SERVE:Ritrovare il dialogo non cavalcando le onde e guardandoci negli occhi.
Effettivamente sarebbero sempre di più le cose da conoscere, eppure l’informazione viaggia sui tweet, usati anche chi ci dirige, ed in modo compulsivo, indipendentemente dalla casacca politica.
Che poi, in realtà , di “politico” non c’è proprio niente, secondo me, vista la carenza di idee (a proposito, queste vengono confuse sempre di più con le ideologie – il cui tramonto per molti aspetti è comunque positivo).
Banalmente ci sarebbe bisogno di più Cultura, ma ormai questa è stata sostituita, nella Scuola, con tante “Educazioni”: ricettari, insomma, da apprendere passivamente.
Ma serve uscire dal campo intellettuale, ponendoci un problema più profondo, di atteggiamento: quanto ascoltiamo, in effetti? ed. É il modo di comunicare che è cambiato totalmente. Immaginate due persone in piazza. Comunicano, parlando, gesticolando, muovendo il corpo, gli occhi… L’interlocutore può capire se dice il vero, il falso, bara é un truffatore, un saggio… La tecnologia, a cominciare dal primo telefono, ha dato il vantaggio di non andare in piazza ma la comunicazione si è ridotta di molto. Fino ad arrivare ai nostri giorni. Noi in questo momento stiamo comunicando ma alla fine cosa? Ognuno legge solo quello che vuole capire, ossia se stesso e le proprio idiosincrasie. Chi emette il messaggio può essere un grande pensatore o l’ultimo degli imbecilli, con il massimo rispetto per entrambi. Con ciò non voglio dire che bisogna tornare in piazza. Questa è la zuppa che passa il convento.
In pratica non abbiamo più i piedi per terra. Ognuno sta giocando con le sue onde sul suo pezzo di plastica senza intravedere neanche un isola su cui approdare. Da quale spiaggia siamo partiti? Perché siamo partiti? E’ la terra ferma che intravediamo o la balena bianca che ci invita alla caccia? Ho perso i contatti. Il cellulare si è ossidato. Come stai? Come stai?
Nei tempi di oggi la profondità e la qualità sono state soppiantate dalla velocità e dalla superficialità. L’obiettivo è produrre il più possibile, consumare il più possibile. Senza gustare nulla, senza sapere apprezzare nulla. Chi si ferma ad osservare, ascoltare e riflettere viene calpestato e a volte ridicolizzato da chi crede che l’importante sia arrivare, con qualsiasi mezzo e a qualsiasi costo.
PENSIAMO CHE.Tutto è alla portata di tutti e così in un lampo siamo diventati critici tuttologi senza renderci conto che non conosciamo approfonditamente quasi nulla. Ci permettiamo giudizi senza avere le basi per poter giudicare (sulla strada giusta il famoso pasticcere che ha querelato chi ha detto che la sua crema era vomitevole!). Comunque, parole sante!
Il Mondo è sempre più complesso, si dice. Basterebbe Ritrovare il dialogo non cavalcando le onde e guardandoci negli occhi.ultima modifica: 2018-12-14T11:56:46+01:00da
Reposta per primo quest’articolo
