI PUNTI DI DOMANDA SPERIAMO VENGANO CHIARITI NEL CORSO DELLA LEOPOLDA. PERCHÉ NEL LIMBO NON CI SI PUÒ STARE IN ETERNO.

DOVE VA RENZI? SPERIAMO DI SCOPRIRLO NELLA LEOPOLDA DEL 19/10ultima modifica: 2018-09-20T09:50:21+02:00da bezzifer
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