L’UNICO LEADER ITALIANO NON SI CANDIDA rinuncia alla corsa per la leadership del Partito Democratico.MA NOI ITALIANI CON UN PO DI CERVELLO LO VOGLIAMO PRIMO MINISTRO NEL PROSSIMO GOVERNO FUTURO E NON DOVREMMO ASPETTARE ANNI MA SOLO QUALCHE MESE.

Renzi: “Non mi candido a segreteria Pd” MA RASSEGNATEVI RESTA IL MIGLIORE E AL ITALIA SE NON VUOLE ANDARE IN default SERVE RENZI.

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Matteo Renzi rinuncia alla corsa per la leadership del Partito Democratico. A ufficializzare la notizia è lo stesso senatore dem nel faccia a faccia con Maurizio Costanzo in onda domani, giovedì 4 ottobre, in seconda serata su Canale 5. “Non mi candido a segretario del Pd. Mi sono già candidato al Senato – ha detto -, se domani si andrà a elezioni vedremo”.

Forse – ha ammesso Renzi – sono stato fin troppo ambizioso, fossi stato un po’ meno ambizioso probabilmente sarai ancora a palazzo Chigi. Però che stai a fare a palazzo Chigi se non cambi le cose?”. L’ex leader Pd ha quindi parlato di ‘tradimento’ interno al partito: “Sai chi è che mi tradisce? Sai chi è che mi colpisce? Quelli che Andreotti chiamava i malati da sindrome del beneficiato rancoroso. Sono quelli che hanno avuto tutto, gente che ha avuto ruoli di responsabilità che non avrebbe mai potuto immaginare di avere… che fino a che sei potente sono in prima fila a dirti ‘ma come sei bravo, ma come sei intelligente ma come sei bello’. Questi fino a che sei potente ti lusingano, ti coccolano, ti accudiscono poi perdi il potere e iniziano a dire ‘certo io avrei fatto in un altro modo’ e mi verrebbe da dire e perché non l’hai detto quando c’eri?”.

MENTRE Richetti c’è. L’ex renziano si candida alla segreteria del Pd: “Riparto dai giovani, non ha senso un partito che parli a tutti contemporaneamente”

E dice io sono uno di quelli che le piazze le ascolta davvero. Piazza del Popolo ha urlato unità e da me troverà grande soddisfazione”.
Poi aggiunge.
“Guardiamo alle nuove generazioni. Non ha senso ora un partito che prova a parlare a tutti Contemporaneamente, mettendo tutti sullo stesso piano.

Richetti spiega che “non solo farò una campagna elettorale in cui l’elemento del litigio sarà assente, ma andrò anche ad ascoltare che cosa hanno da dire gli altri candidati. Dunque avrò profondo rispetto verso tutti. Bisogna riportare le primarie del Pd a quello che sono: un confronto tra progetti e leadership ma con l’impegno a sostenere insieme chi vince”.  Renzi e Delrio “sanno entrambi del lavoro che sto facendo e del progetto che sto costruendo. Io annuncio una candidatura, e questo è un punto di partenza. Spero che in tanti si aggiungano ma se c’è una cosa che mi ha sempre visto in sintonia con Renzi è che quando ci si mette in gioco lo si fa senza chiedere il permesso. Il tempo della tattica è finito“.

TORNANDO AL UNICO LEADER ITALIANO PARLO DEL L’ex segretario MATTEO RENZI. Ha quindi attaccato il governo in carica e, in particolare, del Reddito di Cittadinanza che sarà “la fine del M5S”. Secondo Renzi, gli italiani “si stancheranno presto di questi”, mentre il Pd “si sta riprendendo. Gli altri ora sono forti nei sondaggi ma vediamo. Ma di sicuro prima o poi torneremo”.

“Tutti gli insulti che mi fanno su Facebook e Twitter – ha aggiunto parlando di fake news -, rispetto a quelli che prendevo quando andavo in Maremma a fare l’arbitro di seconda categoria, sono carezze rispetto a quello che mi dicevano quando davo un rigore contro la squadra di casa” ma “quello che mi fa uscire di testa dalla rabbia, poi cerco di contenermi, è l’elenco di bugie, bufale, fake news che ti tirano addosso – ha spiegato il senatore del Pd-. Questa cosa mi manda fuori di testa, ho fatto una sezione del mio sito dedicata a smentire le bugie che ti tirano dietro. Ma come si dice, ‘la verità non si fa in tempo ad allacciare le scarpe che una bugia ha già fatto il giro del mondo'”.

Renzi ha quindi aggiunto: “La falsità fa più male di tutto. Puoi attaccarmi, dimmi che ho sbagliato, è il gioco delle parti, la politica, lo scontro. Ma quando mi devi cucire addosso bugie, no. Poi come fai a dire che non è vero? E’ la tua parola contro la loro”.

L’UNICO LEADER ITALIANO NON SI CANDIDA rinuncia alla corsa per la leadership del Partito Democratico.MA NOI ITALIANI CON UN PO DI CERVELLO LO VOGLIAMO PRIMO MINISTRO NEL PROSSIMO GOVERNO FUTURO E NON DOVREMMO ASPETTARE ANNI MA SOLO QUALCHE MESE.ultima modifica: 2018-10-04T12:04:02+02:00da bezzifer
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