Facciano pure tutti i referendum che vogliono, l’importante è che il Parlamento decida una volta per tutte, perché questo balletto ha stancato.L’unico referendum che ha senso è quello sull’accordo: o si esce con questo, oppure senza.

Ci sarà un secondo referendum su Brexit? Se ne parla sempre di più e nelle ultime settimane ci sono state diverse aperture, ma resta un’ipotesi molto complicata da attuare.

Più passa il tempo, maggiori sono le possibilità che lo stallo su Brexit si risolva con una soluzione radicale. Una di queste è l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europa senza alcun accordo: al momento è richiesta da alcuni politici Conservatori ma osteggiata da una grande maggioranza dei parlamentari, soprattutto perché comporterebbe conseguenze molto negative a breve e medio termine. Un’altra soluzione radicale sarebbe un secondo referendum su Brexit. È un’ipotesi che fino a poco tempo fa era considerata quasi impensabile, ma che sta prendendo sempre più concretezza.

Dipende quante opzioni ci sono e se tra le altre ce ne sarebbe almeno una con un appoggio più ampio. Ma se le altre sono solo tre (approvare l’accordo, hard-Brexit e remain) matematicamente almeno una ha piu’ del 20%, quindi l’appoggio al referendum rimane un po’ bassino. In ogni caso, e’ un bel pasticcio, e comunque come andrà’ sara una debacle a livello politico. A dimostrazione del fatto che la maggior parte dei GB si sta facendo intortare come dei bimbi creduloni (per usare un eufemismo).

Un parlamentare è eletto per rappresentare e decidere. Se fallisci devi dichiararlo e non è facile. Un nuovo referendum su questo argomento rappresenta una dichiarazione di fallimento della politica e della rappresentanza.Una dose di autocritica difficile da digerire per tutti, politici e cittadini.Le percentuali espresse nel sondaggio lo dichiarano apertamente.

Sono totalmente in disaccordo per un secondo referendum. Non ci sarebbe dovuto essere nemmeno il primo. Come ha ribadito la High Court, in materia di trattati internazionali il Parlamento Uk è sovrano, quindi prenda una decisione e abbia il coraggio di assumersene la relativa responsabilità politica, invece di scaricare la patata bollente sempre su una popolazione che non potrà mai avere le competenze per valutare pro e contro.
Tra l’altro, la brexit non è mai stata un’alternativa secca tra due possibilità, ma un complesso di scelte del tutto incompatibili con un referendum popolare.

COMUNQUE: In linea di massima penso che si debba imparare a votare con maggior consapevolezza, quindi il Referendum non andrebbe rifatto perché l’elettorato doveva pensarci meglio prima. Però quella della “volontà popolare” è retoricuccia. Il 48% dei votanti ha scelto remain. Non sono “popolo”? Poi ci sono gli astenuti e pure quelli che non hanno potuto votare perché troppo giovani (ma dovranno pagarne le conseguenze). Quindi al massimo si può parlare di rispetto delle regole, importantissimo, ma non tiriamo fuori la “volontà popolare”. E anche per quanro riguarda le regole… tecnicamente era un Referendum consultivo. Mi chiedo che senso abbiano i referendum consultivi…
Infine, sul piatto vi è una questione delicatissima come quella dell’Irlanda del Nord. Trovo assurda l’idea del secondo voto ma allo stesso tempo i costi di una Hard Brexit sarebbero alti e ricadrebbero su tutti, non solo chi ha votato leave o si è astenuto.

Perchè. Il problema è questo integralismo della volontà popolare quando:

1) Il popolo è in gran parte ignorante, in senso tecnico: vorrei sapere quanti di quelli che han votato avessero una profonda conoscenza dei meccanismi dell’unione e di tutte le conseguenze di un’uscita dalla UE. Insomma: chi ha votato con cognizione di causa?
(NB: si applica praticamente a QUALSIASI tema. Qualsiasi sia l’argomento, solo percentuali da zero virgola voteranno con piena cognizione di causa, il resto lo fa la propaganda).

2) Il popolo si è dimostrato diviso sin dal referendum del 2016, e pare sia ancora più diviso ora.

3) Il popolo ha scelto di uscire, e adesso sarebbe chiamato a riconfermare la scelta, e addirittura scegliere la modalità dell’uscita, alla luce delle nuove informazioni.

4) Il popolo ci ha anche regalato (per acclamazione, ma anche mediante regolari elezioni) delle belle dittature… non è che la preferenza popolare sia una qualche sorta di garanzia di buona riuscita.

5) La democrazia è una cosa più complessa e articolata della dittatura della maggioranza.

Facciano pure tutti i referendum che vogliono, l’importante è che il Parlamento decida una volta per tutte, perché questo balletto ha stancato.L’unico referendum che ha senso è quello sull’accordo: o si esce con questo, oppure senza.ultima modifica: 2018-12-18T18:48:27+01:00da bezzifer
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