NIENTE È A POSTO Già oggi, ci sono 7 miliardi in meno da spendere. Ma non è ancora finita.

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I venditori di tappeti, fiera rionale di Pomigliano e Busto Arsizio, sono entrati in funzione. Con il consueto contorno di bugie. Il deficit di bilancio 2019 scende dal 2,4 al 2,04. In pratica questo significa che si potranno fare 7 miliardi di debiti in meno (su una trentina). Ma i nostri due eroi si sono subito affrettai a dire che tutto rimane come prima: ci saranno sia quota 100 che il reddito di cittadinanza. Miracolo dei miracoli.

Prima non si poteva scendere sotto il 2,4 per cento perché sarebbe saltato tutto. Adesso si può, e non salta niente (a sentir loro). Dei colpo spariscono 7 miliardi, ma questo non sposta di una virgola gli impegni del governo verso gli elettori.

E’ evidente che si tratta di una balla grande come una casa. Verrà tutto rinviato, diluito, allontanato nel tempo. D’altra parte, rimettere in funzione (con l’assunzione di 4 mila persone) i centri per l’impiego richiede almeno 12-18 mesi (ammesso che qualcuno sappia come si fa).

Inoltre, il tutto poggia su un’ipotesi di crescita 2019 pari all’1,5 per cento del Pil, alla quale non crede nessuno, governo a parte: sarà già un successo arrivare all’1 per cento, ma forse si andrà direttamente in recessione. E allora servirà davvero passare la mano a Cottarelli.

L’impressione, in sostanza, è che qui si voglia arrivare almeno fino alle elezioni europee lasciando credere che tutto è a posto, quando invece niente è a posto. Dopo le europee saranno già passati sei mesi del 2019, i conti saranno catastrofici, ma le elezioni saranno già state fatte.

A quel punto, non ci sarà davvero più niente da distribuire (nemmeno un euro), ma i nostri troveranno la scusa dell’Europa matrigna o il solito Pd (mai così assente, per la verità, dalla scena politica, tutto impegnato a masturbarsi).

Sempre che Salvini (oggi il giocatore più determinato) non decida già a gennaio o febbraio di fare una crisi, buttare fuori i 5 stelle e fare un governo da lui presieduto, con l’appoggio di Berlusconi e di transfughi dai 5 stelle.

I commentatori politici avranno molto lavoro, ma non cambierà niente. Salvini è meno paranoico di Di Maio (e questa è già una buona cosa). Purtroppo, senza l’avvio di una lunga e dura stagione di riforme vere non si va da nessuna parte: sembra ridicolo, ma se ci si vuole muovere occorre tornare alle riforme proposte da Renzi e al referendum bocciato.

In caso contrario si continuerà a pestare l’acqua nel mortaio, e il paese andrà indietro invece che avanti.

NIENTE È A POSTO Già oggi, ci sono 7 miliardi in meno da spendere. Ma non è ancora finita.ultima modifica: 2018-12-13T16:57:46+01:00da bezzifer
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