LA RIBELLIONE DEL NORD Sconfitta la povertà? No, recessione e rivolte.

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E il minimo per quanto sta avvenendo nel nostro paese?…
C’è certamente quanto basta per tremare, sissignori, tremare per quello che ci aspetta … per i danni che stanno provocando alla nostra economia questi nostri neo governanti… votati e consacrati dal popolo !!!! e per questo legittimati a fare e strafare !!! Riusciremo poi, dopo questa sbornia populista irrazionale, a raddrizzare questa deriva fallimentare che ci stanno infliggendo questi signori?… Pavento che purtroppo ci aspettano di nuovo altri raddrizzatori…tecnici ed economisti, come Elsa Fornero, Mario Monti e altri per correggere spero i danni inflitti….comunque ci aspettano restrizioni da lacrime e sangue…ed e per questo che, sale la critica di Confindustria:

“Dati preoccupano, potremmo tornare alla crisi” Il presidente Confindustria durante un convegno a Torino Il presidente Boccia dopo i numeri dell’Istat sul Pil in calo e la disoccupazione in crescita: “I posti di lavoro non si creano con l’assistenza” E sapete come risponde il MINISTRO DEL LAVORO CHE E TITOLARE DI UN IMPRESA CHE SFRUTTA IL LAVORO NERO! Di Maio:”Economia ferma è colpa del Pd, con Ue si può trattare” DEVO RISPONDERLI!

Avevano orgogliosamente annunciato di aver sconfitto la povertà. Invece si ritrovano con un inizio di recessione, dopo qualche anno di bonaccia. Gli occupati calano e gli imprenditori del Nord cominciano a perdere la pazienza: vogliono la crescita, non quella a parole, ma quella nei fatti. La prossima settimana, quindi, comincia una specie di calvario per la maggioranza di governo. Il parlamento comincerà a discutere la legge di stabilità (già superata dai fatti, però), e nello stesso giorno, 3 dicembre, a Torino si riuniranno gli Stati generali della Confindustria e dei commercianti. Che cosa vogliono? Sinteticamente, crescita e ancora crescita. Più in dettaglio, vogliono tutto: la Tav, il terzo valico, la Gronda. Vogliono i cantieri aperti e gente al lavoro. Non vogliono più sentire i se e i ma dei 5 stelle. L’inizio della recessione li renderà probabilmente ancora più espliciti, decisi.

Ma questo sarà solo una sorta di prima della Scala, con gente molto ben educata e elegante, discorsi forbiti.

Per il 13 dicembre, a Milano questa volta, sono attesi gli artigiani veneti, decisamente furibondi. Gli organizzatori dicono che sono già stati prenotati 1200 pullman per invadere la capitale lombarda. Alla fine, forse, saranno solo la metà, ma è più che sufficiente. Decine di migliaia di artigiani del Nord Est.

Il senso di tutto ciò è chiarissimo: il Nord produttivo (che i 5 stelle scioccamente già chiamano il Nord degli affari) vuole misure per la crescita, opere pubbliche, treni veloci, strade. Vuole rimanere in Europa e rimanerci da protagonista.

Il governo, prigioniero delle sue stesse promesse (quota 100 e reddito di cittadinanza) avrà non poche difficoltà a accogliere queste proteste. Ma è la prima volta che gli industriali e gli artigiani scelgono la protesta di piazza. Difficile, se non impossibile, ignorarli.

Il rischio è quello di avere un governo, votatissimo, ma isolato da chi distribuisce gli stipendi e manda avanti il paese. Un governo che rischia di essere travolto dagli eventi.

LA RIBELLIONE DEL NORD Sconfitta la povertà? No, recessione e rivolte.ultima modifica: 2018-12-01T11:00:06+01:00da bezzifer
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