CAOS TOTALE.Prova di forza di Salvini, rabbia dei 5 Stelle. Questi incompetenti e disadattati osano anche ridere delle loro ipocrite scelte, fregandosene beatamente della trasparenza e di un minimo di responsabilità politica.

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Prova di forza di Salvini, rabbia dei 5 Stelle. Parlamento appeso a un’intesa politica che non c’è. Maggioranza nel caos in vista della fiducia sul decreto Salvini. M5s minaccia, chiede lealtà sulla prescrizione. Ma il leader leghista ostenta sicurezza e si nega a un vertice a tre.Una farsa che rischia in un battibaleno di trasformarsi in tragedia. È sera quando Matteo Salvini piomba in Senato. Convoca le telecamere per esultare per l’imminente approvazione del decreto Sicurezza. Poi trasloca in aula, dove si divide tra i banchi del governo e momenti d’ilarità tra i banchi dei suoi. Una pura ostentazione di forza, una costruzione simbolica della leadership che ribalta il tavolo fino a quel momento imbandito dal Movimento 5 stelle.È una partita di giro. Gli uomini di Luigi Di Maio vogliono il via libera al fine-prescrizione-mai, introdotto alla Camera da un emendamento al ddl anticorruzione. Il segretario della Lega smania per chiudere sul decreto Sicurezza, in discussione a Palazzo Madama. Un braccio di ferro. Riccardo Fraccaro, fedelissimo del capo politico M5s, calcia in continuazione il barattolo più in là. Fino a che, quando pone la fiducia sul provvedimento caro al Carroccio, i tempi costringono i senatori a rispondere alla chiama solo mercoledì mattina.È qui che il film si ingarbuglia. Perché inizialmente Di Maio convoca ministri e capigruppo per un punto sul da farsi. È Stefano Patuanelli, che guida la pattuglia dei senatori, a mettere giù le carte sul tavolo: “La nostra lealtà non può prescindere da quella della Lega”. Un do ut des chiaro, lampante. Che tuttavia si gioca su piani asimmetrici, visto che il disco verde sulla prescrizione arriverebbe comunque dopo quello sul decreto sicurezza. Con in mezzo un voto di fiducia che, se negativo, porterebbe dritti verso la crisi di governo.

In una situazione come questa si dovrebbe dire che il governo national populista italiano e’ politicamente morto, ma la realtà e’ anche peggiore, visto che il governo e’ morto anche tecnicamente, e resta in azione solo per fare spettacolo sui media. Neppure davanti alla crisi finanziaria, e ai sospetti che stiamo scivolando verso un segno meno del PIL, c’e’ qualcuno che faccia intendere di saper mettere le mani sul timone e correggere la rotta. Occuparsi adesso unicamente di questioni elettoralistiche equivale al sabotaggio dell’Italia. Un contrattino rabberciato dal gatto e dalla volpe e garantito dalla mosca cocchiera non può essere l’alfa e l’omega di un grande paese!

Il “governo dell’assurdo”. Del resto c’era da attenderselo: non si governa un Paese sulla base di un “contratto” ma di una idea politica di dove si vuol portare il Paese.
E le due forze politiche che governano (o meglio, tentano di governare…) hanno del futuro del Paese idee diverse, completamente diverse. Il che vuol dire che non c’è un’idea di quale futuro per il Paese… Non c’è un’idea sulla giustizia (il balletto sul cosiddetto decreto sicurezza è ancora in atto, e di questi minuti è la richiesta di fiducia, altro che cambiamento!!!),non c’è un’idea sul piano delle infrastrutture (è semplicemente scandaloso che dopo tre mesi dal disastro del ponte Morandi l’unica cosa che si è mossa sono alcuni blocchi di macerie per andare in Svizzera per essere analizzati: niente sulla ricostruzione, niente sul terzo valico, niente sulla Gronda, niente sulla ricostruzione delle case, niente sul recupero dell’area del Polcevera. Molto sul condono edilizio sull’isola di Ischia…), non c’è un’idea su dove andranno a parare i conti pubblici (sintomatico il mantra: noi con l’Europa vogliamo discutere ma non si modifica nulla di quanto abbiamo previsto. Quindi di cosa si vuol discutere con l’Europa ?).Ed intanto il Paese risulta fermo come indicano gli ultimi dati Istat. Ma qui ci sarà la “solita” soluzione: rimuoveranno il presidente dell’Istat…
Del resto la fame di poltrone di questi “signori” al Governo è davvero incredibile: dopo Senato, Camera, Rai, blocco della riforma Madia per sopprimere gli enti inutili (sempre buoni se non per poltrone almeno per “strapuntini”…) ora passano anche agli enti scientifici.

CAOS TOTALE.Prova di forza di Salvini, rabbia dei 5 Stelle. Questi incompetenti e disadattati osano anche ridere delle loro ipocrite scelte, fregandosene beatamente della trasparenza e di un minimo di responsabilità politica.ultima modifica: 2018-11-07T09:07:37+01:00da bezzifer
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