DI MAIO, LO STRANO SOGGETTO Nega la realtà, vede soldi che non esistono, e minaccia chiunque gli dia torto. Molto prepotente.

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Mai capito bene perché il comico e Casaleggio abbiano deciso di farsi rappresentare da Di Maio, o’ guaglione sempre tirato a lucido, con quella faccetta da falso che nemmeno la mamma. Ma, con il tempo, tutto è diventato chiaro. Il ragazzo ha due qualità rare, per i suoi padrini. È un mentitore nato, spudorato, recidivo, inarrestabile. Inoltre, dietro quella faccia da bravo ragazzo sfuggito alle cure della nonna e della mamma, sa minacciare come pochi. Minaccia intere categorie (ad esempio tutti i consiglieri regionali d’Italia o i Benetton). Ogni quindici minuti promette sfracelli, che poi non avvengono mai. Ma intanto lui minaccia, e fa la sua porca figura di uomo tosto (sia pure con quella faccia da bambino, di quelli che hanno visto Pomigliano…).

Ad esempio, ogni volta che gli spiegano che i soldi per fare il reddito di cittadinanza non ci sono, lui ribatte che ci sono. In campagna elettorale disse che c’erano 70 miliardi per questa impresa. Poi, in sede di manovra si è dovuto accontentare di un po’ più di un decimo di questa soma, 10 miliardi. Dieci miliardi buttai nel cesso. Ma – come chiosa Travaglio – il reddito di cittadinanza fa parte del programma 5 stelle da dieci anni: una cazzata, cioè, con una vita lunghissima. Dieci anni non sono bastati per capire che nessuno al mondo ha mai fatto crescere il benessere distribuendo soldi che non ci sono. È una delle tante cretinate inventate dal comico in un pomeriggio di pioggia: in futuro lavoreranno le macchine, allora diamo uno stipendio a tutti così si annoieranno meno mentre le macchine lavorano. E i soldi da dove arrivano? Ma chi cazzo lo sa, arrivano.

Ancora oggi, Di Maio insiste nel dire che i soldi per il suo benedetto reddito di cittadinanza ci sono. Ma non è vero. Non ci sono mai stati. E infatti ogni due ore a palazzo Chigi si riuniscono Conte e Tria, con i tecnici del Mef, alla disperata ricerca di questi denari, che nessuno riesce a trovare.

Poiché i soldi sono pochissimi, il reddito di cittadinanza (senza che di Maio dica nulla) si è trasformato in una specie di lotteria: andrà a pochissimi e sarà poco più di un’elemosina. Chi possiede una casetta viene escluso, chi non accetta un lavoro (ma quale? Dove? Boh), niente soldini. La Lega dice: è un casino, non funzionerà mai, troppo complicato. E Di Maio subito minaccia: sta scritto nel contratto, cioè lo hanno scritto lui e la Castelli, due fra le menti meno apprezzate a Nord di Città del Capo.

L’economia si è fermata, i disoccupati (grazie al suo decreto “dignità”) sono in aumento, ma Di Maio continua con le sue inutili battaglie: dopo quelli al Senato e alla Camera, vuole tagliare anche i vitalizi degli ex consiglieri regionali, pochissimi euro in tutto. Se i consigli regionali non decidono, taglierò gli stipendi dei consiglieri regionali: sì, come ha bloccato la Tap in Puglia e la Tav in Piemonte, dove sta per rotolargli in testa tutta la regione, stufa marcia delle sue trovatine grillesche. Qui hanno sempre lavorato, hanno fatto più di metà del miracolo economico, è gente colta. Già si innalzano cartelli contro di lui e la signora Appendino, fra un po’ volano carciofi marci.

Ma lui prosegue imperterrito con le sue cretinate: a un paese sull’orlo della recessione (grazie anche a lui), offre la testa degli ex consiglieri regionali, come se questo servisse a far ripartire l’economia. Di Maio, cioè, è privo anche delle più elementari connessioni logiche: se ti cade un mattone in testa, è inutile che urli “Ma non era nel contratto”. Riparati, coglione. Se l’economia ristagna, falla ripartire.

Niente, è stato scelto, forse, proprio per questo: è bugiardo, minaccia tutti, e nega la realtà come pochi.

Qui mi fermo. Solo un bravo psichiatra potrebbe spiegare chi sia in realtà questo strano soggetto.

DI MAIO, LO STRANO SOGGETTO Nega la realtà, vede soldi che non esistono, e minaccia chiunque gli dia torto. Molto prepotente.ultima modifica: 2018-11-04T11:51:44+01:00da bezzifer
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